New York – La seconda estate piu’ calda di sempre rischia di far impennare il costo del vino in Europa, andando a pesare sulle tasche di cittadini che gia’ devono fare i conti con l’incremento delle bollette e delle tasse.
Non bastasse la piu’ grave crisi dai tempi della Grande Depressione, il tempo secco e la siccita’ hanno provocato danni ai vini delle regioni piu’ importanti per la bevanda.
Il calore ha infatti rovinato l’uva di molti vigneti nel sud d’Europa. La produzione dei vigneti spagnoli sara’ del 40% inferiore all’anno scorso per via delle condizioni meteorologiche.
Le conseguenze in Italia? L’8% di produzione in meno. Secondo alcuni analisti, rischiamo di registrare il secondo valore piu’ basso dal 1950.
I produttori di vino dei paesi ‘nuovi’ come Nuova Zelanda e Austalia hnno gia’ aumentato il prezzo dei vini, per via del periodo di magra. Ora e’ arrivato il momento di Spagna e Italia.
Per avere un esempio il Telegraph scrive che in Inghilterra nell’ultimo anno il prezzo di una bottiglia di vino da tavola spagnolo e’ salito di quattro centesimi, mentre il vino italiano di tre.
Gli esperti sostengono che i prezzi potrebbero salire di un ulteriore 10% per via dell’andamento pesismo delle vendemmie. Un incremento simile lo ha dovuto subire il Cile l’anno scorso.
A rimetterci saranno i consumatori. Di tutta Europa. I vini italiani e spagnoli da soli insieme contano per un quarto delle vendite nel Regno Unito, per esempio, secondo i calcoli del gruppo di ricerca Mintel.