New York – Gli Stati Uniti diventeranno il più grande produttore al mondo di petrolio entro il 2020 e esportatore netto di greggio nel 2030, superando l’Arabia Saudita. E’ la previsione dell’Agenzia internazionale dell’energia (Aie), formulata nell’ultima edizione del World Energy Outlook.”Il recente sviluppo di idrocarburi non convenzionali – si legge nel rapporto – sta cambiando il ruolo del Nord America nel commercio mondiale di energia” e gli Usa sembrano ormai vicini al raggiungimento dell”’indipendenza energetica”.
L’Aie fonda questa ipotesi sullo sviluppo della produzione Usa di idrocarburi non convenzionali e sulle riserve di petrolio leggero (tight oil) del Paese a lungo considerate troppo costose e difficili ad estrarre.
“Il recente rialzo della produzione americana di petrolio e gas – indica il rapporto Aie – trainato dallo sviluppo delle tecnologie estrattive, trasforma a un ritmo sostenuto il ruolo del Nordamerica” sullo scacchiere mondiale.
L’Aie anticipa che questo aumento della produzione Usa, unito a misure che riducono i consumi dei veicoli, “farà scendere gradualmente le importazioni di petrolio del Paese finché il Nordamerica diventerà un esportatore di greggio intorno al 2030”.
Come risultato gli Usa, che attualmente importano circa il 20% del proprio fabbisogno energetico, “diventeranno praticamente autosufficienti, una inversione di tendenza spettacolare che prevale per la maggior parte dei Paesi importatori”.