Le grandi banche Usa avevano puntato su Romney. Perdita secca, peggio che con i derivati
New York – Le elezioni presidenziali degli Stati Uniti sono anche sinonimo di soldi, tanti, e più precisamente di perdite o vittorie da parte di chi decide di scommettere su un candidato o sul suo rivale. A una settimana dal risultato delle elezioni, si può affermare che le grandi imprese della finanza Usa che hanno puntato sul candidato repubblicano Mitt Romney per scongiurare la regulation hanno perso. E non poco.
Stando ai dati raccolti dal Center for Responsive Politcs, molti gruppi che hanno finanziato a suon di quattrini la campagna elettorale del candidato Repubblicano sono rimasti scottati. E ora rischiano di subire un altro duro colpo, se come si spera Obama interverra’ per mettere un freno alle attivita’ speculative delle banche.
In questo 2012 le maggiori perdite legate a operazioni sbagliate di trading saranno senza ombra di dubbio quelle subite da JP Morgan che, a causa dei suoi investimenti speculativi legati ai derivati, annunciati lo scorso 10 maggio, potrebbe aver registrato un rosso di ben $9 miliardi.
Ma le perdite accusate da chi ha scommesso su Romney, se non al primo posto, sono destinate a posizionarsi comunque in cima alla classifica delle peggiori performance relative alle operazioni di trading.
SULL’ARGOMENTO LEGGI ANCHE: Campagna elettorale Usa record: spesi oltre sei miliardi
Basti pensare che Goldman Sachs ha puntato $994.139; Bank of America $921,839; Morgan Stanley $827.255 e che, complessivamente le banche commerciali hanno scommesso su Romney ben 4 milioni e 205.950 dollari; su Obama le scommesse delle banche commerciali sono state pari a circa un quarto di quella somma: $1 milione e 596.769 dollari.
Dall’industria dei fondi hedge e del private equity, l’82% di donazioni sono andate all’ex governatore del Massachussetts ($5,78 milioni). In compenso le proporzioni in cifre delle elezioni 2008 sono completamente diverse. Fondi hedge e gruppi di private equity avevano donato il 60% dei fondi a Obama, nella speranza che il candidato Democratico le salvasse con i soldi statali. Nel 2008 il 58% dei soldi provenienti dai singoli donatori legati alle banche commerciali e’ andato a Obama.
L’S&P 500 e il Dow Jones hanno toccato punte al ribasso del 3% venerdi’ scorso e vengono dalla peggiore settimana dal primo giugno. I bancari sono i titoli tra i piu’ colpiti dalla lettera. Solo il comparto energetico ha fatto altrettanto male. E’ un bilancio post-elettorale sanguinoso per i conti degli istituti di Wall Street.