Siena (WSI) – Tassi di interesse: la sessione di ieri è stata caratterizzata dall’attesa per l’Eurogruppo. La riunione si è conclusa dopo 12 ore senza un accordo sulla Grecia. Il ministro delle finanze tedesco ha dichiarato che è stata una discussione intensa, ma essendo la questione molto delicata non sono riusciti a trovare un’intesa finale. Della stessa opinione il Fmi secondo cui sono stati fatti diversi progressi, ma c’è ancora lavoro da fare.
Secondo alcune indiscrezioni i ministri non hanno trovato un accordo sul debito e quindi hanno preferito non dare il via libera neanche alla tranche di prestito. In discussione c’è la riduzione dei tassi e delle condizioni sui prestiti finora ottenuti, buy-back dei titoli greci, allungamento delle scadenze sui titoli obbligazionari.
Juncker, capo dell’Eurogruppo, ha affermato che i ministri sono vicini ad un accordo ma mancano ancora delle verifiche tecniche. Sul tema debito, questa mattina il ministro delle finanze tedesco ha dichiarato al parlamento del paese che il buy back del debito greco potrebbe essere fatto tramite l’espansione del programma EFSF.
La decisione è stata quindi rimandata a lunedì quando si terrà un’altra riunione dei ministri. Lunedì sarà anche il giorno successivo alle elezioni in Spagna nella regione della Catalogna. Gli spread di Italia e Spagna dopo il calo di ieri, oggi hanno aperto la sessione in lieve rialzo. Più consistente il rialzo dello spread greco. Dopo il downgrade della Francia da parte di Moody’s, l’Efsf ha deciso di rimandare l’emissione del nuovo bond a tre anni.
L’agenzia ha confermato il rating dell’Efsf e Esm, ma si riserva di approfondire la questione. Moody’s dovrà infatti valutare se le garanzie offerte dai governi con la AAA sono compatibili con il rating massimo dei due fondi. In Germania oggi è prevista l’asta sul dieci anni e sul titolo indicizzato all’inflazione fino a 5 Mld€, mentre il Portogallo offrirà titolo a breve termine fino a 2 Mld€.
Negli Usa listini azionari in sostanziale parità , recuperando le perdite di metà giornata, conseguenti alle parole di Bernanke che ha richiamato l’attenzione sulle possibili conseguenze negative in caso di mancato accordo sul tema del fiscal cliff, aggiungendo che la Fed non ha risorse illimitate per evitare una recessione. Lo stesso Bernanke ha poi ribadito che farà tutto quanto in suo potere per supportare la ripresa.
Il governatore ha definito una “direzione promettente”, l’ipotesi di fissare specifici target su alcuni parametri come ad esempio il tasso di disoccupazione, aggiungendo che la Fed sta valutando molto attentamente tali possibilità . Inoltre ha dichiarato di non escludere la possibilità di tagliare il tasso di remunerazione sulle riserve in eccesso, attualmente allo 0,25%. Infine Bernanke ha affermato che l’economia Usa presenta ancora capacità inutilizzata. Sul fronte emergente la banca centrale turca ha ridotto di 50 pb il cosiddetto corridoio sui tassi, portando al 9% la parte alta dello stesso e confermando il tasso di riferimento al 5,75%.
Valute: la moneta unica ritorna sotto area 1,28 vs dollaro, pesa soprattutto il rinvio della decisione dell’Eurogruppo sugli aiuti greci. Il livello di supporto si colloca presso area 1,27, mentre quello di resistenza 1,282. Yen in deprezzamento marcato dopo i deludenti dati di ottobre che hanno evidenziato un deficit commerciale superiore alle attese. Il cross euro/yen è salito sui massimi da maggio superando la resistenza a 104,70. Yen in deprezzamento anche vs dollaro con il cross sui massimi da aprile in prossimità della resistenza collocata presso area 82.
Materie Prime: marcato calo per il petrolio dopo che Hamas ha annunciato un bozza di accordo per il cessate il fuoco con Israele. Gli operatori sono ora in attesa dell’esito della missione della Clinton a Tel Aviv ed in Egitto. Il Brent ha perso ieri il 2,8% e stamani si attesta intorno ai 110$/b. In calo anche i metalli preziosi, misti gli industriali. Tra gli agricoli forte ribasso del caffè (-5%) su attese di produzione superiore alle attese in Brasile nel prossimo anno.
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