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Alert greggio: crisi Medioriente rischia di far schizzare prezzi

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Siena – Tassi di interesse: la settimana si è aperta con listini in calo in attesa della riunione dei ministri finanziari dell’area Euro sulla Grecia. La riunione, durata oltre dodici ore, si è conclusa con un accordo su diverse misure. I ministri si sono accordati a versare ad Atene 43,7 Mld€ in tranche entro il 13 dicembre, ovvero dopo l’approvazione di alcuni parlamenti nazionali. La tranche di dicembre comprenderà 23,8 Mld€ per le banche e 10,6 Mld€ per finanziare il bilancio pubblico.

La rimanente parte sarà erogata in tre tranche nel primo trimestre del 2013 dopo l’approvazione della Troika. Allo stesso tempo l’accordo, attraverso una serie di misure, ha l’obiettivo di riportare il debito pubblico al 124% del Pil entro il 2020 e significativamente al di sotto del 110% nel 2022. Le misure prevedono: 1) riduzione del tasso sui prestiti bilaterali (lo spread applicato passa da 150 a 50 pb) ; 2) estensione di 15 anni della durata dei prestiti bilaterali e di quelli concessi dall’EFSF; 3) rinvio di 10 anni del pagamento degli interessi dovuti all’EFSF; 4) versamento su un conto bloccato dei profitti realizzati dalle banche centrali sulle obbligazioni greche detenute; 5) buy back del debito a prezzi non superiori a quelli della chiusura di venerdì 23 novembre.

Il ministro delle finanze tedesco ha dichiarato che quando la Grecia avrà raggiunto (o starà per raggiungere) un avanzo potranno essere considerate altre misure per la riduzione del debito totale. Il Fmi pagherà la sua quota, che ammonterebbe a meno di un terzo del totale, fra qualche settimana, ossia solo quando sarà ultimato il buy back del debito. Bce, Fmi Eurogruppo e governo greco si sono detti soddisfatti dell’accordo. Il ministro delle finanze spagnolo Guindos, ha annunciato che le banche spagnole avranno bisogno di finanziamenti per 40 Mld€ circa, di cui 37 Mld€ per le 4 banche nazionalizzate (Bankia, Novagalicia, CatalunyaCaixa e Banca di Valencia) e la rimanente parte per le banche che avranno bisogno di capitale aggiuntivo. Gli aiuti rientrano nel pacchetto fino a 100 Mld€ messo a disposizione dell’Ue.

Il ministro ha anche aggiunto che questo è il totale necessario e che rappresenta poco più del 3,5% del Pil. La sessione odierna si è aperta con borse in rialzo e spread in calo. Oggi in Italia sono attese aste su Ctz e titoli indicizzati all’inflazione fino a 4,5 Mld€, mentre in Spagna avremo titoli a breve fino a 4 Mld€ ed in Olanda un titolo a tre anni fino a 3 Mld€. Il prossimo giovedì saranno messi Btp a 5 e 10 anni fino a 6 Mld€.

Negli Usa listini azionari sostanzialmente fermi malgrado il recupero di alcuni titoli a grande capitalizzazione come ad esempio Apple, ieri in rialzo di oltre il 3%. Gli operatori sono focalizzati da un lato sull’evoluzione degli accordi in area euro e dall’altro sui negoziati sul fiscal cliff, dopo il ponte lungo del Thanksgiving day. In un articolo pubblicato dal New York Times, Warren Buffett ha sostenuto la necessità di fissare una tassa minima per i redditi più elevati, che lo stesso Buffett ha quantificato in un’aliquota del 30% per i percettori di redditi compresi tra 1 e 10 Mln$ e 35% per i redditi sopra quest’ultima soglia.

Valute: cross euro dollaro in prossimità di 1,30, dopo l’accordo raggiunto sulla Grecia nel tardo pomeriggio di ieri. Era dagli inizi di novembre che il cross non raggiungeva tale soglia. Il livello di supporto si colloca ad 1,288 mentre quello di resistenza 1,302-1308. Yen in deprezzamento durante la notte dopo l’accordo greco.

Nella giornata precedente si era assistito ad un apprezzamento della valuta nipponica in linea con il calo delle borse mondiali. Per oggi l’euro/yen ha il supporto a 105,70, resistenza a 107,10. I dati della CFTC mostrano che gli speculatori hanno aumentato l’ammontare delle posizioni nette in future che puntano ad un deprezzamento dello yen, portandolo sui massimi da maggio. Yuan cinese ai massimi dal 1993 vs dollaro; la borsa locale (Shanghai Composite Index) è calata ai minimi dal febbraio 2009.

Materie Prime: lieve recupero per il Brent stamani sulla scia dell’accordo greco dopo il calo di ieri. L’oro continua ad oscillare in prossimità dei 1750$/oncia. Ieri si era assistito al forte calo del gas naturale Usa (-4,4%) su attese di temperature più miti a dicembre nel paese. Lievi rialzi per i metalli industriali. Secondo la CFTC, gli speculatori la scorsa settimana hanno aumentato l’ammontare delle posizioni nette rialziste in future sul settore complessivo per la prima volta da 1 mese. L’ammontare delle posizioni combinate (future ed opzioni) è salito per la prima volta da 7 settimane.