Legnano – La settimana scorsa è stata storicamente significativa per avere, almeno per il medio periodo, posto la parola fine alla questione greca con lo stacco da parte della Troika dell’ennesima tranche di aiuti per 44 miliardi di euro e la messa in essere di numerose condizionalità al fine di rientrare ai valori prefissati del 120% (124%) del rapporto debito/Pil entro il 2020.
Sono poi giunte le pessime stime dell’Ocse per il 2013 sulla crescita mondiale e dei principali paesi ed aree macroeconomiche, che tuttavia sono state foriere di movimenti al ribasso solo di breve all’interno di un contesto che è rimasto orientato al rialzo per quello che in questo momento è il market mover per antonomasia e cioè il “fìscal cliff” americano.
Finisce perciò per essere sovrastimato dalla percezione degli operatori ogni segnale positivo verso un possibile accordo risolutivo di quello che si rivelerebbe altrimenti un evento di portata recessiva per la più grande economia mondiale e verosimilmente per l’intero globo; è sufficiente perciò che si aprano degli spiragli di ottimismo per attivare il meccanismo risk on in grado di generare movimenti anche fortemente direzionali con massicce vendite di dollari a favore delle altre major (esclusi yen e franco svizzero), delle stocks e delle materie prime (oro e petrolio meritano tuttavia approfondimenti specifici).
Il venerdì della settimana appena passata si è solo in parte uniformato a questa dinamica soprattutto per il fatto che si è trattato della chiusura contemporanea di settimana e mese, e questo a livello operativo porta spesso a movimenti volatili ma non decisi dettati da flussi di liquidità volti ai riposizionamenti di portafoglio degli istituzionali.
Quella chi ci attende è invece una settimana ricchissima di release macro e potrà essere rivelatrice per una direzionalità più marcata dell’Eurodollaro, ancora combattuto tra gli importanti supporti che stazionano in area 1,2820 e i target a rialzo in zona 1,32, e per cambi come il cable (ancora relativamente il più forte) e l’aussie il quale mostra una debolezza strutturale ma è ancora in grado di attrarre ondate di acquisti per operazioni di carry trade dal momento che restituisce rollover di gran lunga positivi per posizioni long.
Proprio a questo proposito domani la Reserve Bank of Australia si pronuncerà su di un possibile taglio del tasso di interesse di riferimento al 3%, a cui seguirà nel pomeriggio quello del Canada che dovrebbe invece rimanere invariato.
Lo stesso accadrà per la Nuova Zelanda nella serata di mercoledì, mentre sarà il turno del Regno Unito e dell’Eurozona nella giornata di giovedì. In ultimo avremo venerdì la pubblicazione del market mover per antonomasia e cioè i Non Farm Payrolls americani. Ci attende perciò una settimana ricca di volatilità su cui è bene operare con cautela per impostare compravendite sulle release (non ideali per trader retail), ma che può offrirci ottime opportunità per lo sviluppo di setup grafici interessanti da poter tradare, derivanti da potenziali rotture di livelli di supporto e resistenze importanti.
EurUsd
Nottata di rialzo per il cambio principe in grado di tornare con forza sopra la soglia di 1,30, e che sembra essere in grado di andare a caccia dell’importante resistenza statica posta a 1,3085 laddove il clima di mercato dovesse rivelarsi pro-rischio. Sul grafico orario la media a 21 periodi che era stata fondamentale per la precisione sui pullback del trend rialzista, ha perso parte della sua efficacia nella giornata di venerdì che, come detto, è stato un giorno piuttosto particolare e necessita perciò di essere reinterpretata a favore di un ritracciamento bullish più corposo se si andasse a sviluppare una divergenza ribassista con l’oscillatore stocastico sul grafico a 4 ore che ci riporterebbe sui primi supporti a 1,2990 e 1,2965. Il sentiment di mercato risulterà perciò decisivo per capire quale dei due scenari verrà dipinto.
UsdJpy
La seduta ribassista dell’indice Nikkei potrebbe indurci a pensare a possibili ritorni ad acquisti di yen e una configurazione di doppio massimo su un grafico daily potrebbe avvalorare questa view. La price action staziona ora sulla media a 21 periodi del 4 ore, con uno stocastico orientato al ribasso e un primo importante livello statico di supporto posto a 81,70. Questo è il primo e raggiungibile target. Resta invece 82,80 il grandioso livello di resistenza, ottimo per operatività in breakout.
EurJpy
Come accennavamo la settimana scorsa, la contemporanea forza di euro e la strutturale debolezza di yen hanno fatto di questo cross uno strumento ottimo su cui poter operare al rialzo su dei buoni setup di ingresso. Le potenziali inversioni della settimana passata si sono infatti rilevate non decisive per il cambio che presenta ancora un’intrinseca forza in grado ancora di farci guardare alla resistenza di 108. Il primo supporto di breve è posto a 107, seguito in caso di superamento da 106,50.
GbpUsd
Il cambio rimane ancora molto sostenuto, come dimostra la trendline rialzista tracciabile a partire da metà novembre ma resta non facilmente tradabile nell’intraday. Come accennavamo la settimana scorsa, era forte il rischio di false rotture oltre 1,6050 che puntualmente si sono verificate nella giornata di venerdì. Appare perciò ancora molto forte il livello di 1,6050 che insieme alla soglia di 1,60 descrivono la lateralità del cambio nelle ultime sedute. Questo pone le basi per un’operatività in breakout da un lato (fermo restando sentiment e news) e laterale dall’altro, ottime entrambe dal punto di vista del R/R.
AudUsd
La notte dell’aussie è stata turbolenta, in conseguenza anche ai dati cinesi che sono stati lievemente positivi ma non evidentemente in grado di “scaldare” i compratori. Gli operatori stanno perciò probabilmente scontando in anticipo il possibile taglio dei tassi, posizionandosi short nell’auspicio di cogliere ulteriori approfondimenti sui supporti di 1,0360 e 1,0340. Può risultare importante la resistenza a 1,0420 per i pullback e per gli stop&reverse via da 1,04 figura.
Xau/usd
Dopo il movimento eccezionale al ribasso dell’oro di mercoledi, abbiamo assistito a prevedibili rialzi verso le prime resistenze di 1730. Poi ancora si è verificato un significativo storno di nuovo in area 1710 e ripresa di 1720, per quella che è una price action davvero di difficile intepretazione per il metallo giallo. E’ tracciabile perciò un canale rialzista che ci riporterebbe al superamento dell’attuale scoglio rappresentato dalla media a 21 sul grafico orario verso l’importante area di resistenza di 1730 dollari l’oncia. 1710 il supporto di breve.
USOil
Bella la divergenza che sembra profilarsi sul grafico orario, buona però per un’operazione con target molto stretto e prime prese di profitto a 88,70. Potrebbe essere proprio quest’ultimo il prezzo di rebound per una ripresa della quotazione verso il livello più importante di 90 dollari il barile.
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