Economia

Unione Bancaria: i motivi dello stop della Germania

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news
*Questo documento e’ stato preparato da MPS Capital Services ed e’ rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori qualificati, così come definiti nell’art. 31 del Regolamento Consob n° 11522 del 1° luglio 1998 e successive modifiche ed integrazioni. Le analisi qui pubblicate non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.

(WSI) Siena – Tassi di interesse: in area Euro la sessione odierna si apre con borse in rialzo e spread poco variati sulla scia dell’attesa dell’esito del buyback greco. Il consiglio dell’Ecofin di ieri si è chiuso con un nulla di fatto sulla questione della supervisione bancaria, rimandando ogni decisione alla riunione del 12 dicembre.

La voce tedesca è stata quella che ha fatto più rumore, come scrive Il Sole 24 Ore, sottolineando tuttavia che “la Germania non è stata l’unica a illustrare chiaramente i suoi obiettivi”.

«Una muraglia cinese tra sorveglianza bancaria e politica monetaria è una assoluta necessità», ha spiegato il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble. Per ora, il sistema ideato a livello tecnico prevede la nascita di un consiglio di sorveglianza accanto al consiglio direttivo. Quest’ultimo avvalorerebbe le scelte del primo.

Restano infatti aperti ancora alcuni dubbi come la ripartizione dei poteri tra Bce e autorità nazionali, il calendario di attuazione e la divisione tra politica monetaria e sorveglianza. Sull’argomento continuano i contrasti tra Germania e Francia. Il ministro delle finanze francese Moscovici ha dichiarato che la Francia è aperta ad un compromesso sulla supervisione della Bce sulle piccole banche, punto su cui la Germania è contraria.

Per Moscovici la sorveglianza delle piccole banche potrebbe essere assegnata alle banche centrali nazionali, ma la Bce dovrà dare l’approvazione finale su temi ritenuti importanti.

La Francia accetterebbe inoltre la rappresentanza anche dei paesi che non fanno parte dell’euro. Per il ministro infatti potrebbe essere messo in piedi un meccanismo dove tutti siano rappresentati ugualmente, senza modificare i trattati che andrebbero incontro a difficoltà politiche e che è comunque inaccettabile per la Francia. Schauble invece continua a ritenere che l’ultima decisione non può essere lasciata alla Bce e che l’istituto non può vigilare su tutte le 6000 banche dell’area.

Intanto ieri la Merkel ha ottenuto dal suo partito la conferma per il terzo mandato a segretario della CDU con il 98% delle preferenze. La Cancelliera dopo il voto di ieri inizia così ufficialmente la campagna elettorale in vista delle elezioni politiche del prossimo autunno. Secondo il ministro del bilancio spagnolo, Montoro, il paese quest’anno potrebbe non rispettare il target del deficit/Pil del 6,3%.

Per la Commissione europea se si escludono gli aiuti alle banche, il deficit dovrebbe infatti collocarsi intorno al 7%. Secondo Wsj alcune delle principali banche europee (soprattutto del nord Europa) si stanno preparando a rimborsare alla Bce una parte dei finanziamenti ottenuti attraverso le operazioni di rifinanziamento a lungo termine (LTRO) a partire da gennaio 2013.A tal proposito Commerzbank ha già annunciato che rimborserà 10 dei 16Mld presi a prestito tramite LTRO. Oggi la Spagna testerà il mercato dopo la concessione di aiuti al settore bancario offrendo titoli a medio e lungo termine fino a 4,5 Mld€, mentre la Germania offrirà fino a 4 Mld€ di titoli a due anni.

Negli Usa listini azionari in lieve calo. L’attenzione è sempre più spostata sull’evoluzione dei negoziati sul fiscal cliff. Ieri Obama, nella sua prima intervista televisiva dopo il secondo mandato presidenziale, ha dichiarato di essere disposto ad un accordo che contenga anche tagli alla spesa per gli anziani (cosiddetto Medicare), ma solo se i repubblicani accetteranno un incremento della tassazione dei redditi più elevati. Boehner, leader repubblicano al Congresso ha dichiarato a sua volta che Obama è di fatto obbligato a proporre una controproposta all’ipotesi avanzata dagli stessi repubblicani. Sul fronte macro, attesa la pubblicazione dell’indice Ism non manifatturiero di novembre.

Valute: euro ai massimi da oltre un mese vs dollaro in area 1,31, in scia al buon andamento dei listini azionari europei, ed all’attenuarsi delle tensioni sui debiti sovrani. Il livello di supporto si colloca 1,304-1,30, mentre quello di resistenza 1,313. Yen in deprezzamento questa notte verso tutte le principali valute mondiali su attese di ulteriori misure espansive della BoJ dopo le parole del vicegovernatore della banca centrale, Nishimura. Il cross euro/yen stamani è in prossimità della resistenza collocata presso 108. Yuan cinese in lieve apprezzamento vs dollaro dopo che il governo si è impegnato a continuare con la corrente politica economica. Da segnalare il cross euro vs franco svizzero oltre soglia 1,21, sui massimi da settembre, dopo la notizia che Credit Suisse farà pagare fino all’1% per detenere franchi sui conti correnti.

Materie prime: cali generalizzati ieri tra le materie prime sulla scia del dibattito negli Usa legato al fiscal cliff. Ci sono state poche eccezioni come ad esempio il rame (+0,3%) sui massimi da metà ottobre. Tra gli energetici in calo il petrolio con il Brent sceso fin poco sopra i 109$/barile anche se stamani ha recuperato la soglia dei 110$. Vendite anche sui metalli preziosi con l’oro che è temporaneamente calato sotto i 1700$/oncia. Anche il metallo giallo stamani ha recuperato tale livello sulla notizia degli acquisti della banca centrale sudcoreana a novembre. Tra gli agricoli forte calo del caffè (3%) su attese di aumento della produzione dal Brasile, principale produttore mondiale della qualità arabica.

Copyright © Servizio Market Strategy MPS Capital Services per Wall Street Italia, Inc. Riproduzione vietata. All rights reserved