New York – Finora si sono dimostrati un buon investimento, soprattutto in tempi di incertezza queli quelli che viviamo ormai da anni, che si sono tradotti spesso e volentieri in fasi di profonda avversione al rischio. Ma fino a quando potrà durare? Parliamo dei bond emessi dalle società con alti meriti creditizi, che sono stati oggetto di forti acquisti da parte degli investitori.
Nel corso del 2012, c’è stato un vero e proprio assalto verso questa categoria di asset, tanto che i colossi soprattutto americani chiuderanno l’anno con un record nella raccolta di fondi tramite l’emissione di debito. Stando a quanto riporta il Wall Street Journal, tuttavia, la pacchia sarebbe giunta al capolinea, come avvertono diversi gestori, tra i più importanti al mondo.
Un alert arriva da BlackRock, che avverte come questo potrebbe essere uno dei periodi più pericolosi per continuare a erogare fondi – tramite la sottoscrizione di obbligazioni – alle società varie, anche se presentano un rating a investment grade. Di fatto, i tassi di interesse sono a livelli minimi, e i prezzi così alti, spiegano i gestori, che il margine di rialzo ormai risulta davvero contenuto.
Inoltre, guardando al grafico allegato, si nota che per la prima volta in decenni, alcune società quotate sullo Standard & Poor’s stiano offrendo rendimenti sui dividendi – che si ottengono dividendo il valore dei pagamenti annuali sui dividendi per il prezzo del titolo – a un valore più alto rispetto agli interessi che pagano sui loro bond. Tutto questo siginifica che gli investitori potrebbero guadagnare di più preferendo le azioni ai bond.
I grandi gestori, come BlackRock ma anche Federated Investment Management, stanno cercando di ridurre così la loro esposizione sui bond societari americani. Il grande gestore di bond Loomis Dayles & Co., sta puntando per esempio sulle azioni e sui bond convertibili.
D’altronde il forte rally che ha interessato i bond societari ha portato in media il rendimento delle obbligazioni corporate a investment grade a scendere dal 4,04% al 2,66%: questo significa che, nel caso in cui i tassi di interesse dovessero salire, il guadagno sarebbe a dir poco a rischio. Un incremento dei tassi avrebbe infatti l’effetto di far diminuire il valore dei bond esistenti con rendimenti più bassi.
Non tutti sono però d’accordo, come Eric Beinstein, strategist del credito presso JP Morgan Chase: “Con il sostegno della Fed, la domanda per i bond caratterizzati da alti rating rimarrà solida”, afferma, dichiarando di prevedere un ritorno complessivo di questa categoria di obbligazioni pari a +5,4% nel corso del 2013.
Ma Rick Rieder, responsabile investimenti della divisione di reddito fisso presso BlackRock, avverte: “Il reddito fisso sta diventando una classe di asset sempre più rischiosa, e ritengo che gli investitori stiano sottovalutando questo fattore. Ci vorrebbe davvero poco, in termini di potenziale rialzo dei tassi, perchè gli investitori che hanno puntato sui settori tradizionali del reddito fisso perdano i loro ritorni”.
Detto questo, come fa notare Goldman Sachs, i bond con rating AA, il secondo migliore rating emesso dalle agenzie, garantiscono in media un rendimento pari all’1,96%, contro il dividendo medio del 2,33% assegnato dalle società che sono quotate sullo S&P 500.