New York – Nuove tecnologie, risorse in diminuzione e l’aumento della popolazione nei prossimi 18 anni, altereranno l’equilibrio globale innescando radicali cambiamenti sia economici sia politici senza precedenti nella storia moderna. Lo afferma un rapporto dell’Intelligence degli Stati Uniti, stando a quanto riportato da Bloomberg.
Nelle 140 pagine di questo rapporto vi sono analizzati i quattro motivi principali o “megatrend” che trasformeranno, secondo gli analisti, il mondo. Questi sono: la fine del dominio globale degli Stati Uniti, il potere crescente dei singoli individui conto gli Stati, una classe media emergente le cui richieste sfideranno i governi e la crescente domanda di acqua, cibo ed energia.
“Siamo in un momento critico nella storia umana, che potrebbe portare a contrasti nel futuro”, scrive nella relazione Christopher Kojm, presidente del National Intelligence Council. A guidare la lista dei “game-changer”, si legge nel rapporto, è la crisi economica globale che è vulnerabile agli shock internazionali che si muovono in modo significativo a diverse velocità.
Il futuro è “malleabile”, secondo Kojm. “Il nostro sforzo è quello di incoraggiare i governi per pensare e pianificare a lungo termine in modo che non accadano cose negative”.
Il punto centrale sta nell’aumento della popolazione. Infatti la crescita di questa, in proiezione dai 7,1 miliardi di oggi agli 8,3 miliardi nel 2030, vorrà dire un grande aumento della classe media, specialmente nei paesi in via di sviluppo, che si riverserà nelle città dove se ora vive il 50% della popolazione mondiale, nel 2030 sarà il 60% e quindi porterà ad un aumento della domanda del cibo del 35%.
Infine, il potere passerà dal Nord America ed Europa all’Asia, viste le loro economie e le loro popolazioni in forte espansione. La Cina economicamente supererà gli Stati Uniti qualche anno prima del 2030, Colombia, India, Nigeria e Turchia invece, diventeranno estremamente importanti per l’economia globale.