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Ftse Mib, analisi ciclica: ripresa non prima del 2013

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Milano – Nella giornata del 17 dicembre i volumi hanno registrato un picco che ha sostenuto i prezzi al rialzo. Anche l’indicatore blu di accumulazione-distribuzione ha svoltato verso l’alto, indicando l’inizio di una fase di mark-up che collega accumulazione e distribuzione. In sostanza, ci troviamo a ridosso di un massimo dei prezzi che, come abbiamo visto nei report precedenti non ha grandi margini di espansione, e, se non si aggiungono sorprese esterne, non si prevede un superamento della soglia 16.300/16.600.

A meno che non si faccia trading di breve periodo, ha poco senso cercare di “beccare” il massimo di questo dicembre 2012, ma piuttosto è bene concentrarsi su ciò che accadrà dopo. Se l’analisi ciclica ha ragione, nei prossimi mesi vedremo i prezzi crollare vertiginosamente verso un minimo inedito, che supera di gran lunga quelli che più ci hanno sconvolto recentemente.

Purtroppo non c’è una collezione di dati sufficiente per effettuare un’analisi ciclica di lungo periodo impeccabile, ma molti indizi lasciano pensare che nel 2013 si chiuderà un ciclo di 80 anni della Borsa Italiana (con relativo minimo storico).

C’è quindi molto da riflettere non solo sul destino del mercato azionario ma anche sulle condizioni economiche di questo Paese.
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Nell’immagine sottostante si confrontano le previsioni di lungo periodo dell’indice italiano e del Bund tedesco, simbolo dell’investimento obbligazionario. Il metodo previsionale è il Taylor, da anni utilizzato sul sito di Borsari e costruito dall’Ing. Migliorino.

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