New York – Nonostante i prestiti concessi dalla Bce a tassi vantaggiosi la redditività del settore bancario italiano e’ ai minimi storici. Quest’anno gli utili netti dovrebbero risultare solo “debolmente positivi” e negli anni successivi “una ripresa anemica” dei flussi reddituali porterà il Return on Equity dell’attività bancaria su livelli solo di poco superiori al 2%. Per le banche è dunque “sempre più urgente azione di riduzione dei costi”.
E’ quanto emerge dal rapporto di previsione Afo 2012-2014 elaborato dall’Abi. “Sulle banche, nonostante la parziale riduzione dello spread, pesa soprattutto – osserva l’Associazione guidata da Giuseppe Mussari – il negativo andamento del ciclo economico”. Dovrebbe rimanere stazionario, invece, il margine di interesse, interrompendo la caduta degli ultimi anni, ma presentando ancora un valore inferiore per circa 4 miliardi di euro rispetto al dato del 2007.
Il tasso dei prestiti potenzialmente insolventi si dovrebbe attestare al 7,3% alla fine del 2014. Nello stesso periodo gli altri ricavi contribuirebbero al conto economico per quasi 6 miliardi in meno rispetto al 2007.
La salvaguardia delle condizioni di redditività delle banche italiane “passa, dunque, inevitabilmente per una attenta e serrata politica di controllo e riduzione dei costi, che dovrebbero contrarsi ad un ritmo medio annuo dell’1,7-1,8%.
In questo caso, il cost income ratio scenderebbe al 61,2% nel 2014, livello comunque superiore ai valori pre-crisi”, conclude l’Abi. (TMNews)