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Wall Street, tornano gli acquisti

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New York -Dopo le prese di beneficio delle ultime sedute, a Wall Street torna l’ottimismo. La presentazione del “piano B” repubblicano per evitare il “fiscal cliff” permette alla Borsa Usa di terminare la seduta con il segno più. Il Dow Jones ha chiuso con un rialzo dello 0,45% a 13.311,72 punti, lo S&P 500 grazie a un +0,55% è salito a 1.443,69 e il Nasdaq è avanzato dello 0,2% a 3.050,39.

Nonostante il probabile veto di Obama, il partito repubblicano ha annunciato che avanzerà la proposta di estendere i tagli fiscali dell’era Bush ai redditi fino a un milione di dollari. “Le trattative (per ora a vuoto) sul fiscal cliff – dice un analista – potrebbero confermarsi una ragione per una correzione di breve termine, piuttosto presto”. Finche’ non si risolvera’ il nodo da 607 miliardi di dollari tra aumenti fiscali e scadenza di sgravi fiscali, i mercati sono destinati a vivere sedute nervose.

Notizie positive sono arrivate dai dati sul Pil del terzo trimestre, rivisto al rialzo su base annuale a +3,1% (nelle stime precedenti +2% e +2,7%).

Aumentano in linea con le stime i dati sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, che nell’ultima settimana solo saliti a 361 mila unita’.

Sempre sul fronte macro in agenda c’erano anche il Superindice, sceso -0,2% a novembre, contro le previsioni per un rialzo di +0,2%; il Philly Fed, in rialzo a sorpresa +8,1 in dicembre dai -10,7 di novembre (le attese erano per una flessione di -1,3); infine le vendite di case esistenti. Le cifre si sono attestate a 5,04 milioni di unita’, sopra le 4,9 milioni previste e le 4,76 milioni del mese precedente (ritoccati al rialzo a 4,79 milioni i dati di ottobre).

Ieri l’indice Standard & Poor’s 500 ha subito il calo piu’ accentuato nelle ultime cinque settimane, prima che i Repubblicani alla Camera si esprimessero su una proposta bipartisan per aumentare il carico fiscale sui piu’ ricchi, ovvero chi guadagna piu’ di 400 mila dollari l’anno.

In ambito valutario, l’ euro +0,29% a $1,3264; dollaro/yen -0,24% a JPY 84,20.

La moneta unica non è riuscita a superare la soglia a quota $1,33 agguantata ieri anche per i timori sul destino della Grecia, che permangono soprattutto a seguito delle dichiarazionbi del ministro delle finanze greco, che ha affermato che il paese è stato a un passo dal default. Altri elementi frenano i rialzi della valuta europea.

Sul fronte delle commodities, commodities, i futures sul petrolio -0,30% a $89,71 al barile, quotazioni oro -1,07% a $1.649,90 l’oncia.