New York – I terrestri possono tirare un sospiro di sollievo: l’universita’ di Boston ha scoperto un altro calendario Maya che non termina e non fa riferimento alcuno alla data presunta della fine del mondo, il 21 dicembre 2012.
Nascosto nella profonda giungla del Guatemala nel complesso di piramidi Maya di Xultun, il reperto trovato dagli scienziati dell’universita’ di Boston non potrebbe essere piu’ chiaro.
In esso vengono anche descritti con precisione i cicli solari e lunari e anche il movimento delle stelle piu’ luminose. La Terra e gli esseri umani resteranno in vita ancora per diverso tempo.
La tavola con l’incisione – si legge sulla rivista Science – e’ il piu’ vecchio reperto di questo genere lasciato dalla civilita’ dei Maya. Gli archeologi sostengono che sia di 1.200 anni fa, almeno 600 anni prima dei precedenti esempi di calendario scoperti finora.
In molte cose il calendario corrisponde con gli altri trovati. E le prospettive di una fine del mondo non hanno percio’ mai fatto temere per la loro esistenza al popolo Quiche, che sta celebrando l’inizio di una nuova era, una sorta di capodanno di una nuova epoca.
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Il b’ak’tun è un ciclo del calendario maya, pari a un periodo di 144.000 giorni (ossia circa 400 anni). Ogni b’ak’tun è formato da venti k’atun (periodi di circa 20 anni).
Il termine b’ak’tun, che rispecchia il sistema vigesimale utilizzato dai maya, è di creazione moderna; si compone delle parole maya b’ak (quattrocento) e tun (anno).
da wikipedia
I Maya, come altre culture mesoamericane, misuravano il tempo utilizzando un sistema di tre calendari. I giorni erano organizzati attraverso un calendario religioso rituale della durata di 260 giorni (chiamato Tzolk’in), suddiviso in trecene (periodi temporali di 13 giorni) e utilizzato prevalentemente a scopo divinatorio, e un calendario solare di 365 giorni (Haab’), suddiviso in 18 periodi di 20 giorni ciascuno.
I Maya non contavano gli anni; tuttavia, le date di questi due calendari erano combinate tra loro per dare luogo a cicli di 18.980 giorni (~52 anni) per un totale di 52 cicli diversi ricorrenti. Un ulteriore calendario, il cosiddetto Lungo computo, calcolava, invece, il tempo trascorso dalla data della creazione del mondo secondo la mitologia maya (che, secondo la correlazione con il calendario gregoriano seguita dalla maggior parte degli storici mesoamericani e conosciuta come correlazione di Goodman-Martinez-Thompson, corrisponderebbe all’11 agosto 3114 a.C. del calendario gregoriano). Questo calendario, a differenza dei precedenti, era progressivo e suddivideva il tempo in cicli non ricorrenti (b’ak’tun) della durata di 144 000 giorni, suddivisi a loro volta, su base vigesimale e base 18, in 4 ulteriori sottocicli. Il 20 dicembre 2012 terminerà il 13º b’ak’tun (12.19.19.17.19 nella notazione originale del calendario) a cui farà seguito, il giorno successivo, il 14º b’ak’tun (13.0.0.0.0).
Secondo il Popol Vuh – uno dei principali documenti storici sul corpus mitologico dei Maya – il Lungo computo attuale è solo il quarto in ordine di tempo, poiché gli dei avrebbero distrutto le tre precedenti creazioni ritenendole fallimentari. La terza creazione fu distrutta al termine del 13º b’ak’tun (12.19.19.17.19), data che ritornerà nuovamente alla fine del 2012. Questa circostanza, assieme ad un riferimento epigrafico sul “Monumento 6” di Tortuguero – un sito archeologico maya situato nella parte sud-occidentale dello stato di Tabasco in Messico – è alla base del fenomeno New Age che associa un evento di significativa discontinuità storica alla data summenzionata.