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Obama a Washington per intesa last minute. Geithner: “Misure straordinarie o Stati Uniti in default”

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Washington – Tentare il tutto per tutto. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha lasciato nella notte le Hawaii per rientrare, in anticipo, a Washington dove si metterà subito al lavoro per cercare di trovare un accordo che eviti il Fiscal Cliff, il pacchetto di tagli automatici alla spesa e aumenti delle tasse che scatterà dal primo gennaio e che rischia di congelare la ripresa americana.

Il presidente sarebbe sul punto di presentare al Congresso una nuova proposta per evitare il fiscal cliff, l’insieme di pesanti tagli automatici alla spesa e l’aumento delle aliquote per tutti i contribuenti che dal primo gennaio potrebbe trascinare il Paese nella recessione. Lo riporta la Cnn precisando che la proposta potrebbe avvenire nella giornata di giovedì, e si tratterebbe di un piano “ridotto”, che dovrebbe includere alcuni elementi del pacchetto già presentato dal presidente la settimana scorsa, ovvero l’estensione dei tagli fiscali per coloro che guadagnano meno di 250 mila dollari l’anno.

Anche i senatori sono stati convocati nella capitale americana per gli ultimi giorni di trattative in vista della scadenza di fine anno, quando in mancanza di un accordo tra Democratici e Repubblicani si arriverebbe al precipizio fiscale. Ma il Tesoro americano non aspetta tempo: ha annunciato che è pronto ad adottare “misure straordinarie” per rinviare il default del Paese se non sarà raggiunto un accordo. “Il tetto del debito, 16.400 miliardi di dollari, fissato alla fine del 2011 al termine di un lungo braccio di ferro tra Democratici e Repubblicani, sarà raggiunto il 31 dicembre”, ha spiegato il ministro del Tesoro, Timothy Geithner in una lettera al Congresso.

L’obiettivo secondo alcuni osservatori è quello di prendere tempo creando una nuova zona cuscinetto di almeno 200 miliardi per allontanare il totale del debito dal tetto di 16.400. Tuttavia non è chiaro per quanto tempo le “misure straordinarie” resteranno in vigore, anche perché le politiche fiscali e di spesa per il 2013 sono ancora oggetto di negoziato come parte dei colloqui per scongiurare il Fiscal Cliff . “Il Tesoro – ha infatti aggiunto Geithner – fornira ulteriori chiarimenti sulla prevista durata di queste misure quando il quadro politico sarà più chiaro”.

La situazione è in divenire. Prima di Natale, Obama aveva proposto una mini-intesa che puntava a stralciare il tema delle tasse, in modo da evitare un aumento medio delle imposte di 2200 dollari a famiglia. Ma i repubblicani l’hanno rigettato. E mentre in tanti accusano ormai le parti di tornare al solito blame game, ovvero lo scaricabarile reciproco, c’è una America che fa già i conti con le conseguenze pratiche del sempre più probabile fiscal cliff: con il sistema dei tagli automatici alla spesa, circa 2,1 milioni di disoccupati dovranno rinunciare al loro sussidio. Ma non solo. Con i tagli ai trasporti, ci saranno meno addetti alla sicurezza negli aeroporti americani. Questo potrebbe essere solo l’inizio.

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WASHINGTON – Il debito americano raggiungerà il tetto di 16.400 trilioni di dollari il 31 dicembre 2012 e non a inizio 2013 come era inizialmente previsto. L’annuncio arriva dal segretario al Tesoro Usa, Timothy Geithner, proprio alla vigilia della ripresa delle trattative tra democratici e repubblicani per evitare il precipizio fiscale (o “Fiscal Cliff”). In una lettera ai leader del Congresso, Geithner ha spiegato che il Tesoro adotterà “misure straordinarie” per “posporre temporaneamente la data in cui gli Stati Uniti si troverebbero altrimenti in default”. L’obiettivo, spiega il Wall Street Journal, è prendere tempo creando una nuova zona cuscinetto di almeno 200 miliardi per allontanare il totale del debito dal tetto di 16.400.

LE MISURE STRAORDINARIE. Non è chiaro per quanto tempo le “misure straordinarie” resteranno in vigore, anche perchè le politiche fiscali e di spesa per il 2013 sono ancora oggetto di negoziato come parte dei colloqui per scongiurare il Fiscal Cliff (i 600 miliardi tra tasse e nuove imposte che entreranno in vigore il 1 gennaio se non sarà trovata un’intesa entro la fine dell’anno). “Il Tesoro – ha infatti aggiunto Geithner – fornirà ulteriori chiarimenti sulla prevista durata di queste misure quando il quadro politico sarà più chiaro”.