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Wall Street, 2013 sotto il segno del toro

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New York – Si allunga la lista degli analisti che stimano un 2013 in rally per Wall Street. Nelle fila degli ottimisti spicca John Stoltzfus, strategist presso la banca d’affari americana Oppenheimer, che in un’intervista alla Cnbc ha detto di aspettarsi nel corso del prossimo anno un incremento dello S&P 500 del 12 per cento circa rispetto ai livelli attuali intorno a 1.585 punti.

Una view positiva, dunque, che si fonda sull’idea di un miglioramento delle condizioni economiche non solo negli Stati Uniti, ma anche in Europa e in Cina.

Ancora più positive le stime di Citigroup. Nonostante il fiscal cliff “rappresenti un grosso rischio per il mercato, Tobias Levkovick, analista della banca Usa è pronto a scommettere che Wall Street entrerà in una fase bullish con lo Standard&Poor’s 500 che dovrebbe raggiungere 1.615 punti a fine 2013.

L’analista prevede che il rimbalzo del mercato sarà favorito dal buon andamento del mercato delle case, dalla ripresa del settore manifatturiero, dal boom energetico. Notizie meno positive arrivano sul fronte degli utili: sempre in base alle stime di Citi, nel 2013, i profitti dei gruppi industriali americani dovrebbero salire solo del 5% annuo.

Previsioni altrettanto rosee sono arrivate dagli analisti di Ubs. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, gli economisti della banca svizzera stimano per quest’anno una crescita del Pil compresa nella forchetta tra il 2 e il 2,5%. Bullish le proiezioni sul mercato azionario. “Le valutazioni azionarie relativamente a buon mercato insieme a una crescita robusta degli utili, dovrebbe spingere in alto lo S&P 500 fino a raggiungere quota 1540 punti” scrivono gli esperti in una nota.

Sul fronte opposto, Bill Gross, numero uno di Pimco. Lo aveva annunciato due giorni fa tramite un post su Twitter, oggi lo ha confermato in un’intervista alla Cnbc. Il co-fondatore del fondo obbligazionario numero uno al mondo non vede nulla di buono nell’anno appena iniziato. Per cominciare, secondo Gross, la disoccupazione americana non scenderà sotto la soglia del 7,5%. Risicati i guadagni attese sul fronte degli investimenti sia azionari e sia di quelli a reddito fisso: le attese sono per rendimenti non superiori al 5%. Allo stesso tempo, le quotazioni dell’oro e del petrolio sono attese in salita con il secondo che dovrebbe, in un momento non precisato dell’anno, sfondare quota 100 dollari al barile.