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Da oggi si va in pensione a 66 anni, le donne a 62

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ROMA – La riforma è entrata in vigore, da oggi si va in pensione con un’età maggiore: gli uomini a 66 anni e 3 mesi, le donne a 62 anni e 3 mesi. Si è passati al sistema contributivo ‘puro’, spariscono le pensioni di anzianità e le ‘finestre’. Insomma: parte la nuova previdenza.

“SI LAVORERA’ DI PIU'”. Lo ha ricordato il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, ai microfoni di ‘Start’ su RadioRai1. “L’età pensionabile è agganciata all’aspettativa di vita – ha detto – perché per fortuna si vive di più, quindi si lavorerà di più e si percepirà una pensione per più tempo”.

LA GENESI DELLA RIFORMA. “La riforma è cominciata vent’anni fa con Amato, poi con Dini e tutti i governi che si sono susseguiti. Di fatto la riforma Monti-Fornero, chiude un ciclo di transizione molto lungo”, ha aggiunto Mastrapasqua. A chi gli chiedeva se il sistema sarà sostenibile dalle singole persone ha poi risposto: “Serve la ‘seconda gamba’ della pensione complementare, che in Europa è molto diffusa ma che in Italia stenta ancora a decollare. Su questo tutti (Inps, assicurazioni e banche) devono lavorare”.

IN ITALIA POCHI CON LA PENSIONE COMPLEMENTARE. Mastrapasqua ha anche ricordato un dato “allarmante”: nel Vecchio Continente, ha sottolineato, “la media di coloro che hanno la pensione complementare è di circa il 91%, in Italia è il 23%. Un delta troppo ampio sul quale bisogna riflettere per capire quali sono gli errori che sono stati fatti”.