LEGNANO (WSI) – America grande protagonista di questo inizio dell’anno, con il Fiscal Cliff che ha catturato l’attenzione degli analisti sul finire dell’anno e durante le prime sedute, per proseguire con le agenzie di rating che si sono pronunciate sulla necessità di trovare un modo per abbassare il deficit e con la Federal Feserve che ci ha messo del suo.
Andando con ordine, le prime, se non si dovesse trovare un accordo entro fine febbraio /inizio marzo sui tagli alla spesa pubblica, che andrebbero di fatto ad abbassare il deficit degli Stati Uniti, e sull’aumento del tetto sul debito, potremmo assistere ad un taglio di rating da parte di Moody’s e di Fitch.
Per quanto riguarda invece l’istituto centrale americano, dai verbali resi noti ieri in serata si evince che molti membri del FOMC stanno pensando di fermare il terzo round di quantitative easing durante il 2013 (ricordiamo che attualmente si stanno impiegando 85 miliardi di dollari al mese dedicati agli acquisti di bond), ma questa notizia, che avrebbe potuto portare a forti prese di profitto dopo il rally di inizio anno sulle borse, non ha prodotto questi effetti, con gli indici che hanno tenuto abbastanza bene i guadagni fatti segnare.
Questo è sintomo che il mercato è alla ricerca di rendimenti superiori, come detto nei precedenti articoli, ai risk free e questa condizione potrebbe perdurare nel tempo, a patto che ci siano notizie non diciamo belle, ma non brutte, soprattutto sul fronte della liquidità, che fino ad ora rimane abbondante e che comunque per qualche mese ancora rimarrà in circolazione, o meglio, continuerà ad essere iniettata in questa economia malata, che non riesce ancora a trasferirla all’economia reale.
Oggi sarà il turno dei Non Farm Payrolls, in attesa a 145.000 unità, contro il precedente 146.000, il che non va a superare quella soglia critica dei 200.000 posti di lavoro creati che è tanto guardata dagli analisti.
Dovesse uscire un buon dato, sulla scia degli ADP pubblicati ieri (215 mila posti di lavoro creati nel settore privato), potremmo assistere ad un nuovo rally che potrebbe essere creato grazie alle vendite di yen, che ora come ora possono essere messe in atto dal mercato, data la debolezza intrinseca della valuta nipponica durante le ultime settimane a causa dell’outlook possibile sull’operato del tandem banca centrale e governo al fine di uscire dalla deflazione grazie ad iniezioni di liquidità.
Il dollaro americano potrebbe avere una reazione diversa, mostrando anche salite, in concordanza con un buon dato, ma l’interpretazione a priori della reazione del greenback risulta, ora come ora, molto difficile a causa della debolezza delle correlazioni e del fatto che non sempre assistiamo a reazioni inseribili in schemi chiari di flussi di capitale.
Quello di oggi sarà un tassello fondamentale per capire che tipo di 2013 potremmo vivere, affidiamoci ai livelli tecnici per lavorare sul mercato.
EurUsd
La lieve divergenza rialzista individuata ieri mattina ha condotto i prezzi sulle resistenze passanti tra 1.3170 e 75, dove è stato possibile impostare vendite di euro andate a buon fine, con il mercato che ha continuato la propria discesa una volta rotti i supporti indicati. Ora ci troviamo di fronte alla possibilità di sfruttare la media oraria a 21 periodi ed i punti statici precedenti passanti per 1.3090 per impostare nuove vendite, tenendo conto che un ritorno sopra 1.3125 proporrebbe probabilmente tentativi di risalita che però difficilmente supereranno 1.3160. 1.3000 il potenziale livello di arrivo.
UsdJpy
Rottura a rialzo della fase congestiva che era in atto su UsdJpy, con il mercato che ha esteso effettivamente di quanto ci si aspettava, andando a sfiorare quota 88.00. Intorno a 87.40 passano ora i supporti dati dai punti statici precedenti e dalla media a 21 (livelli buoni per acquisti di dollaro con stop e reverse in caso di discesa sotto 87.20) ed in caso di rottura rialzista di 87.85 è possibile attendersi tentativi di superamento dei massimi della notte (target proiettati non oltre 88.30).
EurJpy
Buona l’operatività in vendita di EurJpy dopo la correzione rialzista vista durante le prime ore del mattino, con il raggiungimento del primo target a 114.00 ma non del secondo, posto a 113.50, dato che, dopo la rottura a ribasso di 113.75 (oltre che di quella di 114.30), il mercato ha cominciato a consolidare intorno a 70 prima di risalire verso 114.50. La situazione tecnica non appare brillante, per cui preferiamo stare a guardare e vedere cosa fare nel momento in cui dovessimo avvicinarci ai livelli importanti, che ritroviamo in 114.75 (dove dal punto di vista del R/R si può pensare di comprare yen, con stop e reverse sopra 90, per 115.25) ed in 114.00, che potrebbe riproporre discese verso 113.50.
GbpUsd
Quasi perfetta l’operatività sul cable, se non fosse che il mercato ha girato a ribasso sul pullback delle resistenze che abbiamo sbagliato ad individuare di poco. Abbiamo infatti indicato la possibilità di vendere intorno a 1.6270, mentre la correzione della sterlina ieri mattina non è arrivata oltre 1.6245. Abbiamo però anche indicato la possibilità di operare in breakout ribassista di 1.6200, con trigger a 1.6185, per cui siamo lo stesso entrati a mercato. Il raggiungimento dei minimi precedenti, fornisce delle buone aree di supporto che potrebbero portare a correzioni che vedono in 1..6115 le prime resistenze dinamiche, dove è possibile pensare a nuove vendite di pound, con attenzione ad un eventuale superamento di 1.6135 in grado di far recuperare strada fino a 1.6175. Se saltano i minimi, ci muoviamo verso 1.6030.
AudUsd
La rottura a ribasso dell’area di congestione vista ieri sull’australiano, con trigger point a 1.0465, ha effettivamente raggiunto il target di 1.0425durante la notte. Le resistenze intorno a 1.0525 ieri hanno funzionato molto bene, confermando l’importanza di quell’area, ma ora dobbiamo prestare attenzione a 1.0475, primo livello di resistenza statico dato dai punti precedenti. Qui si potrebbe pensare di vendere australiani con stop e reverse per le resistenze principali sopra 90. In caso di superamento a ribasso di 1.0425, potremmo assistere a tentativi di discesa sotto la figura.
Xau/usd
Lo stop e reverse sull’oro sotto 1,678.00 è stato la nostra ancora di salvezza, dato che le long aperte intorno a 1,680,00 non hanno portato a buoni risultati. La recente volatilità del metallo giallo, che ci ha reso più prudenti del solito, ha poi fatto il suo corso e ha portato a forti liquidazioni che hanno portato i prezzi sotto 1,650.00, livello che ora rappresenta il supporto principale da seguire e che, se superato, può portare a rivedere 1,645.00 ed eventualmente 1,638.00. In caso di correzione non crediamo che il mercato riesca a risalire oltre 1,660.00, ma se dovesse farlo crediamo che le quotazioni possano spingersi non oltre 1,670.00. Il quadro tecnico è comunque non preciso e con i payrolls in agguato pronti a posizionare lo stop in pari nel momento in cui vediamo i primi gain.
USOil
Situazione ibrida sul petrolio, dove la bassa volatilità ha reso molto difficile l’operatività, che vede ancora livelli molto simili a quelli indicati ieri, con la rivisitazione dei supporti che se rotti possono portare a discese. La rottura di 92.30 a ribasso non ha infatti portato ad aumenti di volatilità verso 91.60, ed una discesa oltre 92.10 diviene ora necessaria. Un ritorno sopra 92.60 potrebbe essere scatenante per rivedere i massimi, che se superati possono portare a 94.30.
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