ROMA (WSI) – Brutta notizia per i conti pubblici dell’Italia. Nel mese di novembre il debito delle amministrazioni pubbliche ha segnato un rialzo +6 miliardi su base annua, balzando al record storico di 2.020,7 miliardi di euro.
Il Bollettino statistico Finanza pubblica della Banca d’Italia spiega che “‘incremento è dovuto essenzialmente al fabbisogno (al netto delle dismissioni), pari a 4,4 miliardi e agli effetti accrescitivi sul debito degli scarti di emissione e dell’andamento del cambio (complessivamente pari a 0,7 miliardi)”.
Confortanti però le altre dichiarazioni del Bollettino: “Nel mese di dicembre, il rilevante avanzo osservato per il settore statale e il forte decumulo della liquidità del Tesoro dovrebbero aver portato il debito pubblico ampiamente al di sotto della soglia dei 2000 miliardi”.
Le stime lasciano sperare, fatto sta che molti italiani continuano ad avere dubbi sull’effettiva capacità dei governi italiani di ridurre la mole del debito in modo consistente.
D’altronde, non sono pochi gli economisti che hanno fatto notare un elemento piuttosto ovvio, ovvero che le misure di austerity, alimentando le spinte recessive, colpiscono il denominatore Pil, rendendo così nel lungo termine difficile abbassare il rapporto complessivo debito/Pil.