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Cina, il “figlio unico”, l’infertilità e le “sex rooms”

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“I Piccoli Imperatori”, la generazione di figli unici nati in Cina dopo il 1979, sono meno competitivi, meno ottimisti e più nervosi. I “figli unici” cinesi hanno anche meno propensione a lavorare in squadra, penalizzando in tal modo il funzionamento ottimale dell’industria.

La legge che prevede un unico figlio per famiglia fu voluta da Deng Xiao Ping, successore di Mao Tse-tung, per porre freno alla crescita demografica che aveva fatto raddoppiare la popolazione del paese portandola a un miliardo di persone.

A tracciare il profilo della generazione di giovani cinesi nati dopo il 1979 è uno studio pubblicato su Science e promosso in Australia da una ricerca coordinata da Lisa Cameron della Monash University.

In Cina, però, adesso il problema sembra essere inverso: moltissime coppie, infatti, soffrono di infertilità. Il governo cinese, pertanto, ha pensato di aprire in un ospedale dotato di una “sex room”, situato nella provincia di Songhziniao, per l’esattezza nella città di Wuhan – .

In questa “stanza dell’amore”, le coppie possono trovare film, libri e giocattoli erotici; abiti per i travestimenti; finanche un medico pronto a spiegare la “dinamica” del sesso.

Alcune testate giornalistiche italiane, infatti, hanno diffuso l’incredibile notizia di un uomo cinese che dopo alcuni anni di matrimonio era ancora incapace di distinguere l’ombelico dall’organo genitale femminile.

L’uso delle stanze ha però un costo alto per il tenore di vita cinese: il prezzo si aggira, infatti, intorno ai 120 euro.