FRANCOFORTE (WSI) – Con le elezioni politiche alle porte, l’incertezza dell’area euro è rappresentata dall’Italia. Proprio da quell’Italia che in questi ultimi mesi ha fatto parlare bene di sé, per le riforme di “lacrime e sangue” adottate in conformità con i desideri della Germania e dell’Unione europea, quell’Italia che ha inghiottito severe riforme, vedendo crescere credibilità all’estero e povertà in casa quasi di pari passo.
Dell’incognita Italia è ben consapevole la Bce, che nel suo bollettino in cui fa di norma il punto della situazione dei fondamentali dell’Eurozona, afferma che “l’accresciuta incertezza politica in Italia” è stata tra i fattori che hanno mosso alcuni flussi di capitali verso i titoli di stato reputati più sicuri e contraddistinti da rating elevati.
Inoltre sia in Italia che in Spagna l’indice sul clima di fiducia ha “sofferto una flessione più decisa,specie a partire dalla metà del 2011” rispetto agli altri paesi dell’Eurozona, riferendosi agli indici che sono stati calcolati dalla Commissione Ue a partire dal 2008 fino al 2012.
Detto questo, la Bce ha messo in evidenza il miglioramento dei mercati obbligazionari dell’area euro e dei rendimenti, Italia inclusa. D’altronde, lo spread a 10 anni tra rendimenti Italia e Germania è sceso anche al di sotto della soglia Monti, fissata dal premier dimissionario a 287 punti e corrispondente alla metà del valore a cui si trovava quando il suo governo tecnico prese il potere.
Ma ora Mario Monti è “solo” un premier dimissionario, candidato sì alle elezioni, ma con prospettive che saranno definite tutte dagli elettori nelle imminenti elezioni di fine febbraio. L’Ue e la Bce lo sanno bene, e la loro prima preoccupazione è che il nuovo governo, qualunque esso sia, rallenterà la strada delle riforme e del risanamento dei conti pubblici.
Per gli italiani, vessati dalle tasse, il punto cruciale risiede soprattutto nell’Imu. Intanto Mario Monti ha ammesso nell’intervista rilasciata su SKY TG24, di aver votato nel 1994 Silvio Berlusconi. ‘Il voto è segreto… ma nel ’94 l’ho votato. Solo allora però perché credevo potesse portare avanti una rivoluzione liberale che poi non c’é stata”.
Alla domanda “Mario Monti farebbe parte di un governo in cui ci fosse anche Vendola?, ha risposto: “Posso solo dire che per quanto mi riguarda non vorremo stare in nessun governo nel quale non sia dominante l’impostazione riformista”. Alla successiva domanda se dunque non farebbe parte di un governo con Vendola ha risposto: “Mi semplifica il compito perché lo ha già dichiarato lui…”.
Tornando al bollettino della Bce, l’istituto ha confermato che “l’occupazione è diminuita ulteriormente nel terzo trimestre del 2012, mentre la disoccupazione ha continuato ad aumentare”. Ancora: “i dati delle indagini segnalano un ulteriore calo dei posti di lavoro nell`ultimo trimestre dell’anno”. L’istituto guidato da Mario Draghi continua comunque a ritenere che nel 2013 inizierà la ripresa.