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Nuovo Btp a 15 anni: buona la domanda, oltre 11 miliardi

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SIENA (WSI) – Tassi di interesse: apertura in rialzo per i listini europei dopo il calo di ieri ed in lieve ribasso per gli spread dei paesi periferici. Dopo le dichiarazioni di Juncker e Praet sul cambio, è intervenuto anche il membro della Bce e governatore della banca centrale austriaca, Nowotny, secondo cui i recenti rialzi della valuta unica non preoccupano, aggiungendo che non si attende che il movimento continui nel lungo termine. Secondo fonti anonime citate da Bloomberg, la Bce starebbe considerando la possibilità di chiedere maggiori informazioni sui prestiti accettati come collaterale nelle operazioni di rifinanziamento.

Si alternano le notizie su Cipro. Secondo il membro della Bce, Asmussen, il report sulla sostenibilità del debito di Cipro potrebbe non essere pronto fino alla fine di marzo. Intanto il Fmi ha approvato una tranche da 3,2 Mld€ per la Grecia dopo che il paese ha dimostrato di aver fatto passi avanti sui tagli alla spesa ed effettuato il buyback del debito. Bene l’asta sul nuovo decennale tedesco che ha visto una buona domanda.

In Italia il Tesoro ha rilasciato i dettagli del collocamento sindacato del nuovo Btp a 15 anni: domanda oltre 11Mld€ con collocamento ad investitori esteri pari al 60%. Il tesoro ha anche aggiunto che in base alle condizioni di mercato intende emettere anche un titolo trentennale.

Oggi sarà la volta di Spagna e Francia che offriranno titoli a medio e lungo termine fino a 14,2 Mld€. In Francia è atteso il nuovo 5 anni, mentre la Spagna offrirà tra gli altri un titolo con scadenza 2041. L’Irlanda invece torna sul mercato con titoli a tre mesi.

Negli Usa listini azionari sostanzialmente stabili in una giornata in cui il recupero dei tecnologici e bancari è stato bilanciato dal calo dei comparti telecomunicazione e materie prime. Tra i tecnologici da segnalare il recupero di Apple, nuovamente sopra i 500$. Tra i bancari particolarmente forte il rialzo di Goldman Sachs (+4,1%) dopo i favorevoli dati trimestrali.

Il peggior titolo dell’indice Dow Jones è stato Boeing (-3,4%), dopo problemi tecnici emersi su alcuni 787 di compagnie nipponiche. Sul fronte macro l’inflazione di dicembre ha confermato un andamento stabile sotto al 2% anche in termini core.

Il Beige Book della Fed, sintesi dei dati raccolti dai 12 distretti al 4 gennaio e che sarà utilizzato come base di discussione nella prossima riunione di fine gennaio, ha confermato la presenza di crescita moderata con mercato del lavoro sostanzialmente immutato. Kocherlakota, quest’anno membro Fed non votante, ha dichiarato che la banca centrale potrebbe incrementare gli stimoli monetari fino a quando il tasso di disoccupazione non raggiungerà il 5,5%. Ieri è proseguito il calo contenuto dei mercati emergenti con il relativo indice MSCI che ha toccato i minimi da una settimana.

Tra i ribassi peggiori troviamo il Sensex indiano (-0,9%) dopo che il Fmi ha dichiarato che il sistema finanziario indiano è vulnerabile al deterioramento degli asset bancari ed alla scarsità di capitale a causa del rallentamento dell’economia. La Banca centrale brasiliana per la seconda volta consecutiva ha mantenuto il tasso di riferimento invariato al 7,25%, dichiarando l’intenzione di mantenerlo fermo per un prolungato periodo di tempo.

Valute: moneta unica stabile vs dollaro, appena sotto area 1,33. Supporto a 1,325, resistenza a 1,335. Andamento stabile per lo yen durante la notte con il cross verso euro che si è mantenuto al di sotto della resistenza 118,30, livello massimo di ieri. Supporto per oggi presso area 116,50. Questa notte si è assistito ad un deprezzamento del dollaro australiano verso quasi tutte le valute principali dopo il calo inatteso dell’occupazione in Australia nel mese di dicembre.

Materie prime: praticamente invariato il prezzo del Brent (+0,1%) nonostante il calo inatteso delle scorte Usa di greggio che hanno invece impattato positivamente sul Wti (+1%). Tra gli agricoli è proseguito il rialzo della soia, sui massimi da 3 settimane su timori che il clima più secco del normale in Sud America possa danneggiare i raccolti. In rialzo sui massimi da 12 settimane il cotone su segnali di aumento della domanda cinese. Intorno alla parità i principali metalli preziosi, mentre si è assistito ad un lieve calo per i metalli non ferrosi.

La Bundesbank ha comunicato che entro il 2020 rimpatrierà circa il 20% dell’oro detenuto all’estero, in particolare dai caveau di Parigi e New York per rassicurare l’opinione pubblica sulla sicurezza delle riserve tedesche. La fase di riallocazione dei 27Mld€ di controvalore inizierà nel 2013: le riserve in Inghilterra saranno lasciate invariate mentre saranno rimpatriate 300 ton da New York e tutte le 374 tonnellate detenute in Francia.

Questa mattina il Brent si colloca sotto i 110$/barile a causa della fine delle contrattazioni del future con scadenza febbraio sostituito dal marzo, di minor valore a causa della pendenza negativa di curva.