NEW YORK (WSI) – Tre big della finanza americana siedono su 860 miliardi di dollari in depositi in eccesso.
Lasciando da parte un gruppo bancario che assomiglia piu’ a un fondo hedge senza scrupoli, Goldam Sachs, e Citigroup, una societa’ ancora semi privatizzata, rimangono tre grandi istituti di credito bancari da analizzare.
Come si vede nel grafico a fianco, Wells Fargo, registra a bilancio $176 miliardi di gap tra depositi e prestiti.
Bank of America, al contrario, non ci sta nemmeno provando a frenare la corsa dei depositi, con questi ultimi che stanno crescendo in maniera progressiva, mentre le attivita’ creditizie sono in calo da ormai un anno e mezzo. Di fila.
A dicembre 2012 e’ stata toccata la quota record di $221 miliardi.
Peggio di tutte – anche se poi dipende sempre dai punti di vista – fa JP Morgan, la banca da cui tutto e’ iniziato, quando l’ufficio di Londra ha fatto suonare il campanello d’allarme dopo aver scoperto di aver subito perdite per diversi miliardi da scommesse sbagliate sui derivati.
Da allora e’ chiaro a tutti cosa significa quando l’ammontare di depositi supera di gran lunga i prestiti. A bilancio il gruppo newyorchese ha 460 miliardi di dollari di depositi in eccesso.
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Perche’ questa somma in eccesso deve fare allarmare? Perche’ non e’ altro che capitale per le attivita’ di trading da cui attingere. La regola vorrebbe che il cash venisse utilizzato per investimenti sicuri e responsabili.
Ma le banche americane ci hanno gia’ insegnato con le loro azioni scellerate – vedi debacle della Balena di Londra, che spesso e volentieri i contanti a disposizione sono utilizzati per finanziare operazioni di investimento ad alto rischio, tenute seminascoste alla comunita’ di investitori e volte a gonfiare gli utili dei manager e in seconda battuta a fare contenti gli azionisti.