NEW YORK (WSI) – I problemi riscontrati dal modello B787, appena quattordici mesi dopo l’ingresso sul mercato del primo esemplare, rischiano di costare molto caro alla compagnia aerea americana Boeing.
Gli analisti interpellati da La Tribune, i quali preferiscono rimanere nell’anonomiato, parlano di “diversi miliardi di dollari”. E’ impossibile dare cifre precise in questo momento, ma e’ facile stimare l’impatto devastante che avrebbero eventuali ulteriori complicazioni registrate nei modelli Dreamliner di nuova generazione.
In primo luogo si conosce ancora troppo poco delle anomalie riscontrate dalle batterie al litio montate sui velivoli prodotti da Boeing. Tutto dipendera’ dunque dai tempi necessari per identificare il problema, per poter concepire a quel punto la soluzione tecnica ideale e, infine, per certificarla e implementarla. Quest’ultimo passaggio avra’ un costo e non sara’ basso.
In secondo luogo ci vorra’ tanto tempo per stabilire con certezza la natura del problema, non solo per via della complessita’ dei sistemi degli aerei di nuova generazione, ma anche per la varieta’ degli attori coinvolti. E’ un problema intrinseco alle batterie fabbricate dalla giapponese GS Yuasa, o e’ un problema del sistema elettronico concepito da Thales, che comprende anche le tristemente famose batterie?
A dimostrazione della delicatezza della situazione, dopo la decisione delle autorita’ aereospaziali Usa della FAA di vietare i voli del modello di Boeing “787 Dreamliner”, il gruppo elettronico ha messo in moto una cellula di crisi. Lo stesso AD dell’azienda, Jean-Bernard Lévy, sta seguendo da vicino i nuovi sviluppi del dossier.
In ogni caso specifico, le conseguenze sarebbero completamente diverse. Solo per prendere la decisione di cambiare le batterie, calcolano gli esperti, i tecnici di Boeing potrebbero impiegare dai 12 ai 15 mesi.