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Borsa Milano sotto pressione, MPS tramortita dai Sell

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MILANO (WSI) – Sorda alle campane degli ordini di acquisto a Wall Street, Borsa Milano chiude in territorio negativo, pur risalendo lieemente dai minimi, testati successivamente al record storico toccato dal rapporto debito/Pil dell’Italia. Il listino Ftse Mib ha perso lo 0,68% a 18.582,40 punti.

Stando ai numeri diffusi dall’Eurostat, nel terzo trimestre del 2012 il debito italiano è balzato al record storico, pari al 127,3% del pil. Si tratta di un segnale negativo per Mario Monti, che sta facendo del risanamento dei conti il suo cavallo di battaglia. Il punto è che, a fronte del calo dello spread, che indubbiamente c’è stato, non si vedono ancora i risultati delle misure di austerity che ha imposto agli italiani per ridurre il rosso del bilancio delle casse dello stato.

Attesa in generale, anche in Europa, per il voto in calendario alla Camera dei rappresentanti Usa – a maggioranza repubblicana – che si appresta a esprimersi sulla proposta volta a sospendere il tetto sul debito americano, pari a $16.400 miliardi, fino al prossimo 19 maggio. Lo scopo dei repubblicani è quello di rimandare la decisione sull’innalzamento del tetto sul debito, al fine di concentrarsi su altre questioni, quali i tagli alle spese che chiedono da tempo. Stoxx Europe poco mosso, dopo essere balzato questo mese al record dal febbraio del 2011.

Il Ftse Mib è alle prese con lo scandalo dei conti truccati di Monte dei Paschi di Siena, che ha portato alle dimissioni di Giuseppe Mussari da numero uno dell’Associazione bancaria italiana.

Intanto la Fondazione dell’istituto senese riferisce che, prima di agire, desidera ottenere tutti i dettagli sui derivati. Il titolo MPS non riesce a fare prezzo, poi apre con una flessione fino a -9%, per arginare successivamente le perdite.

Gli investitori si concentrano sulle parole proferite nella serata di ieri da Mario Draghi, che si è mostrato ottimista sul 2013, affermando che “iniziamo il 2013 con più fiducia di quella che avevamo a gennaio dell’anno scorso”. Oggi prende il via il World Economic Forum di Davos: i leader non sono così pessimisti da almeno tre anni.

Focus sul discorso del premier britannico David Cameron che ha reso noto che, in caso di vittoria del suo partito alle prossime elezioni, entro il 2017 verrà indetto un referendum per rimanere o uscire dall’Unione europea. Il premier ha invocato una Ue più flessibile, che torni sulla strada della prosperità.

Buone notizie dal fronte macroeconomico nel Regno Unito con il tasso di disoccupazione sceso al 7,7%, ovvero al minimo dal 2011. Sempre dal fronte macro, diffuse le stime sul pil spagnolo della Banca centrale del paese, che parlano di una flessione -1,3% nel 2012, mentre in Francia la fiducia delle imprese manifatturiere è scesa ai minimi dal 2009.

Dati anche per l’Italia, con l’Istat che comunica che nel 2012 il paese ha registrato un surplus commerciale di 2,1 miliardi di euro. Proprio sull’Italia, nel periodo di piena campagna elettorale, si sofferma a parlare Bill Emmott, ex direttore dell’Economist, che consiglia al paese di affrontare “i suoi demoni” e di rivolgersi ai “giovani e ai tecnici”.

Azionario asiatico in calo, in particolare la Borsa di Tokyo, che ha risentito dell’apprezzamento dello yen, all’indomani della decisione della Bank of Japan di rimandare fino all’anno prossimo l’acquisto illimitato di asset. Nissan Motor -2,8%.

L’indice di riferimento dei listini asiarici, MSCI Asia Pacific Index, è sceso -0,6%. Il benchmark ha messo a segno un rialzo +11% dallo scorso 14 novembre, quando l’annuncio delle elezioni politiche in Giappone ha alimentato le speculazioni su nuove misure di stimolo da parte della nuova leadership politica, poi insediatasi con il primo ministro Shinzo Abe. L’indice Nikkei 225 è sceso -2,1%, riportando una sessione negativa per la terza seduta consecutiva, dopo aver guadagnato sempre dallo scorso 24 novembre +24%.

BTP – Lo Spread Italia-Germania a 10 anni risale sul finale, +1,29% a 264,26 punti base. Tasso BTP a 10 anni piatto al 4,18%.

ALL’INTERNO DEL FTSE MIB – Oltre a MPS, che cede l’8,4%, segno meno prevalente tra i bancari: giù BPM -2,64%, Banco Popolare -4,24% e Ubi Banca -4,04%. Tra gli altri settori, segno meno anche per Finmeccanica, -3,34%. Nota positiva Tenaris +1,73%, Campari (+1,46%), Autogrill (+1,36%), Fiat Industrial +1,27%, Pirelli +1,25%.

ALTRI MERCATI – In ambito valutario, l’euro +0,09% a $1,3332; dollaro/yen -0,18% a JPY 88,54.

I commodities, i futures sul petrolio +0,02% a $96,70 al barile, mentre le quotazioni dell’oro -0,06% a $1.692,20 l’oncia. Tassi sui Treasury a 10 anni in calo all’1,837%.

TRA GLI HIGHLIGHT DI GIORNATA

– Mps: mina derivati, Fondazione verso azione responsabilita’.

– Ripresa immobiliare Usa? Sostenuta da corruzione cinese.

– Barclays cerca di darsi una ripulita. E punisce i banksters.

– Giappone: banca centrale annuncia cambiamento epocale.

– Borsa: Mps Apre A -9%, Poi Recupera A -7,50%.

– Borsa: ondata di vendite improvvisa su Milano (-0,6%).

– Mps: travolta in Borsa (-9%) da scandalo derivati.

– Borsa: Mps Bloccato In Apertura, Prezzo Teorico A 0,2580 -7,23%.

– Crisi: In Apertura Spread Btp-bund Sale A 265 Punti.

– Borsa: Tokyo chiude negativa, Nikkei -2,08%.

– Azionario: 4 titoli che faranno meglio di Apple.

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