NEW YORK (WSI) – Come ci dice l’indice della “sopresa economica” stilato da Citigroup, nell’Eurozona i dati macro stanno battendo con una certa regolarita’ le stime piu’ pessimiste. Tanto che il livello ha oltrepassato quota 60, attestandosi ai massimi degli ultimi 12 mesi, dopo essere sprofondato a -94,60 circa sei mesi e mezzo fa, all’apice della crisi del debito.
Questa e altre statistiche hanno spinto gli analisti di Credit Suisse a stimare un altro rialzo di anche il +50% per l’azionario europeo nei prossimi due-tre anni.
Merito della rotazione di portafoglio degli investitori dai bond ai titoli azionari, non solo per via della crescita d’attrattiva delle Borse del Vecchio Continente, ma anche per i rendimenti estremamente bassi dell’obbligazionario.
Adrian Zuercher, global strategist di Credit Suisse con sede a Hong Kong ha detto a Bloomberg che “vediamo un potenziale enorme per l’azionario europeo, anche se al momento sono temporaneamente in difficolta’”.
“Abbiamo riscontrato flussi record in entrata nell’azionaro nella prima settimana dell’anno. Questo significa che e’ tornato l’appetito per il rischio e che e’ cosi’ alto che gli operatori hanno intenzione di comprarre titoli anche nel bel mezzo di un periodo di incertezza (la volatilita’ e’ in aumento), perche’ si aspetto che il rischio intrapreso venga premiati”.
Circa 22 miliardi di dollari sono rientrati nei fondi azionari mondiali nella settimana conclusasi il 9 gennaio. Si tratta della seconda somma piu’ alta di sempre, secondo i dati raccolti da EPFR Global a partire dal 1996. Al 16 gennaio scorso – si legge nel report di Citigroup – la cifra entrata nei fondi azionari era di $200 milioni superiore a quella che il segmento del debito fisso e’ stata in grado di attrarre.