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Euro: la corsa non è finita, verso quota $1,37

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LEGNANO (WSI) – Wow. Con queste tre letterine crediamo si possano descrivere le giornate della settimana appena conclusa, dove la volatilità non è sicuramente andata a mancare e ha di fatto creato diverse opportunità di lavoro, con un mercato molto volatile, ma sotto certi punti di vista, o meglio, dal punto di vista di alcuni cambi, molto tecnico.

Abbiamo continuato a notare tentativi di ricorrelazione soprattutto tra andamento dei cambi principali (commodity currencies escluse) ed il mercato delle materie prime, senza che tuttavia essi siano andati a buon fine e, in pochi casi – di durata molto limitata – anche delle prove di acquisto e vendita di dollari a livello globale, includendo anche quelle coppie valutarie che abbiamo escluso nella parentesi precedente).

Senza, anche qui, che andassero a consolidarsi le condizioni per suggerirci di sfruttare queste correlazioni per operare a mercato. Rimaniamo dunque a scegliere di lavorare qualsiasi strumento come a sé stante, cercando di comprendere se si possano creare condizioni per ragionare diversamente, ma crediamo che non sia questo il caso.

Molto importante notare i movimenti che hanno interessato l’oro, dove dopo aver rotto a ribasso l’area congestiva sopra 1,680.00 è partita una discesa che ha portato i prezzi in area 1,660.00, con un petrolio che dopo il tentativo di discesa compiuto mercoledì sera e ben contenuto dal livello di 95.00, ha iniziato ad incanalarsi tra 95.00 e 97.00, mantenendo dunque i guadagni fatti segnare durante la salita dell’ultimo mese da 85.00.

Questo pomeriggio verranno pubblicati i dati sugli ordini di beni durevoli americani, per cui avremo modo di testare immediatamente le caratteristiche di questo mercato, dove le volatilità implicite quotate ed attese risultano essere ancora su livelli molto sostenuti, che lasciano pochi dubbi sul tipo di price action cui possiamo trovarci di fronte.

Quello che osserviamo è che su cambi molto scambiati, quali le major, i livelli tecnici più importanti debbono essere dati da punti statici più volte testati dal mercato (per esempio, l’1.3400 dell’eurodollaro), mentre per lavorare in maniera più dinamica, risultano essere molto buoni i cross valutari, per attuare quello che durante la giornata di venerdì è stato un nuovo termine, descrivente un approccio al mercato derivante dalle decorrelazioni presenti che rendono interessante lavorare su altri lidi, ovvero il “cross trading”.

I cross valutari infatti risultano essere molto interessanti dato il fatto che i cambi principali da cui derivano non presentano movimenti scontati, o da una parte o dall’altra in base, per esempio, al movimento del dollaro americano. Anche le diverse volatilità mostrate dalle major aiutano. Se pensiamo per esempio ad EurUsd e UsdChf, che fino a poco tempo fa si muovevano in maniera esattamente speculare, facendo sì che la risultante dalla loro moltiplicazione, ovvero EurChf, stesse inchiodato sopra 1.2000, in pochi punti di mercato, abbiamo un esempio lampante sotto gli occhi.

Stesso ragionamento per EurUsd e GbpUsd e così via. Le parole arrivate da Davos, in ottica di medio periodo, sembrano essere supportive per la moneta unica europea e dal punto di vista tecnico, un grafico giornaliero lascia poco spazio all’immaginazione.

Il trend rialzista è ben definito e tutta l’area passante tra 1.3500 e 1.3550 sarà davvero importante in quanto, rotta questa resistenza c’è spazio, dal punto di vista tecnico, fino a 1.3700.

I supporti di medio periodo passano intorno a 1.3250, livelli ben abbandonati se pensiamo al breve periodo, sul quali ci andiamo a concentrare adesso. Prima però, un breve aggiornamento sui livelli dello Speculative Sentiment Index, dove gli sbilanci risultano essere ancora importanti.

EurUsd

Area di congestione per la moneta unica, che dopo aver superato a rialzo 1.3430 è riuscita a raggiungere quasi quota 1.3500. I livelli da curare risultano essere a nostro avviso 1.3440 e 1.3475, per assistere ad aumenti di volatilità pari all’altezza della congestione. Attenzione ai livelli daily visti per quanto riguarda le resistenze, essendo essi molto vicini e a 1.3390 come supporto.

UsdJpy

Buon movimento di dollaro a ribasso durante le prime ore del mattino, con il mercato in correzione ed in cerca di 90.50. Un approfondimento sotto questo livello potrebbe far raggiungere 90.25, che rappresenta il supporto più importante e che se dovesse mollare potrebbe portare a 89.90. 89.70, ben osservabile su grafico a 4 ore, fa da spartiacque tra salita e discesa del UsdJpy.

EurJpy

Buona congestione dell’EurJpy che sta testando le aree di supporto di brevissimo. Come su EurUsd è possibile andare a lavorare questo cambio cercando di sfruttare eventuali rotture che vedono in 121.90 il primo livello, con possibilità di vedere 121.30 in estensione, se superato il 60, e 123 a rialzo, tenendo conto che a 123.30 passa un’importantissima area di resistenza, di cui abbiamo parlato la scorsa settimana.

GbpUsd

Bel movimento della sterlina che si mantiene in fase laterale tra 1.5750, che abbiamo identificato la scorsa settimana come target potenziale e come livello decisivo per le sorti del cable di breve periodo e 1.5830, area dove passa la media mobile a 100 periodi e che ha ben contenuto tentativi di ripresa. Sotto i supporti (false rottura possibili fino a 1.5725) il mercato sembrerebbe pronto a scendere verso la parte alta di 1.5600, mentre sopra 1.5780 potrebbero esserci tentativi di ripresa che potrebbero far fatica a riportarsi sopra 1.5810. In caso di superamento di questo livello potrebbero intervenire i massimi.

AudUsd

Australiano in correzione dopo la discesa di venerdì, con la possibilità di formare una bandiera potenzialmente ribassista che vede in 1.0440 le resistenze. Per assistere ad accelerazioni di volatilità, dal punto di vista tecnico dovrebbero essere violati i livelli di 1.0440 e di 1.0410, che possono portare al raggiungimento di 1.0465 e di 1.0400, con possibilità di vedere nuovi minimi.

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