GINEVRA (WSI) – Mezzo miliardo di franchi svizzeri e’ passato oltre Manica. La Svizzera ha effettuato infatti il suo primo versamento legato all’accordo fiscale sull’imposizione alla fonte (battezzato “Rubik”) stretto con il Regno Unito ed entrato in vigore il primo gennaio di quest’anno.
Lo ha riferito la stessa Confederazione elvetica.
La somma, versata dall’Amministrazione federale dei contribuenti (AFC) al fisco britannico, serve come garanzia aspettando di “ricoprire” le entrate fiscali che saranno raccolte in futuro sui beni non dichiarati depositati nelle banche svizzere dai contribuenti evasori del Regno Unito.
Il preventinvo sara’ rimborsato a Berna una volta che le ricette di imposizione fiscale ottenute nel quadro dell’accordo di Rubik avranno permesso di trasferire 800 milioni alle autorita’ fiscali britanniche.
Il primo gennaio e’ entrato in vigore un accordo simile anche con l’Austria, mentre rifiutandosi di stringere un simile intesa in dicembre, la Germania si e’ privata di 2 miliardi di franchi di preventivo che avrebbe incassato dalla Svizzera.
Qu’en aurait-il été des autres pays s’ils avaient conclu un tel accord? Si l’on se base sur une estimation effectuée par Helvea des avoirs non déclarés placés en Suisse par des clients étrangers, on observe que la Grande-Bretagne n’apparaît qu’au quatrième rang. Selon l’étude, l’Allemagne figure en tête avec 193 milliards de francs, suivie par l’Italie (185 milliards) et la France (92 milliards).
Per analogia, in caso di conclusione di un accordo simile, l’Italia otterrebbe due miliardi in anticipo e la Francia un miliardo. I calcoli sono effettuati sulla base delle stime pubblicate da Helvea circa i beni non dichiarati e depositati in Svizzera dai clienti europei.
Il Regno Unito non e’ che al quarto posto per ammontare di soldi evasi in Svizzera. La Germania e’ in testa con 193 miliardi di franchi, seguita a stretto giro di posta dall’Italia (185 miliardi). Terza la Francia (92 miliardi).