Società

Caccia preventiva agli evasori, Rivoluzione Civile si difende

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ROMA (WSI) – L’articolo di Phastidio sui metodi inquisitori proposti da Antonio Ingroia, candidato premier della lista Rivoluzione Civile alle prossime elezioni, ha colpito nel segno. Tanto e’ vero che Franco La Torre e Arcangelo Ferri, candidati per la lista guidata dall’ex magistrato, si sono adoperati per chiarire con una email la posizione del loro movimento in materia di lotta alla grande evasione fiscale.

“La possibilità di individuare patrimoni criminali è già una realtà, grazie alla legge Rognoni-La Torre, che autorizza le indagini patrimoniali. Ma la nostra proposta, attraverso uno strumento giudiziario innovativo, renderebbe l’azione investigativa e di sequestro più incisiva e cogente”.

Vediamo allora di cosa si tratta: “l’incrocio tra le banche dei dati esistenti consentirebbe di ottenere le informazioni adeguate e un’azione ancora più efficace. Inoltre, è vero che, trattando il patrimonio criminale come merita, si consentirebbe il sequestro con l’applicazione di un preciso ed efficace sistema di garanzie”.

Primo filtro: la pronuncia entro 60 giorni del Tribunale per i patrimoni illeciti (organo collegiale).

Secondo filtro: il ricorso ad una sezione della Suprema Corte di Cassazione (composta da 20 giudici), che deve pronunciarsi entro i successivi 60 giorni.

“Si realizza così una notevole accelerazione dei tempi sul tracciato sequestro-confisca. La durata media di oltre 2 anni si ridurrebbe a 4 mesi. Va precisato che lo spirito della proposta non va nella direzione di colpire la piccola evasione (per esempio quella degli artigiani strozzati dalle politiche dei governi Berlusconi e Monti), ma è indirizzato a colpire i grandi patrimoni derivanti dalle attività mafiose, dall’evasione su vasta scala legata ad attività illecite, dalla corruzione”.

“Non si può ignorare poi quello che prevediamo per l’utilizzo dei beni criminali. La destinazione dei patrimoni confiscati a progetti e opere di utilità “sociale”, servizi sociali e sanitari, programmi di risanamento ambientale, sostegno alla scuola pubblica etc”.

“Come non si può non tenere conto delle procedure stringenti applicate a coloro che saranno responsabili dell’attuazione dei progetti e delle opere succitati che, in caso di negligenza, risponderanno in proprio, in termini di carriera e di multe cui andranno incontro. In questo modo si renderà responsabile la pubblica amministrazione, di fronte al cittadino, favorendo comportamenti virtuosi, degni di una burocrazia al servizio della comunità”.

Qui La Torre e Ferri vengono allo scoperto: “Non sembra appropriato coinvolgere Brecht e il suo famoso ‘sonetto’ sulle persecuzioni naziste, perché in ballo non ci sono i galantuomini o i cittadini onesti, vittime della dittatura, ma uno Stato che agisce con incisività, finalmente, contro i delinquenti, che si macchiano di sottrazione di grandi quantità di denaro e corruzione o, ancor peggio, del reato di criminalità organizzata”.