NEW YORK (WSI) – Continua negli Stati Uniti l’offensiva degli hacker. Neanche la Banca centrale americana è stata risparmiata. Un sito Internet interno della Federal reserve è stato attaccato daI pirati del cyberspazio che hanno ”ottenuto informazioni” custodite nella banca dati dell’istituto. Suo malgrado, lo ha dovuto comunicare la stessa Fed.
E’ un’ammissione arrivata a stretto giro dall’annuncio da parte di hacker legati al gruppo di attivisti Anonymous: la Fed è stata presa di mira e dati personali di oltre 4.000 dirigenti sono stati sottratti e pubblicati sulla rete.
“La Federal Reserve è a conoscenza del fatto che informazioni sono state ottenute sfruttando una vulnerabilità temporanea in un sito web” interno, ha detto un portavoce della Banca centrale, sottolineando che l’episodio “non ha avuto alcun impatto sulle attività vitali”, dell’istituto.
La Banca centrale americana non ha fornito ulteriori dettagli. Secondo la prima ricostruzione sembra che il sito colpito serva da collegamento interno con le sedi della Fed nei vari stati Usa in caso di disastri naturali.
L’infiltrazione è solo l’ultimo atto di numerosi attacchi negli Usa che hanno preso di mira banche, istituzioni, i principali quotidiani del Paese, il sito del social network Twitter e motori di ricerca come Google.
Da parte sua, la Casa Bianca è in dirittura d’arrivo nell’elaborazione del primo manuale di regole sulla catena di comando per la cyber-war, mentre il Pentagono continua a potenziare il suo cyber-arsenale. Ma il tempo è tiranno. E al momento in vantaggio sembrano loro: i pirati del cyber spazio.