Economia

Parlamento Ue: sciopero contro taglio agli stipendi

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BRUXELLES (WSI) – Gran parte dello staff del Consiglio Europeo ha incrociato le braccia ieri, 5 febbraio, in segno di protesta contro la proposta di riduzione degli stipendi dei parlamentari Ue.

La sede di Bruxelles e’ rimasta pressoche’ vuota, come dichiarato a EUobserver dal leader dei sindacati Simon Coates. Sempre nella giornata di ieri, i commissari di Commissione e Parlamento Ue hanno tenuto una manifestazione di protesta contro i tagli.

Il dibattito controverso sui salari a cui hanno diritto i funzionari europei – ritenuti da troppo alti da qualcuno – va avanti in verita’ da tempo.

Proteste simili si sono svolte anche in novembre. Domani i leader dell’Unione Europea si riuniranno per discutere del budget 2014-2020 da mille miliardi di dollari del blocco a 27.

Alcuni dei paesi che contribuscono maggiormente ai fondi, tra cui Germania, Olanda e Regno Unito, hanno chiesto tagli piu’ netti allo stipendio dei funzionari, in linea con i sacrifici fatti dai singoli paesi per poter portare a termine i rispettivi programmi di austerity.

Ma i sindacati europei sostengono che le riduzioni degli stipendi intralcerebbero il buon operato delle istituzioni europee, che non sarebbero piu’ in grado di svolgere i loro compiti che prevedono la progettazione, la messa in pratica e l’implementazione delle politiche future dell’Ue.

Per Coates “l’obiettivo e’ mandare un segnale chiaro ai capi di stato e di governo, per far capire loro che dietro ai numeri ci sono uomini e donne in carne ed ossa che lavorano qui ogni giorno”.

Da parte sua il quotidiano tedesco Die Welt continua la sua campagna “anti-casta”, pubblicando gli stipendi di migliaia di funzionari Ue (si parla di posizioni molto alte) che guadagnano piu’ di Angela Merkel: 18.370 euro al mese contro i €16.359 della Cancelliera.