ROMA (WSI) – Il numero uno della Bundesbank e membro del Consiglio Europeo Jens Weidmann stoppa Mario Draghi, sottolineando che un rialzo della moneta unica non e’ sufficiente per giustificare una riduzione dei tassi di interesse.
I tassi di cambio, ad ogni modo, non sono in linea con le previsioni economiche, secondo il banchiere tedesco.
La solidita’ dell’euro “e’ un fattore come tanti altri tra quelli che determinano i tassi di inflazione futuri” e “non giustificano assolutamente una decisione di politica monetaria con un solo elemento”. Queste le parole pronunciate da Weidmann durante un’intervista concessa il 13 febbraio.
“Sono convinto che i tassi di cambio dell’area euro siano sostanzialmente in linea con i fondamentali economici. Non si puo’ asserire che la moneta unica sia seriamente sopravvalutata”, ha chiosato il nemico numero uno di Draghi alla Bce.
Oggi, intervenendo dal G20 in corso a Mosca, il numero uno dell’istituto di Francoforte ha risposto, sottolineando che la politica monetaria resta accomodante e che un segnale di fiducia e’ arrivato dalla restituzione dei prestiti Ltro da parte delle banche (concessi dalla Bce a tassi favorevoli).
Nonostante le parole di Weidmann, l’euro e’ ancora sotto pressione quest’oggi sui mercati, cedendo lo 0,19% a quota $1,3337.