NEW YORK (WSI) – Era il 25 gennaio, un mese esatto fa, quando si e’ aperta per la prima volta una finestra sui soldi restituiti alla Bce da quelli ottenuti dalle banche dell’area euro a tassi vantaggiosi.
Gli istituti europei, che del programma LTRO hanno approfittato eccome, hanno annunciato di aver saldato i loro debiti per piu’ dei 137,16 miliardi di euro previsti dei mille miliardi sborsati da Draghi a inizio 2012.
Allora e’ stato naturalemente interpretato come un segnale della solidita’ e stabilita’ delle finanze delle banche, ed ha contribuito peraltro alla corsa dell’euro. A sostenere la moneta unica le attese di una rapida contrazione del bilancio della Banca Centrale Europea, in un momento in cui i bilanci degli altri istituti centrali del mondo si stavano ingrandendo.
Ignorava anche il fatto che la debolezza generalizzata dell’economia europea aveva ancora bisogno – e ne ha tuttora – di una moneta piu’ debole, non piu’ forte, come vorrebbe la Germania.
Quella solidita’ indicata proprio dalla restituizione dei soldi ottenuti nell’ambito del piano cosiddetto LTRO2 di prestiti a 3 anni era per la verita’ illusoria.
La Bce ha annunciato che i risultati della seconda tornata dei ripagamenti non sono stati cosi’ soddisfacenti come nella prima occasione.
Al posto dei 122,5 miliardi di euro previsti, le 356 banche che hanno partecipato al programma hanno restituito solo meno della meta’ della somma, ovvero 61,1 milioni. In media si tratta di soli €170 milioni per ogni banca.
Al momento la moneta unica estende i cali di ieri, quando era scesa ai minimi di almeno due mesi nei confronti del biglietto verde. L’euro vale $1,3183, in calo di circa lo 0,1%.