NEW YORK (WSI) – L’una potra’ essere sempre salvata dalla Bce, l’altra no. Semplificando e’ questa l’analisi che ha portato gli analisi della banca francese Societe Generale a differenziare gli investimenti in Spagna e Italia, comprando Bonos del Tesoro iberico e vendendo invece titoli di stato nostrani.
L’analista dell’istituto Ciaran O’Hagan, esperto in materia di tassi ed Eurozona, ha espresso preoccupazione per l’ingovernabilita’ italiana, dicendo di aspettarsi la formazione di una coalizione instabile in aprile.
Proprio per questo non sara’ in grado di approvare le misure necessarie per rilanciare la crescita economica. Questo portera’ al declassamento dei rating in un momento in cui “il contesto generale non e’ dei piu’ semplici, tra caos cipriota e trattative sul budget fiscale Usa in fase di stallo”.
Nel frattempo i problemi di Washington rischiano di esacerbare ulteriormente le tensioni in Europa. E’ esattamente quanto visto gia’ nel 2011 (quando i Btp sono stati presi d’assalto per paura di un contagio del rischio rappresentato dagli Stati Uniti).
Due anni fa, il 5 agosto, gli Usa furono declassati da S&P. E’ stato il colpo di grazia all’Europa, con la Bce che si e’ vista costretta a intervenire, comprando Btp, Bonos e altri titoli di stato dei paesi dell’area euro piu’ in difficolta’.
Tra i titoli pubblici italiani e spagnoli al momento e’ meglio investire in quelli iberici. La Spagna ha dimostrato di resistere meglio alle pressioni. Inoltre “e’ ovviamente piu’ facile per Madrid chiedere aiuti al momento rispetto all’Italia”.
E inevitabilmente “un eventuale programma di acquisto di Bonos da parte del fondo ESM o della Bce, non farebbe altro che irripidere la curva del rapporto tra i rendimenti di Bonos e Btp”