ROMA (WSI) – Allarme sequester negli Stati Uniti. Dopo il fiscal cliff, l’America ha un’altra pistola puntata alla tempia, che questa volta viene battezzata appunto “sequester”. Si tratta di una serie di tagli automatici alla spesa del valore di 85 miliardi di dollari, che si tradurrebbero in forti riduzioni delle risorse necessarie per finanziare i programmi sociali, i salari, i programmi sociali, l’educazione.
La deadline per raggiungere un accordo è stata fissata proprio al primo marzo, dunque oggi, ed esattamente l’ora X è fissata alle 23.59 orario di Washington DC, le 5.59 di sabato mattina in Italia. A quel punto, in assenza di un’intesa, scatterebbero i tagli.
Obama ha già attaccato i repubblicani, accusandoli di mettere a repentaglio la ripresa dell’economia, rifiutandosi di evitare tali tagli votando la sua proposta di aumentare le tasse ai più ricchi. I repubblicani stanno “minacciando la nostra economia con una serie di tagli arbitrari e automatici che ci costeranno posti di lavoro e rallenteranno la nostra ripresa”.
Un alert è arrivato dal Fondo Monetario Internazionale, che ha avvertito che sarebbero costretto a rivedere al ribasso le stime sulla crescita degli Usa e della stessa crescita economica globale, nel caso in cui il sequester non fosse sconfgiurato. Il portavoce William Murray dell’istituto di Washington ha sottolineato che, se i tagli dovessero entrare in vigore, la revisione al ribasso del Pil sarebbe di almeno 0,5% rispetto all’attuale +2% atteso per la congiuntura americana nel corso del 2013.