ROMA (WSI) – Per aiutare l’Italia a digerire i risultati del voto, arrivano i primi sondaggi post elettorali, per capire come, quando e perche’ un cittadino su quattro ha scelto di affidare il futuro del paese a un gruppo di giovani inesperti, guidati dal megafono di un ricco blogger 64enne, Beppe Grillo, e gestiti nell’ombra da un grande maestro della comunicazione sul Web, Gianroberto Casaleggio.
Un quarto ha scelto nelle ultime due settimane, l’11% negli ultimi due giorni. Beppe Grillo e’ stato il piu’ bravo durante la campagna elettorale – almeno secondo il 34% degli interpellati da Demopolis – Monti invece il meno convincente (5%). Male anche Bersani (12% degli apprezzamenti). Berlusconi ha soddisfatto il 19% degli intervistati.
I voti confluiti nel Movimento 5 Stelle, che alle politiche del 2008 non si era presentato, sono stati strappati a PdL (32%), Pd (23%), Lega (12%) e Italia dei Valori (11%). A livello di numeri assoluti, ad attrarre piu’ di ogni altro i voti in uscita dai due principali partiti, Pdl e Pd, ma anche da altre liste, e’ stato proprio il movimento fondato da Grillo e Casaleggio: dei suoi 8 milioni e 700 mila elettori, 32 su 100 avevano votato nel 2008 per il Pdl; 23 su 100 avevano scelto il Pd. Il 12% aveva optato per la Lega di Bossi, l’11% per l’Italia dei Valori di Di Pietro. Tredici su 100 non si erano recati alle urne.
Il 42% del campione e’ stato spinto a votare Movimento 5 Stelle dalla promessa di un radicale rinnovamento della classe politica. Il 31% dalle speranze per una nuova politica economica, fiscale e per il lavoro. Il 24% dal candidato premier o dal leader della coalizione.
Quest’ultimo dato in particolare dimostra come gli italiani siano sensibili ai grandi proclami e promesse, ed e’ la prova che si fanno conquistare facilmente da personaggi carismatici, come Grillo e Berlusconi.
Le scelte degli indecisi e la crescita esponenziale del Movimento 5 stelle, in coincidenza con lo tsunami tour di Grillo, si sono, insomma, rivelati determinanti per l’esito del voto delle elezioni politiche del 24 e del 25 febbraio, come si legge nel comunicato di Demopolis.
Una quota molto significativa di elettori ha compiuto una scelta definitiva soltanto negli ultimi giorni: se il 52% aveva preso una decisione molto tempo prima ed il 23% nell’ultimo mese, un quarto degli elettori ammette di aver scelto definitivamente una lista soltanto negli ultimi quindici giorni: un segmento che ancora una volta si è rivelato determinante per il risultato delle urne. Sono alcuni dei dati che emergono dall’analisi post elettorale sul voto degli italiani realizzata dall’Istituto Nazionale di Ricerche della societa’ di sondaggi.
“Per il 34% degli elettori che hanno compiuto una scelta negli ultimi giorni – afferma il direttore di Demopolis Pietro Vento – il più convincente in campagna elettorale è stato Beppe Grillo, seguito da Silvio Berlusconi, indicato da quasi un elettore su cinque. Più distanziato il segretario del PD Pier Luigi Bersani. La valutazione più negativa tocca però l’attuale premier Mario Monti che sembra aver sbagliato il taglio della sua campagna elettorale, differenziandosi da un profilo istituzionale che gli italiani avevano a lungo apprezzato”.
L’analisi del Barometro Politico Demopolis conferma un crollo dei consensi per entrambi i maggiori partiti rispetto al 2008. Il Partito Democratico perde quasi tre milioni e mezzo di elettori. Più consistente, nonostante il recupero delle ultime settimane, la riduzione del consenso per il PDL, che ottiene oltre sei milioni di voti in meno: un saldo negativo del 46% rispetto al 2008.
Ad attrarre più di ogni altro i voti in uscita dai due principali partiti, ma anche da altre liste, è il Movimento 5 Stelle: dei suoi 8 milioni e 700 mila elettori, 32 su 100 avevano votato nel 2008 per il PDL; 23 su 100 avevano scelto il PD. Il 12% aveva optato per la Lega di Bossi, l’11% per l’IdV di Di Pietro. 13 su 100 non si erano recati alle urne.
In dati assoluti, tra gli attuali elettori di Grillo – secondo l’analisi dell’Istituto Demopolis – 2 milioni avevano scelto nel 2008 il PD, 2 milioni e 800 mila avevano votato il PDL di Berlusconi.
“È un voto del tutto trasversale – sostiene il direttore di Demopolis Pietro Vento – che intercetta in pieno il malessere degli italiani. La conferma arriva dalle motivazioni che hanno inciso sul voto degli italiani: il 42%, la maggioranza relativa dei cittadini, dichiara di aver scelto pensando soprattutto all’esigenza di un radicale rinnovamento della classe politica. Il 31% ha deciso auspicando un cambio di rotta nelle politiche economiche, fiscali e per il lavoro. Meno di uno su quattro sulla base dell’apprezzamento per il candidato Premier o leader della coalizione”.
Anche la legge elettorale del “Porcellum” ha pesato: “appena un elettore su dieci, non potendo esprimere una preferenza, ha deciso il proprio voto sulla base dei candidati alla Camera ed al Senato delle varie liste a livello locale”.