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Euro sconta le elezioni italiane

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LEGNANO (WSI)- Nuovi minimi di periodo sia sulla sterlina, che prosegue il suo cammino di indebolimento, sia sulla moneta unica europea, entrambe contro il dollaro Americano. Si tratta di debolezza intrinseca delle due valute o di forza generalizzata del dollaro americano? Per rispondere a questa domanda, occorre valutare un mix di fattori, che vanno dalla macroeconomia alle politiche monetarie.

L’economia inglese sta attraversando momenti difficili, con il settore dei servizi ancora sotto pressione e nuove ventilate possibilità di procedere ad un aumento del piano di Quantitative Easing, al momento a 375 miliardi. Questo ha aiutato nello spingere la valuta di sua maestà ancora più in basso rispetto alle evoluzioni che avevano interessato il cambio a causa del ciclo economico (venerdì rilasciato il PMI manifatturiero in decrescita da 50.5 a 47.9, inferiore sia alle aspettative di 51 sia, soprattutto, del livello di 50, soglia spartiacque tra bene e male, il che ha dato il la a nuovi minimi di periodo) ed il fatto che le aspettative degli investitori sulle future mosse della BoE stiano cambiando, sostiene uno scenario di ulteriori ribassi prima di assistere a rimbalzi importanti.

Per quanto riguarda la moneta unica europea invece, si sta scontando il risultato delle elezioni italiane, che hanno fatto palesare chiari segnali di incertezza tra gli investitori. L’oro, in prima battuta, sulle vendite di rischio ha tenuto, mostrando in qualche modo potenzialità di poter tornare ad essere un bene rifugio anche se non è ancora il momento e le vendite non hanno interessato soltanto la moneta unica europea, ma il rischio in generale (anche l’australiano è stato venduto insieme alle borse).

Oltre a questo, abbiamo assistito a tentativi di protezione dei capitali, che sono stati spostati sul dollaro americano (DJ FXCM Dollar Index sui massimi assoluti), il che ha portato le valute più deboli, ovvero la sterlina e l’euro per i motivi citati, a perdere terreno ulteriore.

Il fatto che il dollaro australiano abbia approfondito le vendite durante la notte testimonia che la chiave di lettura che vede una debolezza intrinseca soltanto della sterlina inglese potrebbe essere buona e potremmo assistere ad alcuni movimenti in correlazione positiva tra le valute che offrono un rendimento nominale superiore al dollaro.

Attenzione però alla durata di questi fenomeni: non siamo infatti ancora pronti ad assistere ad una ripresa strutturale delle correlazioni, l’incertezza c’è ma non è ancora sufficiente per catalizzare tutti i flussi sul dollaro americano. Prima, eventualmente, di vedere movimenti del genere teniamo d’occhio il franco svizzero, ha poco spazio per salire contro l’euro ma un paio di figure ci sono, movimenti che dovessero arrivare intorno a 1.2000 darebbero dei warning di risk off e di potenziale ritorno correlativo tra i mercati.

EurUsd

Il quadro tecnico su EurUsd di venerdì era disegnato molto bene, con le semplici indicazioni che cerchiamo di trarre dai grafici che si sono rivelate efficaci sui livelli principali di attenzione per i prezzi. La rottura ribassista di 1.3040, dopo la fiammata da 1.3085 a 1.3100, che ha permesso la long veloce senza rompere 1.3110 che avrebbe dato un segnale rialzista, è stata in grado di portare le quotazioni in area 1.2975, che non essendo stata rotta non ha prodotto segnali ribassisti.

Ci troviamo ora ancora in tenuta della media mobile a 21 periodi oraria, con impostazioni ribassiste in grado di riportare l’euro sui minimi di venerdì. Un ritorno sopra 1.3030 potrebbe ridare fiato ai prezzi, che fino a quando non si troveranno sopra 1.3060 non saranno fuori pericolo.

UsdJpy

Buona volatilità sul UsdJpy, che non avendo approfondito sotto 92.00 è riuscito a ritornare ben al di sopra di 93.00, superando il potenziale target di 93.50 di un quarto di figura. Eravamo passati ad osservare un grafico a 4 ore venerdì, e si è rivelata una buona scelta. Torniamo oggi a lavorare su un time frame orario, dove si evince una buona congestione tra 93.20 e 93.75. Una rottura di uno dei due livelli potrebbe portare ad accelerazioni di volatilità pari a circa 50 punti. Teniamo conto del fatto che la media a 21 passante sotto i prezzi potrebbe fare da supporto dinamico e che lo stocastico sta cominciando a girarsi al rialzo, il che potrebbe suggerire dei tentativi di acquisto di dollaro per il buon risk reward offerto dall’operazione.

EurJpy

Buone le resistenze individuate sull’EurJpy, con il superamento di 120.50 di soltanto 15 punti, prima di girarsi nuovamente in laterale. Ci troviamo in una situazione simile a quella del papà UsdJpy di venerdì, per cui spostiamoci su un grafico a 4 ore, dove troviamo la media a 100 periodi esponenziale che potrebbe, insieme ai punti precedenti, fare da tappo a tentativi di ripresa delle quotazioni. Approfondimenti sotto 121.25 potrebbero portare a tentativi di raggiungimento dei minimi. Attenzione che i livelli sull’EurJpy non risultano molto chiari, le rotture dei livelli importanti potrebbero portare a buoni aumenti di volatilità da poter sfruttare (parliamo di 120.60 e 122.90), i restanti punti non risultano molto forti.

GbpUsd

Raggiunto e superato il target dopo la rottura della congestione che aveva portato il cambio a muoversi all’interno di una quarantina di punti nella notte. Abbiamo tentato persino delle rotture ribassiste di 1.5000, senza per il momento riuscirci. Ora stiamo congestionando sotto la media a 21 oraria, che se superata potrebbe lasciare spazio verso 1.5085, punto in cui cominciano le resistenze che si estendono fino a 1.5125. Rotture a ribasso di 1.5015 potrebbero dare il la a anuovi tentativi di minimi.

AudUsd

Raggiunto 1.0185, che ha tenuto fino alla chiusura di venerdì. Dopo l’apertura domenicale, i prezzi hanno rotto anche questo punto portandosi a sfiorare il livello di 1.0100, congestionando ora tra 1.0110 e 1.0140. Una rottura di questi due punti può portare ad accelerazioni pari all’altezza della congestione. Attenzione all’area passante intorno alla media a 21 oraria, potrebbe essere una forte resistenza. Attenzione anche ai tentativi di rottura ribassista. Da 1.01 figura in giù non c’è nulla fino alla parità. I 30/35 punti successivi al livello di 1.0100 potrebbero attirare i prezzi senza determinare rotture definitive.

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