NEW YORK (WSI) – Massima attenzione e’ stata riservata alla Borsa di Milano dopo il declassamento del rating sul debito italiano a un gradino dalla spazzatura arrivato venerdì scorso, da parte dell’agenzia Fitch. Il Ftse Mib ha chiuso in calo -0,69% assestandosi in area 16.091,98 punti. Le vendite si sono concentrati sui titoli bancari. In forte calo anche Atlantia e Gemina dopo l’ok dei Cda alla fusione. Spread Btp Bund appena sotto i 315 punti base.
Joint venture tra societa’ con sede in Francia e Stati Uniti) ha tagliato la valutazione sul debito sovrano dell’Italia da ‘A-‘ a ‘BBB+’ sulla scia degli ultimi dati sul Pil e dell’esito ”inconcludente” delle recenti elezioni politiche. Secondo l’agenzia di rating e’ ”improbabile” che si riesca a formare un governo stabile delle prossime settimane e in ogni caso un esecutivo in queste condizioni ”potrebbe essere piu’ lento e meno efficace nel rispondere agli shock”.
E sul fronte politico i fatti le danno ragione, vista l’assoluto no del Movimento 5 Stelle ad accettare una qualsiasi forma di coalizione con il Pd; Grillo minaccia anzi di ritirarsi dalla politica in caso di alleanze e il movimento si appresta a chiedere al capo dello Stato Giorgio Napolitano “un governo del M5S”.
Oltre a Fitch, negativo il giudizio sull’Italia anche da parte di Bank of America Merrill Lynch, che prevede che “la paralisi politica rischia di continuare anche nelle prossime settimane”, mettendo in evidenza anche i limiti della Bce. Il riferimento è all’Omt, ovvero agli “aiuti illimitati” promessi da Mario Draghi nel caso in cui un paese ne facesse richiesta. Il punto è che “se la paralisi politica” italiana continuerà, questo stesso aiuto virtuale – virtuale in quanto alla fine è legato a una precisa condizione sine qua non, ovvero alla richiesta di aiuti da parte di un paese – rischia di perdere il proprio valore.
Sull’impasse politica si sofferma inoltre Mediobanca Securities, che dice di temere “il collo di bottiglia istituzionale” in cui sta per finire l’Italia e “che potrebbe portare a un’impasse ingestibile”. Più che sul medio periodo, che vedrà comunque l’insediarsi di un governo di breve durata, la banca esprime preoccupazione per l’affastellarsi a breve termine di appuntamenti istituzionali – dalla nomina dei presidenti delle Camere a quella del presidente della Repubblica fino alle elezioni amministrative di fine maggio – che si incroceranno con i verdetti di due processi che coinvolgono Silvio Berlusconi; il tutto in un contesto privo di una chiara maggioranza politica.
Un trader di Piazza Affari sottolinea a Reuters comunque che “la reazione del mercato alla bocciatura di Fitch è piuttosto contenuta, come si vede dall’allargamento tutto sommato limitato dello spread sul debito Italia/Germania”. Un segno di tensione, aggiunge, emerge però dal confronto con i titoli di stato spagnoli. “Sull’azionario l’effetto di Fitch si vede principalmente nella debolezza dei titoli finanziari”, conclude.
In questo contesto, quali sono le prospettive per la moneta unica? “L’euro potrebbe guadagnare in un arco temporale molto breve, nel caso in cui in Italia si formasse un governo ma i dati macro deboli relativi all’Eurozona limiteranno probabilmente questo trend”, sottolineano gli esperti di Bank of America.
Altro scenario, “è che l’euro potrebbe indebolirsi invece ulteriormente nel caso in cui l’Italia non riuscisse a dar vita a un governo. Il ritorno alle urne potrebbe tradursi in un sostegno ancora più forte a favore del populismo e dar vita di nuovo a un’altra paralisi politica”
Dal fronte economico nuove notizie no per l’Italia, che ha visto il Pil crollare -2,4% nell’interpo 2012 e fare -2,8% nel quarto trimestre dell’anno. I dati confermano la pesante recessione in cui versa il paese. Tonfo per il potere d’acquisto delle famiglie, -5% dall’inizio della crisi.
I mercati asiatici hanno ignorato il caos politico dell’Italia e si sono focalizzati più che altro sul rapporto sull’occupazione Usa reso noto lo scorso venerdì, che ha messo in evidenza una creazione di posti di lavoro ben superiore alle stime e un tasso di disoccupazione in calo. L’indice di riferimento MSCI Asia Pacific Index è salito così +0,8% circa attestandosi al valore più alto dall’agosto del 2011.
“La più grande economia del mondo, ovvero l’America, sta andando bene e continua ad andare bene, mentre c’è un piccolo interrogativo sulla Cina, e tale fattore frena un rally maggiore”, ha commentato Matthew Sherwood, responsabile della divisione di investimenti a Sidney presso Perpetual Investments.
L’indice di riferimento asiatico è salito +11% dalla fine di ottobre fino all’8 marzo, sulla scia dei guadagni dell’azionario giapponese, alimentati dall’ottimismo secondo cui il nuovo premier Shinzo Abe sosterrà ulteriori politiche di stimoli per sconfiggere la deflazione. L’indice Nikkei è salito +0,5% nella sessione odierna, crescendo per l’ottavo giorno consecutivo, beneficiando dello yen, che oscilla vicino ai minimi in quasi tre anni e mezzo sul dollaro. Il Nikkei è volato +42% in 74 giorni.
BTP – Spread Italia Germania a 10 anni sale +2,13% a 311,73 punti base, con rendimenti in progresso +1,09% al 4,62%. I prossimi giorni saranno cruciali per testare l’appetito degli investitori verso i bond italiani, visto che in calendario ci saranno prima le aste dei Bot poi quelle dei Btp. Intanto, occhio al collocamento dei titoli di stato tedeschi a sei mesi, che hanno visto i rendimenti in flessione.
FTSE MIB – Occhio al titolo Impregilo, dopo i conti e la proposta da parte del cda di un dividendo 2012 “per circa 600 milioni di euro”. Il Cda ha poi “valutato congruo il corrispettivo” dell’offerta pubblica di acquisto lanciata dal gruppo Salini a 4 euro per azione. Cali per le banche, anche se Mps si conferma eccezione. Maglia nera per Mediobanca -5,13%, male anche Popolare Emilia Romagna -4,29%; tra gli altri titoli negativi, Mediaset -3,88%, Diasorin -3,96%; tra i titoli positivi, Fiat +2,85%, Fiat Industrial, Saipem +2,59%, Ferragamo +2,05% ed Exor +1,59%. Pirelli +1,39%. In forte Atlantia (-3,77%) e Gemina dopo l’ok alla fusione.
In ambito valutario, l’euro -0,02% a $1,3003; dollaro/yen +0,05% a JPY 96,07.
Quanto alle commodities, i futures sul petrolio -0,26% a $91,71 al barile, mentre le quotazioni dell’oro +0,06% a $1.577,90.
TRA GLI HIGHLIGHT DI GIORNATA
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– Ocse: Eurozona verso ripresa, Italia non rallenta piu’.
– Eni: Nuovi Contratti E&c Offshore Per Saipem Per 1,1 Mld $.
– Financial Times tifa Renzi: il solo che puo’ evitare tsunami M5S.
– Rogers: “Stiamo distruggendo i risparmi della gente”.
– Italiani: 69% dice no al referendum anti euro.
– Pil giù di un punto, confermato -2,4% nel 2012.
– Borsa: a Piazza Affari bancari in rosso dopo Fitch.
– Borsa: Tokyo chiude positiva, Nikkei +0,53%.
– Crisi: Francia, produzione industria -1,2% a gennaio.
– Avvio negativo, Milano la peggiore dopo il downgrade di Fitch.
– Malta: Laburisti Al Governo Dopo 15 Anni, Vince Muscat Con Il 55%.
– Fitch zavorra Piazza Affari. Lo spread sale a 320 punti.
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