ROMA (WSI) – L’aspetto “più interessante” del risultato delle elezioni italiane è “il cambio generazionale che esso rappresenta”, scrive questa mattina Wolfgang Muenchau sulla pagina dei commenti del Financial Times, invitando il “vecchio establishment a riflettere”. Se l’età media del Parlamento uscente era una delle più alte di tutta Europa (54 anni), quella del nuovo Parlamento è una delle più basse (45 anni) e, ancor più scioccante, è la percentuale di giovani che ha votato per il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, il 45%.
Il miglior esito, dunque, di questo voto, è “il passaggio del testimone a una nuova generazione di leader, di cui Matteo Renzi, il 38enne sindaco di Firenze, è colui che ha più probabilità di emergere come primo ministro”, scrive Muenchau, paragonandolo a Tony Blair. “anzi addirittura più radicale”.
Se Bersani dovesse fallire nel suo tentativo di formare un nuovo governo e l’Italia dovesse andare di nuovo al voto, il movimento di Grillo potrebbe ottenere la maggioranza assoluta, prevede il commentatore, con rischi enormi per l’eurozona.
Quindi la soluzione migliore sarebbe per Bersani e Berlusconi quella di cedere il passo a una nuova generazione, “l’unico modo per fermare l’avanzata di Grillo”. L’esito peggiore in assoluto sarebbe quello invece di far prevalere gli istinti del vecchio establishment e creare un nuovo “governo tecnico”, un “Monti senza Monti”. (TMNews)