ROMA (WSI) – “No, l’Italia non farà mai la fine della Grecia”, ripetono spesso politici, leader europei e anche persone comuni. Ma qualche cittadino italiano inizia a temere davvero l’arrivo della tragedia greca, anche qui.
Non rassicurano certo gli ultimi dati snocciolati dall’Istat. Nell’intero 2012 il Pil italiano è crollato -2,4%, calando -2,8% nel quarto trimestre.
I dati confermano la pesante recessione in cui versa il paese. Tonfo per il potere d’acquisto delle famiglie, -5% dall’inizio della crisi.
Vediamo invece il quadro economico della Grecia. Nell’ultimo trimestre del 2012, l’economia ellenica è scesa -5,7% su base annua, secondo i dati resi noti dall’autorità statistica del paese, ovvero l’Elstat: dati che sono arrivati proprio stamattina.
Bisogna dire che questa è stata la minore contrazione registrata negli ultimi quattro trimestri del 2012, visto che nei tre trimestri precedenti la flessione era stata rispettivamente -6,7%, -6,4% e -6,7%. La congiuntura greca versa in una fase di contrazione del terzo trimestre del 2008.
Il calo del pil greco nell’ultimo trimestre dell’anno indica che in tutto la flessione per il 2012 è stata pari a -6,4%. Esaminando i sottoindici dell’indicatore, focus sulle spese per consumi, che sono scese -9% su base annua rispetto al quarto trimestre del 2011.
Il deficit è diminuito -17,5%; le esportazioni sono scese sempre nel quarto trimestre -4,8%, con quelle aventi per oggetto i beni +2,7% e quelle dei servizi -13,9%. Le importazioni hanno segnato un calo -8,1%, con quelle dei beni scese -8,5% e quelle dei servizi – 6,3%.
DISOCCUPAZIONE IN ITALIA E GRECIA
Disoccupazione record in Italia a gennaio:secondo i dati provvisori dell’Istat, il tasso di disoccupazione è schizzato, all’11,7% dall’11,3% di dicembre 2012: si tratta del dato più alto sia dal quarto trimestre del 1992 (inizio serie storiche trimestrali) sia dall’inizio delle serie storiche mensili (gennaio 2004).
Il 2012 è stato un anno nero per il mercato del lavoro italiano. Il tasso di disoccupazione nel 2012, secondo i dati Istat, è schizzato al 10,7% dall’8,4% del 2011: è il dato più alto dal 1993, inizio delle serie storiche annuali.
In Grecia, i dati sono sempre terribili, ma un miglioramento viene messo in evidenza. Non si tratta di speranze o di ottimo, ovviamente, qui si parla di cifre, di numeri, analizzati con freddezza.
Gli ultimi numeri snocciolati dall’Elstat hanno messo in evidenza che, nel mese di dicembre, il tasso di disoccupazione è sceso per la prima volta dall’inizio della recessione, cinque anni fa. Flessione quasi impercettibile nella nazione soffocata dai debiti, al 26,4% dal 26,6% del mese precedente.
Guardando al quadro dell’economia, mentre in Italia ci si attende per il 2013 un calo del Pil -1%, per la Grecia le previsioni sono di una ennnesima flessione per il sesto anno consecutivo, pari a -4,5%.
Per il rapporto debito/pil, gli analisti prevedono che la Grecia assisterà a un aumento fino al 185%. L’agenzia di rating Fitch, per l’Italia, parla di un aumento al 130%.