Società 11 anni fa

Grillo, scacco a Bersani: “Firma anche tu no a rimborsi”

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ROMA (WSI) – Pierluigi Bersani “dichiari su carta intestata, come ha fatto il M5S, la volontà di rifiutare i rimborsi elettorali con una firma. Per facilitare il compito ho preparato il documento che Bersani può firmare per ufficializzare il rifiuto. Bersani, firma qui! Meno parole e più fatti”. Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog rilanciando l’appello su twitter e invitando i suoi follower a chiedere la stessa cosa al segretario del Pd attraverso l’hastag #BersaniFirmaQua.

“Il MoVimento 5 Stelle – ricorda il il comico genovese – rinuncia ai contributi pubblici, previsti dalle leggi in vigore, per le spese sostenute dai partiti e dai movimenti politici e non richiederà né i rimborsi per le spese elettorali, né i contributi per l’attività politica. Si tratta di 42.782.512,50 di euro che appartengono ai cittadini, anche in virtù di un referendum. Il M5S li rifiuta esattamente come per le elezioni amministrative.

In realta’, per legge (articolo 5 della legge 96 del luglio 2012) non avendo statuto, il Movimento 5 Stelle non avrebbe comunque diritto a rimborsi.

Tuttavia, va sottolineato come fa anche Grillo, che le spese per la campagna elettorale sono state integralmente sostenute grazie ai contributi volontari raccolti e verranno comunque rendicontate. Il MoVimento 5 Stelle, anche tramite i propri eletti, svolgerà ogni azione diretta ad assicurare che i contributi ad esso spettanti non vengano erogati ad altre forze politiche, ma trattenuti all’Erario.

Il mio auspicio è che tutte le forze politiche seguano il nostro esempio, in particolare il pdmenoelle al quale spetta la quota più rilevante: oltre 45 milioni di euro (al pdl “solo” 38). Non è necessaria una legge, è sufficiente che Bersani dichiari su carta intestata, come ha fatto il M5S, la volontà di rifiutare i rimborsi elettorali con una firma. Per facilitare il compito ho preparato il documento che Bersani può firmare per ufficializzare il rifiuto. Bersani, firma qui! Meno parole e più fatti. Invita su Twitter Bersani a firmare il documento per rifiutare i rimborsi elettorali e lasciare 48.856.037,50 di euro nelle casse dello Stato”.

“Scacco di Grillo a Bersani: chiede di firmare un documento per rifiutare oltre 45milioni di euro di rimborso delle spese elettorali. Se non firmiamo siamo finiti”. Lo scrive il sindaco di Bari, Michele Emiliano, sempre su Twitter.

l finanziamento pubblico dei partiti arrivò in Italia nel 1974 con una legge promossa dalla Democrazia Cristiana – e votata da tutti i partiti presenti in parlamento, PCI compreso, ed escluso il PLI – allo scopo, teoricamente, di ridurre il rischio di tentativi di corruzione.

La nuova legge sulla riduzione dei rimborsi elettorali, varata sotto Monti, ha introdotto nuove condizioni per accedere ai fondi. I partiti devono ora ottenere il 2% dei voti alla Camera o avere almeno un parlamentare eletto. Occorre inoltre che i partiti siano dotati di un atto costitutivo e di uno statuto “conformato a principi democratici nella vita interna, con particolare riguardo alla scelta dei candidati, al rispetto delle minoranze e ai diritti”. (Agenzie)