LEGNANO (WSI) – Come accade ormai da alcune settimane, il lunedì si rivela un giorno di scarsa volatilità e i prezzi rimangono intrappolati all’interno delle congestioni che sono andate a formarsi dopo le grandi movimentazioni del venerdì. In ottica di breve analisi intermarket, abbiamo infatti assistito ad un valutario piuttosto fermo nel quale vi sono state leggere vendite di dollari americani, le commodities ancora fuori da punti d’interesse, e l’azionario che invece continua a privilegiare gli acquisti.
Va infatti detto che in particolare l’azionario USA continua a procedere a ritmi impressionanti con il Dow Jones che nel finale fa registrare un +0,35% a 14.440 punti su nuovi massimi storici all’interno di quella che è la settima seduta positiva di fila. L’S&P500 ha terminato a +0,27% a 1.556 punti e il Nasdaq a +0,27% sopra i 2.800 punti nell’ambito di un paradosso che va a palesarsi nel momento in cui i fondamentali globali vanno a deteriorarsi mentre i prezzi delle attività finanziarie continuano a crescere notevolmente.
Basti pensare che negli ultimi 4 anni oltre 10 mila miliardi di dollari sono affluiti nella Borsa, che l’indice azionario più importante al mondo, l’S&p500 appunto, ha più che raddoppiato i suoi valori minimi del 2009 e che le quotazioni hanno raggiunto e perfino superato i livelli pre-crisi mentre appare piuttosto banale affermare che si è enormemente distanti da minime risoluzioni della crisi stessa.
Le politiche estremamente espansive delle Banche Centrali che, mai come in questo momento storico e in maniera quasi totale, hanno stampato moneta fino a rendere irrisorio il valore stesso delle valute, hanno di fatto drogato un sistema che va ad autoalimentarsi attraverso non più meccanismi economici virtuosi fondati su investimenti, lavoro, produttività e consumi, ma bensì su anestetici che sviliscono i sintomi del malato senza però somministrargli alcuna cura, se non appunto lenitiva.
Al di là di considerazioni di carattere sistemico vale la pena restare focalizzati a quelli che potranno essere i più prossimi scenari di sviluppi di prezzi. Ieri abbiamo attestato come i più importanti livelli di prezzo siano rimasti invariati e come, a livello operativo, sia stato opportuno, da un punto di vista meramente probabilistico, andare a tradare la lateralità, ricercando grafici molto tecnici per operazioni in grado di fornire anche discreti rapporti di rischio/rendimento.
Nella notte lo yen è stato ancora venduto mentre si infittiscono le voci circa l’imminente governatore della BOJ che potrebbe convocare un meeting di urgenza, non appena in carica (i primi di Aprile), nel quale deliberare per nuove e più aggressive misure di allentamento monetario.
La sterlina fornisce ancora segnali di debolezza strutturale e ha messo a segno nuovi minimi, mentre sono stati buoni gli spunti rialzisti delle commodities currencies non in grado tuttavia di violare i livelli statici di prezzo di maggiore attenzione.
La volatilità, il vero propellente per il movimento dei prezzi, dopo la contrazione di ieri potrebbe tornare ad ampliarsi e permetterci di assistere a rotture dei primi livelli di prezzo, come nel caso lampante dell’Eurodollaro, mentre vale la pena seguire le release delle 10:30 su Bilancia Commerciale e Produzione Industriale del Regno Unito che potrebbero generare nuove e pesanti ondate di vendite di sterline laddove i dati dovessero essere anche di poco inferiori alle attese.
EurUsd
Sostanzialmente invariato il quadro tecnico del cambio principe. Dopo l’altalena tra le parole del Presidente BCE Draghi giovedì e i payrolls americani di venerdì, il cambio è andato di fatto a stabilizzarsi attorno al valore medio di 1,30 fornendo spunti rialzisti nel pomeriggio di ieri alla violazione del primo livello di 1,3120.
Il movimento che ne è poi generato è stato di breve intensità e ha impedito al prezzo di approdare nel livello successivo in area 1,3080. Da un punto di vista tecnico, perciò, continuiamo a trovarci all’interno dell’ampio canale discesista che descrive il prezzo ormai da oltre un mese, ed è ancor più che valido ragionare sulla congestione, ben visibile sull’orario, sfruttabile proprio sugli incrementi di volatilità: i riferimenti restano perciò l’1,3080 seguito dall’1,3120, mentre ad ora l’1,3020 può costituire un supporto di breve che potrebbe costituire un punto di rebound del prezzo, violato il quale si andrebbe ad avvalorare lo scenario ribassista con possibilità short fino a 1,2985 buono per messa di stop in pari e ricerca dei minimi a 1,2960.
UsdJpy
Prosegue il rialzo dei cambi yen e in particolare del cambio originale dopo il gran bello strappo rialzista della settimana scorsa. Vale la pena di fare nuovamente cenno all’ormai famosa media a 100 periodi sul monthly che aveva fatto da scudo al prezzo proprio a febbraio e che è stata ben superata e ciò, per quanto poco utile a livello pratico nel trading intraday e swing, è sicuramente indicativo per la chiave di lettura della price action del cambio. Sul grafico orario il progressivo restringimento del range dei prezzi al quale assistevamo ieri , si è andata ad interrompere e ha permesso al prezzo di riprendere i massimi relativi sopra 95,50. Può rivelarsi estremamente utile seguire l’andamento dell’ottima media esponenziale a 21 periodi che ha accompagnato la risalita del prezzo e ha funzionato da perfetto supporto dinamico nei frequenti retest del prezzo. Proprio questa potrebbe frenare la correzione delle ultime ore per rimbalzi a 96,35 per il breakout dei massimo per target in area 97,20. Il suo cedimento, accompagnato da perforamenti ribassisti del pivot point in area 96,20 potrebbero invece ricondurci verso il 95,60 e 95,10 in estensione.
EurJpy
Buono anche l’allungo di questo cross che è andato a testare perfettamente il livello di resistenza a 126. Sul grafico a 4 ore si potrebbe andare a formare una pin canale di ritracciamento sul pivot point e supporto statico sul 125,30, in grado di far rimbalzare il prezzo verso la violazione dei massimi relativi per approdi in area 126,90 e 127,65 in estensione. I primi segnali ribassisti sussistono infatti al di là del 125,30, per obiettivi verso il preciso livello di 124.
GbpUsd
Come riportato ieri, perdura senza soluzione di continuità la grande debolezza di sterlina con il cable che insiste nel mettere a segno nuovi minimi. La strada verso l’ importante supporto a 1,4780 sembra infatti sempre più segnata, mentre qualche spunto rialzista (come ieri) sorge con la potenziale divergenza tra prezzo e oscillatore stocastico sul grafico a 4 ore che però potrebbe essere prontamente arrestata dalla media a 21 periodi sempre estremamente precisa nei pullback per ripartenze discesiste. I dati negativi della mattinata potrebbero portare a violazione dei minimi a 1,4870 per il cammino di oltre una figura sul livello sopracitato, mentre vale la pena porsi in ottica long sopra l’1,4950 per i successivi livelli di 1,50 e 1,5040.
AudUsd
Ottimo il rialzo del dollaro australiano che non è andato a mettere in discussione i livelli di supporto e si è riportato in maniera costante verso l’importantissima resistenza di 1,03, da cui evidentemente dipende il destino rialzista del cambio. Il supermento di questo livello infatti indurrebbe al raggiungimento del successivo 1,0350, con la media mobile esponenziale a 21 periodi che sul grafico orario fa’ ora da supporto dinamico ideale per avvalorare questo scenario. 1,0260 invece è il primo livello per pensare di vendere, seppur vi siano diversi ostacoli al ribasso, verso 1,0225.
Ger30
L’indice di riferimento tedesco continua a mostrare grande tonicità, non fornendo spunti ribassisti che facciano pensare a storni importanti che pur da un punto di vista tecnico sarebbe lecito attendersi. Per il trading intraday risulta ancora decisiva la media mobile esponenziale a 21 periodi che sta ben accompagnando il prezzo frenandone i tentativi di ritracciamento; il cedimento di questa ci porterebbe al livello di supporto a 7920, che anticipa il fondamentale livello di 7870. La sua tenuta ci farebbe invece riguardare i massimi che, se rotti, potrebbero condurre prontamente in area 8070.
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