ROMA (WSI) – Italiani più ricchi dei tedeschi. Nonostante l’incertezza politica, la piaga della corruzione, il lavoro sommerso, in Italia il patrimonio medio pro capite per ogni adulto è di circa 165mila euro. I tedeschi sono a quota 135mila. E’ questo lo spaccato fornito dai dati Credit Suisse. Come se non bastasse anche Cipro sull’orlo di un salvataggio dell’Unione europea con 87mila euro è nettamente più ricco della Spagna (81), della Grecia (70) e del Portogallo (60mila euro).
Il paese con il patrimonio medio maggiore è il Lussemburgo a quota 215mila, l’ultimo in classifica è la Slovacchia con appena 19mila. Una situazione che ha fatto gridare allo scandalo il quotidiano liberalconservatore Frankfurter Allgemeine, che ha chiesto spiegazioni alla Bce perché intenda pubblicare questi dati solo dopo la decisione sul salvataggio di Cipro.
Espresso in altri termini, anche secondo calcoli di Deutsche Bank, il patrimonio privato degli italiani rappresenta addirittura il 600% del prodotto interno lordo, mentre quello dei tedeschi solo il 400% del Pil. Senza aspettare l’intervento di Mario Draghi l’editorialista Holger Steltzner ha azzardato che probabilmente il presidente della Banca centrale teme la protesta nei Paesi pagatori netti, dal momento che i dati ufficiali in mano anche all’Eurotower provano che i presunti ricchi tedeschi, austriaci, olandesi o finlandesi in realtà non devono aiutare i ciprioti più poveri di loro.
In realtà la Germania è già sul piede di guerra. A circa sei mesi dalle elezioni federali, ieri si è tenuta a Oberursel, nei pressi di Francoforte, la prima partecipata riunione pubblica di Alternativa per la Germania, il movimento di critici dell’euro che promette di dare battaglia alla cancelliera Angela Merkel. All’incontro hanno preso parte oltre 1200 persone, tra cui i fondatori del movimento, che il prossimo aprile, a Berlino, terrà il suo congresso fondativo per lanciarsi nella campagna elettorale.
Konrad Adam, uno degli uomini di punta del movimento, scrittore ed ex redattore proprio della Frankfurter Allgemeine Zeitung ha criticato duramente Merkel. “E’ sbagliato dire, come fa la Cancelliera, che non ci sono alternative alle politiche di salvataggio per l’Eurozona. La politica vive di alternative”, ha detto, invitando i Paesi che non possono o non vogliono restare, ad abbandonare la moneta unica. Secondo gli economisti di Nordea “è troppo presto per parlare di possibile vittoria di questo movimento alle elezioni in autunno”.
Ma un punto fermo però il broker lo mette. “L’incertezza politica potrebbe salire in Germania e forse anche in altri Paesi dell’Europa Centrale, con impatti evidenti sui mercati finanziari”. Per il momento, la Bce ha fornito gli argomenti per dire no alla speculazione. “Ma , tutti sanno che in realtà può solo guadagnare tempo, che i governi dovrebbero usare con saggezza”.