NEW YORK (WSI) – Dopo un avvio incerto, Wall Street archivia la seduta in territorio positivo grazie al dato sulle vendite al dettaglio salito nel mese di febbraio oltre le attese. Per il Dow Jones, alla sua nona seduta di fila col segno più, si tratta del rally più lungo dal 1996. A fine seduta l’indice americano delle blue chips segna un incremento dello 0,03% a 14.455 punti. In lieve rialzo anche il Nasdaq i crescita dello 0,08% a 3.245 punti mentre lo S&P 500 segna +0,16% a 1.555 punti.
Per quanto riguarda i titoli, in luce le società della grande distruzione: Best Buy e Abercrombie & Fitch salgono del 2,7%. Balzo di Netflix (+5.6 per cento) dopo aver annunciato accordo con Facebook .
Dal fronte macro oggi sono arrivate notizie positive grazie alla pubblicazione dei dati delle vendite al dettaglio di febbraio, cresciute due volte piu’ di quanto sperato, ovvero dell’1,1% su base mensile (+4,6% annuale). Si tratta in pratica del maggior balzo negli ultimi cinque mesi.
Per quanto concerne l’altro dato macro in agenda prima dell’avvio degli scambi a New York, l’indice dei prezzi alle importazioni negli Usa, l’indicatore ha fatto registrare nel mese di febbraio una flessione dello 0,3% su base annua contro il -0,7% atteso dagli analisti. Su base mensile, l’indice dei prezzi alle importazioni è aumentato dell’1,1% contro +0,6% del mese precedente e il +0,6% atteso dagli analisti.
Balzo dell’1% a gennaio per le scorte industriali negli Stati Uniti a gennaio dal +0,3% del mese precedente (dato rivisto da +0,1%). Il consensus era fermo a +0,4%. Si tratta del maggior incremento dal maggio 2011.
“Tutti i dati economici fotografano un’economia in ripresa” ha detto a Bloomberg Dan Veru, responsabile degli investimenti di Palisade Capital Management LLC. “Se anche dovesse esserci una battuta d’arresto, si tratterà solo di una pausa”.
E l’idea che il 2013 segnerà per l’economia Usa il definitivo superamento della crisi viene confermato oggi anche da Vincent Reinhart, economista di Morgan Stanley, che in una nota conferma che il “malessere” post crisi sembra stia progressivamente riducendosi. Mentre appare sempre più vicino il punto il cui impatto sarà zero. Da quel momento in poi ci sarà una definitiva svolta positiva.
In ambito valutario, l’euro -0,28% a $1,2998; dollaro/yen -0,43% a JPY 95,67. Attenzione alla direzionalità dei prezzi, in un contesto in cui il trend sembra avere una natura solo speculativa.
Quanto alle commodities, i futures sul petrolio +0,32% a $92,84 al barile, quotazioni oro -0,12% a $1.589,80. Treasuries sostanzialmente invariati, con i rendimenti decennali al 2,01%.