SIENA (WSI) – Tassi & Congiuntura: la sessione odierna in area Euro si apre con la notizia del voto contrario del parlamento cipriota alla proposta di un prelievo forzoso sui depositi. Non è infatti servito il tentativo del governo di salvaguardare i depositi inferiori a 20.000. La Bce in un comunicato ha riferito di aver “preso nota” della decisione del parlamento e che è in contatto con i partner della Troika. L’istituto ha inoltre aggiunto che, compatibilmente con le regole dell’istituto, continuerà a fornire liquidità al sistema bancario di Nicosia.
In mattinata il presidente Anastasiades incontrerà i leader dei partiti per discutere di una possibile soluzione, mentre il ministro delle finanze si è recato in Russia dopo che il presidente ha già sentito telefonicamente Putin. Intanto il ministro delle finanze di Lussemburgo, Frieden, ha dichiarato che i ministri dell’Eurogruppo dovranno riunirsi il prima possibile per discutere nuovo pacchetto.
Oggi i mercati e le banche cipriote resteranno chiuse e non è ancora noto se la chiusura sarà prolungata. Secondo quanto riportato da Bloomebrg, che cita una fonte Ue, i funzionari della Troika sono a Cipro per discutere di un maggior controllo sui capitali e di una possibile estensione della chiusura fino a fine settimana.
La sessione odierna si aperta con spread poco variati, dopo il rialzo di ieri, e con il tasso sul due anni tedesco allo 0%, che ieri si è portato momentaneamente in negativo. Il parlamento europeo ed i governi nazionali hanno raggiunto un accordo provvisorio per concedere alla Bce la supervisione delle banche della zona Euro ed di quelle di altri paesi europei che vi intendono partecipare. L’accordo rientra all’interno del piano di unione bancaria che sarà presentato entro fine anno. Intanto, durante una conferenza a Francoforte, Draghi ha dichiarato che la Bce sta lavorando per migliorare l’utilizzo del collaterale accettato nelle operazioni di rifinanziamento.
Sul fronte macro, l’indice Zew tedesco è risultato migliore delle attese. Oggi in Germania è attesa la riapertura del titolo a dieci anni fino a 4 Mld€, mentre l’Olanda ieri ha emesso un nuovo decennale per 6,52 Mld€. Infine il Portogallo emetterà titoli a breve fino a 1,5 Mld€. Negli Usa tassi governativi nuovamente in calo sul segmento a lungo termine. Pesa il caso Cipro. Sul fronte macro le indicazioni relative all’apertura di nuovi canteri e di concessioni di nuove licenze edilizie, hanno supportato l’ipotesi di recupero del comparto immobiliare.
L’attenzione oggi si sposta sull’esito della riunione della Fed iniziata ieri e che si concluderà con la conferenza stampa di Bernanke. La Fed pubblicherà l’aggiornamento delle stime dei membri partecipanti: particolarmente monitorate saranno quelle sul tasso di disoccupazione, per il quale la Fed ha adottato un target esplicito al 6,5%. Eventuali revisioni migliorative potrebbero indurre gli operatori ad amplificare le attese di interruzione o rimodulazione del piano di acquisti entro l’anno. Alla luce delle rinnovate turbolenze in area Euro con le conseguenti potenziali minacce per l’economia Usa, il piano è però atteso essere confermato oggi.
Valute: euro in deprezzamento nella seduta di ieri, penalizzato dalla vicenda Cipro. Il movimento si è fermato in area 1,2850, minimo da novembre scorso, grazie al recupero in serata dei listini Usa. In mattina la partenza positiva dei listini europei sta riportando il cambio in area 1,29. La vicenda cipriota resterà sempre al centro degli operatori che però potrebbero metterla da parte, temporaneamente, in vista della decisione Fed di stasera. Prima resistenza a 1,2970. Yen in apprezzamento nella seduta di ieri favorito dal clima di “risk-off” sui mercati. Durante la notte si è assistito ad un lieve indebolimento della valuta nipponica che sta proseguendo anche nelle prime contrattazioni in Europa. Il cross vs euro incontra un forte supporto in area 121,50/121,80. Resistenza a quota 124. Da segnalare i nuovi massimi da 19 anni toccati dallo yuan vs dollaro. La PBOC potrebbe aver fissato il cambio su tale livello in chiave prettamente politica considerata la visita del segretario del tesoro Usa, Lew, in corso in questi giorni.
Commodity: indice GSCI ER penalizzato dal calo del Brent e del Wti di oltre l’1,5%, per i timori indotti sulle prospettive di crescita dalle turbolenze in area Euro. In calo di oltre il 2% anche il rame negoziato sul LME, arrivando a toccare il minimo dallo scorso agosto per le stesse ragioni che hanno causato la penalizzazione del prezzo del greggio. Non si arresta invece il rialzo del gas naturale Usa, arrivato ai massimi da 18 mesi, a causa di condizioni climatiche particolarmente rigide. Il timore che le avverse condizioni meteo possano penalizzare il mais nella fase di semina, ne hanno comportato un rialzo di quasi il 2%. In recupero anche l’oro, riposizionandosi significativamente sopra al prezzo del platino. Ieri è tornata ad aumentare la quantità di oro fisico detenuto dall’Etf Spider Gold, dopo il forte ridimensionamento di lunedì.
Azionario: proseguono le vendite sui listini azionari europei in una giornata che ha visto nuovamente il caso Cipro al centro dell’attenzione degli operatori. Dopo un breve recupero nella prima parte di seduta, grazie al positivo dato sull’indice Zew di marzo, i listini hanno accelerato al ribasso nel pomeriggio dopo l’apertura dei mercati Usa. Le indiscrezioni di un esito negativo del voto del parlamento cipriota, confermate poi dalla votazione effettuata nel tardo pomeriggio, hanno spinto gli operatori ad incrementare i flussi di vendita.
Ancora una volta è stato il settore finanziario ad essere oggetto principale delle vendite seguito da materie prime ed industriali. Performance positiva invece per settori difensivi quali health care e telecomunicazioni. L’indice Ftsemib si conferma uno dei peggiori in Europa a causa del forte peso del settore bancario. Tutte le banche hanno chiuso con cali di oltre il 2/3%, mentre in controtendenza si sono mosso i titoli del settore del lusso. In mattinata i mercati hanno aperto in rialzo grazie al recupero in chiusura dei listini Usa. Negli Usa, infatti, la seduta è stata caratterizzata da indici in calo per quasi tutto l’intero periodo delle contrattazione, ma nelle ultime due ore si è assistito da un recupero grazie al comunicato della Bce che ha confermato che continuerà a garantire liquidità in euro alle banche cipriote. Analogamente all’Europa, i settori migliori sono stati telecomunicazioni e utilities assieme ai beni di consumo. Tra i peggiori energetici e finanziari.
Sul fronte emergenti, non si arresta la discesa dell’indice MSCI EM (-0,5%), ormai alla settima seduta consecutiva in calo. Le quotazioni dell’indice, scese ai minimi da inizio dicembre, sono state particolarmente penalizzate dal calo dell’area europea e sudamericana. In mattinata si è assistito ad un andamento negativo di quasi tutte le borse asiatiche ad eccezione di quella cinese salita di oltre il 2,5% grazie al forte rimbalzo dei titoli del settore bancario. Chiuso invece per festività il mercato giapponese.
INFORMAZIONI DI STAMPA SU TITOLI
MEDIASET – Il gruppo corre a Piazza Affari dopo la promozione di Goldman Sachs a “neutral” da “sell”, con target price rivisto a 1,7 da 1,3 euro. La promozione, riferisce Reuters citando la decisione del broker, segue la sottoperformance del titolo.
BANCA CARIGE – La società ha chiuso il 2012 con un risultato netto consolidato negativo per 63,2 Mln€, sul quale ha pesato la perdita di 169 Mln€ di Carige Assicurazioni dovuta al consistente accantonamento straordinario alla riserva sinistri, effettuato tenendo conto delle richieste dell’authority. Non verrà distribuito nessun dividendo sul bilancio 2012. Il Cda chiederà all’assemblea la facoltà di esercitare entro il 31 marzo 2014 la delega ad aumentare il capitale fino a 800 Mln€ con diritto di opzione.
BANCA POPOLARE DI MILANO – La banca ha chiuso il 2012 con una perdita netta consolidata pari a 429,7 Mln€ dopo rettifiche su crediti per 566,3 Mln€. Il consiglio ha approvato un aumento di capitale fino a 500 Mln€ per il rimborso dei Tremonti bond e le linee guida del progetto di trasformazione in Spa.
ENI – Secondo quanto detto dal portavoce di Gazprom la società sarebbe interessata ad acquistare la quota di Eni negli asset del gas in Mozambico.
FIAT – Secondo quanto detto dall’AD Sergio Marchionne, la selezione delle banche che potrebbero portare avanti la possibile Opa di Chrysler è ancora in una fase preliminare. L’AD ha inoltre affermato che il trading profit del primo trimestre sarà più basso rispetto a un anno prima ed ha ribadito la conferma dei target finanziari 2013.
FINMECCANICA – Secondo MF la società sarebbe in pole position per una fornitura decennale di elicotteri al governo britannico per un valore totale di circa 4,5 Mld€.
GENERALI – Fitch ha confermato il rating emittente di lungo termine e quello sulla solidità finanziaria, rispettivamente “BBB+” ed “A-“, con outlook negativo, mentre ha posto in ‘rating watch negativo’ il debito senior e subordinato della compagnia.
TELECOM ITALIA MEDIA – Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore la società potrebbe essere oggetto di delisting vista anche la necessità di ricapitalizzarla, operazione che sarebbe in gran parte sottoscritta dalla controllante.
DAIMLER – Il terzo più grande produttore di auto di lusso al mondo ha registrato un calo delle vendite in Europa dell’1,7% nel mese di febbraio. Il titolo ha perso il 2,4% nella seduta di ieri a 44,7€, sui minimi da 3 settimane.
RIO TINTO – La seconda più grande società al mondo nel settore minerario prevede un declino del prezzo del minerale di ferro, nella seconda parte dell’anno, a causa di un incremento dell’offerta. Il titolo ieri ha perso il 5,2% registrando il maggior calo da novembre 2011.
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