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Borsa Milano: vendite a pioggia, timori su downgrade Italia

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MILANO (WSI) – Piazza Affari in forte perdita nel, con l’indice Ftse Mib termina con un ribasso -2,50%, a fronte di un euro che perde terreno contro le principali valute.

Si riacuiscono i timori sulla stabilità dell’Eurozona dopo le dichiarazioni del parlamentare cipriota Nicholas Papadopoulos, che ha affermato che l’uscita dell’isola dall’euro è un’opzione che deve essere considerata dopo l’accordo, con la bancarotta è stata schivata in extremis.

Dopo un iniziale rialzo dei mercati, gli investitori hanno compreso che non c’era di fatto nulla a cui brindare e la stessa agenzia di rating Moody’s ha detto chiaro e tondo che i fatti della settimana scorsa hanno compromesso la fiducia nelle banche cipriote.

Piazza Affari risente anche della delusione per l’asta di Ctz e Btp indicizzati all’inflazione, che si è confermata peggiore delle previsioni. In più, nel suo ultimo rapporto Moody’s ha scritto di prevedere un calo del Pil Italia -1% nel corso del 2013. L’agenzia ha affermato anche che l’indice relativo al default cumulativo è salito nel gennaio del 2013 al 5,9% dal 5,4% dello stesso periodo dell’anno precedente. Si teme dunque un downgrade sul rating italiano.

Sul fronte politico, attenzione alle trattative per la formazione del nuovo governo, con il leader del Pd Pier Luigi Bersani che vedrà i partiti da domani. Berlusconi ha lanciato un ultimatum al numero uno del centro sinistra, chiedendo in cambio del loro appoggio a un governissimo di larghe intese, il Quirinale. Dopo il Movimento 5 Stelle, anche Monti e Italia Futura, intanto, hanno sbattuto la porta in faccia a Bersani. In caso di fallimento del pre incarico, il Pd potrebbe andare incontro a una spaccatura interna.

I problemi europei di carattere economico e politico continuano ad assillare gli investitori e a rialimentare l’avversione al rischio. Focus anche sulla Spagna, con il crollo di Bankia, che ha visto le azioni scivolare fino a -52%, avvicinandosi a quella quota di 0,01 euro stabilita dal fondo di ristrutturazione Frob come valore nominale, condizione per salvare la banca, a fronte di investimenti di 350.000 spagnoli che andranno in fumo.

L’Eurozona è vittima di un circolo vizioso, con le banche che arrancano, i governi che fanno di tutto per salvarle a scapito dei cittadini e questi ultimi che, sempre più spaventati dalla crisi e vessati dalle tasse, orconsumano di meno, tenendosi ben stretti i propri soldi, e impedendo così alle rispettive economie di riprendersi e di uscire dal tunnel della recessione.

JP Morgan lancia un chiaro alert e afferma che i detentori dei conti non assicurati dovrebbero scappare a gambe levate dai paesi periferici, Italia compresa. A tal proposito in Italia il Fondo Italiano di Tutela dei Depositi non garantisce che i soldi vengano stanziati effettivamente e dunque non può evitare la corsa agli sportelli.

“L’aumento dei timori sulla fuga di capitali esiste e non riguarda solo Cipro – ha commentato in una intervista rilasciata a Bloomberg Jeremy Strech, responsabile della strategia del mercato dei cambi presso Canadian Imperial Bank of Commerce, a Londra – Questo accordo mette in evidenza quelli che sono i problemi strutturali dell’Eurozona. Non sarei sorpreso se l’euro scendesse a meno che le autorità europee non facessero qualcosa per alimentare la fiducia”.

Secondo Stretch, l’euro potrebbe, nel caso in cui si indebolisse al di sotto della media mobile degli ultimi 200 giorni a $1,2882, scendere fino a $1,2662, ai minimi da novembre.

Dal fronte economico italiano, brutte notizie sul versante dei consumi. A marzo l’indice sulla fiducia dei consumatori è diminuito a 85,2 da 86,0 del mese precedente. In calo sia la componente riferita al quadro economico sia, in misura piu’ lieve, quella relativa al clima personale. I giudizi e la attese sulla situazione economica del paese peggiorano. Aumentano invece le attese sulla disoccupazione. Reso noto anche il surplus commerciale italiano con i paesi extra Ue, pari a +704 milioni di euro.

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L’accordo di Cipro è stato inizialmente accolto bene dai mercati azionari, in particolare nella regione Asia Pacifico, con l’indice Nikkei della Borsa di Tokyo che ha chiuso la seduta con un guadagno dell’1,69%. Alla chiusura l’indice 225 dei titoli guida ha recuperato 207,93 punti per chiudere a 12.546,46. Venerdì aveva perso il 2,35% a causa delle inquietudini legate alla crisi dell’isola mediterranea, membro dell’eurozona.

BTP – Rendimenti sul Btp decennale in rialzo, salgono +1,32%, al 4,57%, spread Italia-Germania a 10 anni che in mattinata era in flessione recupera e balza a 322,92 punti, +3,08%.

ALL’INTERNO DEL FTSE MIB – Negativi i titoli bancari, MPS -2,45%, Bper -0,86%, Banco Popolare -5,67%, BPM -2,04%, Intesa SanPaolo -5,72%, Mediobanca -4,54%, Unicredit -4,86%, Ubi Banca -4%. Su Enel oggi JPMorgan ha tagliato il giudizio, indicando un target price di 2,6 euro. Titolo -2,97%. Fiat -3% circa, Finmeccanica -3,28%, Telecom Italia -3,16%. Tra i titoli positivi Diasorin +1,26%, Parmalat +2,05%.

ALTRI MERCATI – In ambito valutario, l’euro, che in mattinata ha superato anche quota $1,30 – tanto che secondo Sean Callow, senior currency strategist di Westpac Banking il sollievo per l’intesa cipriota avrebbe permesso alla moneta unica di salire fino a “a quota $1,31” – inverte bruscamente rotta e cede -0,85% a $1,2873. Dollaro/yen -0,35% a JPY 94,17; euro/franco svizzero -0,14% a CHF 1,2201. Euro/yen -1,25% a JPY 121,18.

Riguardo alle commodities, i futures con scadenza maggio sul petrolio estendono i rialzi a +0,45% attestandosi a $94,13 il barile. Le quotazioni dell’oro (contratti con consegna giugno) cedono -0,25% a quota 1.603,90 l’oncia.

TUTTI GLI HIGHLIGHT DI GIORNATA:

Btp tonici malgrado aste, recuperano su altri periferici e Bund

Italia, surplus bilancia commerciale in calo a febbraio

Collocati oltre 3,8 miliardi di euro nell’asta di Ctz e Btpei

Spagna, Bankia crolla 44% in Borsa dopo piano Frob

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