ROMA (WSI) – Banca Mps ha chiuso il 2012 con una perdita di 3,17 miliardi di euro dopo aver rettificato crediti per 2,7 miliardi e per effetto della contabilizzazione delle perdite sui prodotti strutturati di anni precedenti, su cui sta indagando la Procura di Siena.
Nel 2012 i costi sono calati del 3,7% mentre i ricavi sono in calo del 6,2%. I crediti deteriorati a fine dicembre ammontano a 17 miliardi, in crescita del 30% sul 2011. Lo si legge in una nota della banca senese al termine del consiglio di amministrazione.
Una media delle stime di analisti sentiti da Reuters indicava una perdita 2012 vicina a 2,5 miliardi dopo che nel 2011 la banca ha chiuso in rosso per 4,7 miliardi. (Reuters)
Complessivamente Mps ha una esposizione debitoria netta verso la Bce pari a 27,5 miliardi, su una esposizione complessiva netta nella raccolta interbancaria pari a 33,8 miliardi. E’ quanto emerge dalla presentazione dei risultati di bilancio 2012 di Mps. (ASCA)
(ANSA) – MILANO, 28 MAR – Mps chiude il 2012 con una perdita netta di 3,17 miliardi dopo rettifiche su crediti, effettuate anche su pressing della Banca d’Italia, per 2,67 miliardi, di cui 1,37 miliardi nel solo quarto trimestre. Il rosso e’ superiore alle attese degli analisti. Il portafoglio titoli e derivati a fine 2012 ammonta a 38,4 miliardi di euro in aumento di 1 miliardo rispetto al precedente esercizio con un’esposizione concentrata sui titoli di stato italiani.(ANSA).
(ASCA) – Siena, 28 mar – ”Ribadiamo l’intenzione di ridurre il nostro portafoglio immobilizzato compatibilmente con le condizioni di mercato”. Cosi’ Fabrizio Viola, Ad di Mps, parlando del rilevante portafoglio di Btp del Monte dei Paschi (26,5 miliardi), le cui perdite avevano indotto l’Eba a richiedere alla banca senese un rafforzamento patrimoniale. La riserva Afs grazie al recupero dei titoli di Stato resta negativa a -2,6 miliardi, ma migliora rispetto a -3,2 miliardi del settembre 2011.
(ASCA) – Siena, 28 mar – ”E’ un bilancio di svolta che rendiconta tutte le azioni di discontinutita’. E’ stato un esercizio difficile per tutti. C’e’ stata una accelerazione del piano industriale. C’e’ un nuovo management, c’e’ una nuova organizzazione. Prima di procedere sul percorso del piano triennale si e’ proceduto in una operazione di trasparenza sui prodotti strutturati, la corretta contabilizzazione di alcune spese del personale relative a precedenti esercizi, nonche’ la svalutazione degli avviamenti. Si e’ concluso anche il rafforzamento patrimoniale”. Cosi’ Fabrizio Viola, Ad del Monte dei Paschi di Siena, presentando i risultati del 2012 chiusi con una perdita di 3,17 miliardi.
Firenze , 28 mar. (TMNews) – “Il lavoro dal punto di vista della finanza si è concluso”. Lo ha sottolineato l’amministratore delegato di Banca Mps, Fabrizio Viola, in conference call, riferendosi all’analisi dei prodotti finanziari effettuata dall’attuale dirigenza nei confronti della gestione precedente. “E’ una notizia da valutare in modo positivo perché dà certezze per il futuro e -ha continuato Viola- ci consente di essere una delle banche, se non la banca, con la percentuale di illiquid assets cosiddetti più bassa del sistema. Questa categoria di titoli pesa per lo 0,13% contro la media dello 0,9 per i principali concorrenti domestici”.
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Il CDA approva i risultati al 31 dicembre 2012
28 Marzo 2013 h.17:40
Risultati reddituali condizionati dal difficile contesto macroeconomico e da importanti elementi straordinari e di discontinuità
Accelerata l’execution delle azioni di Piano Industriale finalizzate al miglioramento dell’efficienza operativa.
Apportate le correzioni ai saldi contabili precedenti delle operazioni strutturate e dei costi del personale.
Forte impegno del management a riqualificare le basi per il futuro:
· Solida base patrimoniale: Core Tier 1 all’11,3% proforma[1] vs 9,4% media competitors[2]
· Elevato NPL coverage: 57,9% vs 51,3% media competitors2
· Miglioramento profilo di liquidità: L/D ratio a 105 bps da 107 bps di settembre
· Riduzione delle attività finanziarie -11,4% a/a
· Riduzione degli attivi di livello 3 (-40% a/a); livello più basso tra le principali banche italiane
· Completato l’audit sul portafoglio finanza · Forte contenimento costi: -3,7% a/a vs -2,7% a/a media competitors2
· Risultato netto negativo per € 3,17 miliardi post svalutazioni avviamenti e intangibili
Prime positive evidenze dalle azioni di Piano Industriale:
· Concluso il riassetto organizzativo con la realizzazione del progetto “unica rete” con l’approvazione della fusione di Banca Antonveneta e MPS Gestione Crediti Banca in Banca Monte dei Paschi e la cessione di Biverbanca
· Aumento delle quote di mercato dei prodotti Bancassurance (a 8,66% in crescita di 194 bps rispetto al 31/12/2011)
· Chiuse 200 filiali, 50% del target 2015 del Piano Industriale
· Uscita anticipata dal servizio di oltre 1.000 dipendenti e concordata l’uscita di ulteriori 660 entro luglio 2013. Attivazione del Fondo di Sostegno al Reddito prevalentemente finanziato con riduzioni ‘one off’ del costo del lavoro attraverso la ‘solidarietà’
· Avviato nuovo processo di revisione della spesa che prevede (ad oggi) un recupero di efficienza sulle Altre Spese Amministrative per il 2013 di circa € 130 milioni
Utile influenzato da un contesto di mercato eccezionalmente difficile e da numerose poste non ricorrenti.
· In calo i ricavi (-6,2% a/a) sia per effetto della riduzione del margine di interesse (-18,1% a/a) che sconta il brusco calo dei tassi di mercato e, nel quarto trimestre, la contabilizzazione degli interessi sul Tremonti Bond e i mutati criteri di consolidamento di Banca Popolare di Spoleto a seguito del venir meno del controllo congiunto, sia per effetto della riduzione delle commissioni nette (-7,4% a/a) che scontano prevalentemente i costi della garanzia governativa necessaria per l’accesso alle operazioni di rifinanziamento in BCE (LTRO), a fronte di una lieve crescita delle componenti commerciali
· Oneri operativi in calo del 3,7% a/a grazie alle manovre sul personale sia in termini di dimensionamento che in termini di efficientamenti contrattuali
· Rettifiche su crediti in crescita a € 2,7 miliardi con tasso di provisioning pari a 188 bps nel quadro di una politica degli accantonamenti coerente con il contesto economico
· Coperture dei crediti in sofferenza al 57,9%, in crescita di 250 bps rispetto al 31/12/2011 in considerazione del perdurare della crisi e delle incertezze sulle prospettive future
· Oneri di ristrutturazione/Oneri una tantum pari a € 311 milioni da ricondurre agli incentivi agli esodi del personale in esubero (per una significativa parte recuperabili nel prossimo triennio con iniziative di solidarietà già contrattualizzate) a seguito dell’accordo con le organizzazioni sindacali, all’uscita di 106 dirigenti e agli accantonamenti a fronte della chiusura di circa 400 filiali prevista dal Piano Industriale · Risultato netto negativo per € 3,17 miliardi post svalutazioni complessive per circa € 1,6 miliardi, di cui € 1,5 miliardi per avviamenti e circa € 110 milioni su intangibili
Migliora la struttura patrimoniale del Gruppo ed il profilo di liquidità
· La dinamica della raccolta diretta ha risentito della flessione della raccolta con controparti istituzionali mentre si è mantenuta sostanzialmente stabile la raccolta commerciale (-1,6% a/a)
· In calo gli impieghi (-1,6% a/a), con riduzione concentrata sui mutui (-9% a/a), da mettere in relazione sia al ciclo economico recessivo che alla forte attenzione posta al tema della liquidità
· In forte crescita la posizione di counterbalancing capacity a circa € 16,5 miliardi (€ 9,5 miliardi a dicembre 2011)
· Tier 1 ratio all’11,9% proforma, Core Tier 1 all’11,3% proforma[3]
Siena, 28 Marzo 2013 – Il Consiglio di Amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena SpA ha approvato oggi i risultati dell’esercizio 2012.
Nel 2012 il Gruppo Montepaschi ha operato in un contesto di mercato straordinariamente difficile caratterizzato da un progressivo rallentamento della crescita economica e dall’acuirsi della crisi del debito sovrano nell’area Euro che ha determinato un brusco aumento degli spread creditizi e la chiusura dei mercati interbancari ed istituzionali, innescando al contempo una spirale negativa sulle quotazioni di borsa e dei titoli di stato italiani. I tassi di interesse hanno registrato una forte discesa (l’Euribor ad 1 mese è diminuito nell’anno di circa 90 bps, raggiungendo il minimo attorno agli 11 bps) e le curve per scadenza si sono notevolmente appiattite. Per le banche italiane, le condizioni di raccolta sui mercati all’ingrosso si sono confermate molto difficili per gran parte dell’anno, pertanto le operazioni di rifinanziamento a lungo termine con garanzia statale, attivate dalla BCE nel primo trimestre 2012 (LTRO), hanno significativamente contribuito a garantire la liquidità del sistema. La sfavorevole congiuntura, unitamente al permanere dell’instabilità finanziaria e ad un ridotto clima di fiducia delle imprese e delle famiglie, hanno determinato un eccezionale peggioramento della qualità del credito: a ottobre, a livello di sistema bancario, la quota dei prestiti alle imprese in temporanea difficoltà (esposizioni incagliate e ristrutturate) sul totale dei finanziamenti ha raggiunto quasi l’8%.
Tale scenario ha fortemente condizionato l’attività dell’intera industria bancaria e ha avuto notevoli ripercussioni sulle dinamiche patrimoniali e reddituali del Gruppo Montepaschi.
I risultati di conto economico di Gruppo nell’esercizio 2012
Nell’esercizio 2012 il Gruppo Montepaschi ha conseguito un Margine della gestione finanziaria e assicurativa di circa € 4.995 milioni, in calo del 6,2% rispetto al 2011, con un contributo del 4° trimestre 2012 di circa € 778 milioni (-44,7% sul 3° trimestre 2012). Più in dettaglio:
· Il Margine di interesse è risultato pari a circa € 2.830 milioni, in flessione del 18,1% sull’anno precedente, con un contributo del 4° trimestre di circa € 435 milioni, in calo del 40% rispetto al 3° trimestre 2012. La dinamica dell’aggregato risente di alcuni elementi di discontinuità sopraggiunti nel 4° trimestre 2012, tra i quali si evidenziano:
– la contabilizzazione degli interessi sui c.d. Tremonti Bond per l’intera quota di competenza 2012 (pari a circa € 171 milioni);
– l’eliminazione della commissione di istruttoria urgente e la modifica della modalità di calcolo degli interessi in caso di sconfinamento[4];
– i mutati criteri di consolidamento di Banca Popolare di Spoleto a seguito del venir meno del controllo congiunto.
Al netto di tali fattori, la variazione trimestrale dell’aggregato si attesterebbe attorno a -5%, imputabile prevalentemente alla flessione dei tassi di mercato (Euribor 1 mese medio del 4° trimestre 2012 attorno a 11 bps, in riduzione di ulteriori 5 bps rispetto al valore medio registrato nel 3° trimestre 2012), parzialmente compensata da un effetto volumi positivo collegato soprattutto alla ricomposizione delle masse, in impiego e raccolta, verso forme a breve termine più remunerative. La variazione rispetto al 31/12/2011 si porterebbe, invece, a -11% da attribuire, anche in questo caso, alla contrazione dei tassi di mercato (calo dell’Euribor 1 mese medio 2012 di circa -86 bps rispetto a quello 2011), cui si aggiunge un effetto volumi negativo riconducibile prevalentemente alla diminuzione dell’attivo fruttifero.
· Le Commissioni nette pari a circa € 1.633 milioni, hanno registrato una flessione del 7,4% sull’anno precedente con un contributo del 4° trimestre di € 383 milioni (-7,3% sul 3° trimestre 2012). L’evoluzione rispetto al 2011 risente prevalentemente degli oneri connessi alla raccolta istituzionale (in particolare commissioni garanzia governativa per l’accesso alle operazioni di rifinanziamento a lungo termine sulla BCE, c.d. LTRO). Registrano, invece, una lieve crescita i proventi netti correlati all’attività commerciale grazie alle componenti relative alla gestione del risparmio (aumentano, soprattutto, le commissioni per servizi di gestione, intermediazione e consulenza; quelle di distribuzione di prodotti, in particolare gli assicurativi; quelle correlate all’attività di ricezione e trasmissione di ordini), parzialmente compensate dalla riduzione dei proventi netti da servizi, che risentono prevalentemente della ridotta domanda di finanziamenti.
· Per quanto riguarda i Dividendi, proventi simili e utili (perdite) delle partecipazioni, il saldo è risultato positivo per € 75,1 milioni (€ 70,8 milioni nel 2011; € 18,5 milioni il contributo del 4° trimestre 2012), riconducibili soprattutto agli utili delle partecipazioni consolidate al patrimonio netto al cui interno il contributo del comparto assicurativo di AXA-MPS è di circa € 69 milioni.
· Il Risultato netto da negoziazione-valutazione-riacquisto di attività/passività finanziarie si è attestato a circa € 454 milioni, rispetto ai € 72 milioni del 31/12/2011. All’interno dell’aggregato:
– il Risultato di negoziazione positivo per € 118,7 milioni (€ -103,6 milioni al 31/12/2011), da riconnettere alle opportunità offerte dai mercati finanziari nel corso del 2012;
– il Risultato da cessione/riacquisto di crediti e passività/attività finanziarie disponibili per la vendita, pari a circa € 218 milioni (€ 171 milioni al 31/12/2011) riconducibile prevalentemente alla plusvalenza realizzata a seguito dell’operazione di offerta pubblica di scambio conclusa nel mese di luglio[5];
– il Risultato netto delle attività/passività finanziarie valutate al fair value pari a € 117 milioni (€ 4,7 milioni al 31/12/2011) quale effetto della diminuzione di valore di alcune obbligazioni subordinate di BMPS collocate presso clientela istituzionale.
Nel 4° trimestre 2012 il risultato netto da negoziazione-valutazione-riacquisto di attività/passività finanziarie è stato negativo per circa € 60 milioni, scontando soprattutto l’aggiornamento (contemplato anche dal nuovo impianto normativo prudenziale CRD IV e in linea con la “best practice” di mercato) del c.d. Credit Value Adjustment a fronte della componente di rischio di controparte relativa al fair value dei derivati OTC non collateralizzati, ad integrazione della svalutazione collettiva precedentemente adottata dal Gruppo.
· Il Risultato netto dell’attività di copertura è positivo per € 3,1 milioni (€ -32,2 milioni nel 2011), con un contributo di € 1,6 milioni nel 4° trimestre 2012.
Le Rettifiche nette di valore per deterioramento di crediti sono pari a circa € 2.672 milioni (circa € 1.297 milioni al 31/12/2011), con un’incidenza del 4° trimestre 2012 pari a circa € 1.372 milioni. La variazione su base annua è riconducibile sia alla dinamica dei crediti deteriorati lordi, che all’adeguamento dei fondi rettificativi effettuato nel 4° trimestre 2012 su posizioni a sofferenza ed incaglio. Infatti, il prolungarsi della crisi e le prospettive di ripresa ancora incerte, hanno indotto all’applicazione di criteri di particolare prudenza nella valutazione della recuperabilità dei crediti anomali. Di conseguenza, al 31/12/2012 la percentuale di copertura delle sofferenze è salita al 57,9% (+290 bps su 30/09/2012), quella degli incagli al 21,9% (+160 bps) e quella delle posizioni ristrutturate al 13,8% (+280 bps), collocandoci tra i best in class nel panorama bancario italiano. Il rapporto tra le rettifiche di periodo annualizzate e gli impieghi verso clientela, esprime un tasso di provisioning di 188 bps, in crescita di 98 bps rispetto a quello registrato nel 2011.
Le Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie sono negative per € 222,6 milioni (€ -93,2 milioni nel 4° trimestre 2012), in crescita rispetto ai € -153,4 milioni del 31/12/2011 per effetto prevalentemente di svalutazioni su partecipazioni (€ 58 milioni circa), titoli di capitale/debito (€ 93 milioni circa), OICR (€ 59 milioni circa), e altri strumenti (€ 13 milioni circa).
Conseguentemente, il Risultato della gestione finanziaria ed assicurativa si attesta a circa € 2.101 milioni (circa € 3.876 milioni al 31/12/2011), con un contributo negativo del 4° trimestre 2012 di circa € 687 milioni (rispetto al risultato positivo di € 931,7 milioni del 3° trimestre 2012).
Il totale degli Oneri operativi è pari a circa € 3.296 milioni (-3,7% sull’anno precedente). Nel dettaglio:
– i Costi del personale, pari a circa € 1.989 milioni, segnano una riduzione di € 143 milioni rispetto all’anno precedente (-6,7% a/a). Sulla dinamica dell’aggregato hanno inciso oltre gli effetti dell’evoluzione degli organici, anche le conseguenze del nuovo Contratto Collettivo di Lavoro e della Contrattazione di Secondo Livello, da cui sono attesi (ad oggi) ulteriori benefici nel 2013;
– le Altre spese amministrative, (al netto dei recuperi spese da clientela), pari a circa € 1.108 milioni, risultano in crescita dell’1,1% sull’analogo periodo dell’anno precedente, soprattutto per effetto dell’aumento della componente ICT e delle imposte per IMU, fenomeni parzialmente compensati dalla riduzione delle spese per sponsorizzazioni, rappresentanza, fonia e logistico-economali;
– le Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali si attestano a circa € 199 milioni (€ 193 milioni al 31/12/2011, +3% a/a).
Per effetto delle dinamiche sopra descritte, il Risultato Operativo Netto risulta negativo per circa € 1.195 milioni (era positivo per circa € 455 milioni al 31/12/2011) con un’incidenza del 4° trimestre 2012 di circa € -1.519 milioni (era positivo per circa € 110 milioni nel trimestre precedente).
Il cost-income si attesta al 66% (64,2% nel 2011).
Alla formazione del Risultato di esercizio concorrono inoltre:
· Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri e altri proventi/oneri di gestione, che si attestano a circa € -326 milioni (erano circa € -346 milioni al 31/12/2011), con un’incidenza del 4° trimestre 2012 di circa € -185 milioni, in aumento rispetto al trimestre precedente che era stato pari a € -47,1 milioni. L’aggregato al 31/12/2012 risulta composto da:
– Accantonamenti al fondo rischi e oneri pari a circa € -274 milioni, concentrati prevalentemente su cause legali/revocatorie e altri accantonamenti effettuati con criteri di particolare prudenza;
– Altri oneri/proventi di gestione per € -52 milioni circa (circa € +14 milioni nel 4° trimestre 2012), sui quali incidono soprattutto gli oneri per transazioni su cause passive e gli ammortamenti per migliorie beni di terzi e, in positivo, i proventi relativi alla “commissione di istruttoria veloce” (CIV).
· Perdite da partecipazioni, pari a € 58,1 milioni, nel cui ambito si segnala la svalutazione della partecipazione in Banca Popolare di Spoleto (circa € 39 milioni), Sansedoni (circa € 10 milioni), MPS Ventures (circa € 5 milioni) e altre partecipazioni (circa € 4 milioni).
· Oneri di ristrutturazione/Oneri una tantum, pari a circa € -311 milioni relativi agli incentivi agli esodi del personale in esubero a seguito dell’accordo con le organizzazioni sindacali (circa € 300 milioni), in virtù del quale entro il 1° semestre 2013 usciranno anticipatamente dal servizio circa 1.660 dipendenti (di cui circa 1.000 già usciti nel 1° trimestre 2013), e agli oneri di ristrutturazione accantonati a fronte della chiusura di circa 400 filiali prevista dal Piano Industriale (circa € 11 milioni).
· Utili da cessione investimenti pari a € 7,3 milioni (€ 34,6 milioni al 31/12/2011) riconducibili alla plusvalenza realizzata a seguito della cessione di un cespite immobiliare.
Per effetto delle dinamiche sopra evidenziate, al 31/12/2012 il Risultato dell’operatività corrente al lordo delle imposte risulta essere in perdita per circa € 1.883 milioni (utile di circa € 93,9 milioni nel 2011), con un contributo negativo del 4° trimestre per circa € 2.040 milioni.
Incidono sul risultato di esercizio anche i seguenti aggregati:
· Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente, positive per circa € 385 milioni (erano negative per € 223 milioni circa al 31/12/2011). L’aggregato ha risentito dell’effetto positivo relativo alla rilevazione di crediti d’imposta per circa € 125 milioni, derivante dalla deducibilità ai fini IRES, dell’IRAP relativa alla quota imponibile delle spese di personale per gli esercizi d’imposta precedenti il 2012.
· Utile dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte, pari a € 10,8 milioni, comprende essenzialmente il risultato dell’esercizio di Biverbanca e la plusvalenza realizzata a seguito della sua cessione a Banca Popolare di Asti.
· Utile (perdita) di pertinenza di terzi, pari a € 21,6 milioni comprende essenzialmente le perdite di pertinenza di terzi.
Il risultato d’esercizio consolidato ante effetti della Purchase Price Allocation (PPA) e degli impairment relativi ad avviamenti, intangibili e svalutazione partecipazione AM Holding, registra pertanto una perdita pari a € 1.465,7 milioni (€ -337,8 milioni la perdita al 31/12/2011).
In considerazione del perdurare di uno scenario macroeconomico negativo e tenuto conto dell’attuale difficile contesto operativo del settore bancario in generale, l’impairment test degli avviamenti del Gruppo, già effettuato nell’ambito della relazione semestrale 2012, è stato predisposto anche con riferimento al bilancio annuale 2012. Tale test è stato eseguito sulla base del Piano di Ristrutturazione approvato dal CdA nel corso del mese di dicembre 2012, che aggiorna le proiezioni del Piano Industriale di Gruppo presentate alla comunità finanziaria nel mese di giugno 2012, in relazione al mutato scenario macroeconomico, all’affinamento delle azioni previste nel Piano Industriale e al differente ammontare richiesto del nuovo strumento di patrimonializzazione governativa; peraltro, gli obietti economici per l’anno 2015 del Piano di Ristrutturazione risultano sostanzialmente allineati a quelli previsti nel Piano Industriale. Il test di impairment effettuato sugli avviamenti del Gruppo non ha determinato ulteriori svalutazioni rispetto a quelle contabilizzate nella relazione semestrale 2012, quando si è proceduto ad una svalutazione dell’avviamento consolidato per € 1.528 milioni, attribuibile per € 1.436 milioni alla CGU Privati BMPS e per € 92 milioni alla CGU Privati BAV.
Si ricorda inoltre che nel corso dell’esercizio 2012 si è provveduto alla svalutazione integrale del valore del marchio Banca Antonveneta per € 15,2 milioni netti. Alle rettifiche di valore anzidette si devono poi aggiungere: la svalutazione della partecipazione detenuta in AM Holding (€ 14,3 milioni) e quella delle attività immateriali relativa ad alcuni applicativi software (circa € 97 milioni netti) dovuta alla sopravvenuta obsolescenza tecnologica.
Considerando gli effetti netti della PPA (circa € 50 milioni) e le svalutazioni sopracitate (complessivamente pari a € 1.654 milioni), la perdita del 2012 ammonta a circa € 3.170 milioni (€ -4.694,3 milioni la perdita registrata al 31/12/2011)[6].
Gli aggregati patrimoniali di Gruppo nel 2012
Per quanto riguarda gli aggregati di raccolta, al 31 dicembre 2012 i volumi complessivi sono circa € 250 miliardi, in calo del 9,3% sull’anno precedente e del 3,2% sul 30 settembre 2012.
La Raccolta Diretta, pari a circa € 136 miliardi, è risultata in contrazione rispetto all’anno precedente (-5,7% a/a) soprattutto a causa della riduzione delle obbligazioni con controparti istituzionali per il sostanziale blocco dell’accesso ai mercati del funding internazionale. Per quanto riguarda la raccolta con clientela commerciale, le masse hanno registrato nell’anno una flessione contenuta (circa -1,6% a/a, di cui -1,4% a/a clientela privati e -2,5% a/a clientela corporate), con una ricomposizione tra conti correnti e depositi vincolati (Conto Italiano di Deposito). Sulla dinamica dell’aggregato hanno, peraltro, inciso due elementi di discontinuità rispetto alla rilevazione dei saldi dei trimestri precedenti: la raccolta diretta, infatti, dal 31/12/2012 ha registrato, in aumento, il valore dei c.d. Tremonti Bond (circa + € 1,9 miliardi, inclusi nella voce “Obbligazioni”) classificati come strumento di debito anziché di capitale[7] e, in diminuzione, l’apporto di Banca Popolare di Spoleto (circa – € 0,6 miliardi), per la quale è stato adottato il criterio di consolidamento al patrimonio netto, anziché quello proporzionale, in seguito al venir meno del controllo congiunto. La quota di mercato del Gruppo si è attestata al 6,24% (in flessione di 47 bps rispetto a fine 2011).
La Raccolta Indiretta, pari a circa € 114 miliardi, ha registrato una riduzione del 13,1% rispetto a fine 2011 e del 6,7% sul 30/09/2012. Più precisamente:
· il Risparmio Gestito ha chiuso l’esercizio con volumi pari a € 44,5 miliardi, sostanzialmente stabile sul trimestre precedente, ma in calo dell’1,6% sul 31/12/2011, beneficiando di un effetto mercato positivo, che ha compensato deflussi netti per oltre € 2 miliardi in linea con le dinamiche di Sistema. La quota di mercato del Gruppo si è attestata al 4,69% (-15 bps sul 31/12/2011). All’interno dell’aggregato:
– La componente assicurativa, pari a € 22,4 miliardi (-4,6% rispetto fine anno precedente; -0,2% su 3° trimestre 2012) ha beneficiato di una raccolta premi pari a circa € 3,6 miliardi, sostenuta dai prodotti Unit Linked. La performance del comparto ha permesso di incrementare la quota di mercato del Gruppo all’8,66% (+194 bps su 2011);
– I Fondi Comuni di Investimento e Sicav, pari a € 15,8 miliardi, crescono dello 0,9% rispetto al 31/12/2011 grazie all’effetto mercato a fronte di una raccolta netta negativa di circa € 0,9 miliardi, con una quota di mercato del Gruppo pari a 4,19% (-52 bps rispetto al 2011);
– Le Gestioni Patrimoniali, caratterizzate da deflussi annui per circa € 0,3 miliardi, crescono del 3,4% su fine anno precedente, attestandosi a quota € 6,3 miliardi, con una quota di mercato di Gruppo che sale al 4,87% (+160 bps su 2011).
· il Risparmio Amministrato, pari a € 69,6 miliardi, presenta un calo del 10,3% sul 30/09/2012 e del 19,2% sul 31/12/2011 da ricondurre, prevalentemente, a movimenti delle custodie azionarie di grandi clienti del Gruppo ai quali peraltro sono associati impatti economici non significativi.
I Crediti verso la clientela si sono attestati a circa € 142 miliardi, con una dinamica in calo dell’1,6% sul 31/12/2011 e del 2,3% sul 30/09/2012, da mettere in relazione al ciclo economico recessivo, che ha comportato una ridotta domanda di finanziamenti da parte di famiglie e aziende, ed una particolare attenzione del Gruppo nell’attività di selezione degli impieghi. Con riferimento alle forme tecniche, tale scenario ha determinato una flessione significativa per mutui (-9% rispetto al 31/12/2011; -3,1% sul 30/09/2012), penalizzati anche dal calo delle compravendite immobiliari, e conti correnti (-5,5% rispetto al 31/12/2011; -2,8% sul 30/09/2012).
Relativamente al credito specializzato erogato dal Gruppo tramite società prodotto dedicate, nel 2012:
– MPS Capital Services ha erogato nuovi finanziamenti per € 1,3 miliardi, in flessione rispetto all’anno precedente (-37,7% a/a), con un contributo del 4° trimestre 2012 di circa € 321 milioni (+2,6% sul 3° trimestre 2012);
– Il flusso annuo dello stipulato Leasing è risultato pari a circa € 862 milioni (-32,1% a/a) con un gettito del 4° trimestre di circa € 181 milioni in calo del 6,4% rispetto al 3° trimestre 2012;
– Il Turnover Factoring, pari a circa € 8 miliardi, è risultato in flessione del 14,7% rispetto all’anno precedente (€ 1,9 miliardi il contributo del 4° trimestre 2012; +17,2% sul 3° trimestre 2012);
– Sul fronte del credito al consumo, nel 2012 sono stati erogati finanziamenti per complessivi € 2,4 miliardi (-7,6% a/a), con un’incidenza del 4° trimestre di circa € 657 milioni che cresce rispetto al trimestre precedente (+15,4% t/t) grazie al positivo andamento dei prestiti personali.
A fine dicembre 2012 il Gruppo ha registrato un’esposizione netta in termini di crediti deteriorati pari a circa € 17 miliardi, con una crescita di oltre il 30% rispetto al 31/12/2011 da riconnettere anche all’abbassamento delle soglie di segnalazione del Past Due da 180 a 90 giorni, con un peso rispetto agli impieghi complessivi verso clientela pari al 12,25% (+301 bps sull’anno precedente).
Nel corso del 4° trimestre l’aggregato è rimasto pressoché stabile, per effetto di un incremento dei crediti deteriorati lordi sostanzialmente bilanciato da maggiori accantonamenti, che hanno accolto oltre alle svalutazioni dei nuovi flussi in ingresso, anche l’adeguamento dei fondi rettificativi. Infatti, il prolungarsi della recessione economica e l‘incertezza sulle prospettive della domanda hanno indotto l’applicazione di criteri di particolare prudenza nella valutazione della recuperabilità dei crediti anomali e quindi all’incremento delle percentuali di copertura.
Lo stock del portafoglio titoli e derivati del Gruppo al 31/12/2012 è risultato pari a € 38,4 miliardi, in aumento di circa € 1 miliardo rispetto al 31/12/2011. Nel 4° trimestre l’aggregato ha beneficiato della ripresa di valore dei titoli valutati al fair value, in relazione alla riduzione dello spread Italia (che ha impattato prevalentemente sul portafoglio Titoli di Stato, classificati AFS) e di nuovi investimenti in posizioni a breve scadenza, compensati da dismissioni di strumenti caratterizzati da maggiore assorbimento di capitale. La componente HFT è rimasta sostanzialmente sui livelli del trimestre precedente mentre sul comparto L&R il calo è riconducibile soprattutto a titoli giunti a scadenza naturale.
L’esposizione del portafoglio è concentrata su titoli di Stato Italiani, prevalentemente allocati nella componente AFS del portafoglio e in misura minore nella componente HFT. Tale impostazione riflette la politica che il Gruppo ha seguito negli esercizi passati finalizzata al sostegno del margine di interesse attraverso investimenti sia di carattere strategico che di breve durata, in un contesto di mercato caratterizzato da un’elevata pendenza della curva dei rendimenti.
Al 31/12/2012 il Patrimonio di Vigilanza del Gruppo si è attestato a € 12.800 milioni, con un Core Tier 1 Ratio (comprensivo dei € 1,9 miliardi di Tremonti Bond) all’8,9% (8,8% al 31 dicembre 2011), un Tier 1 Ratio al 9,6% (10,3% al 31 dicembre 2011) e un Total Capital Ratio al 13,8% (14,9% al 31 dicembre 2011). Considerando la totalità dei Nuovi Strumenti Finanziari emessi a febbraio 2013, i ratios si attesterebbero: Core Tier 1 all’11,3% proforma, Tier 1 all’11,9% proforma e il Total Capital Ratio al 16,1% proforma[8].
Con riferimento ai segmenti operativi di natura commerciale del Gruppo Montepaschi, individuati sulla base del principio contabile IFRS 8, riportiamo i risultati della Direzione Commerciale, che al suo interno è articolata nei comparti Retail Banking e Corporate Banking:
Totale Direzione Commerciale
– Ricavi: € 5.403 milioni (+8,3% a/a), con un contributo del 4° trimestre di circa € 1.215 milioni (+29% t/t).
– Raccolta Diretta: € 96.874 milioni in flessione sull’anno precedente (-1,6% a/a)
– Crediti “vivi” verso clientela: € 123.879 milioni in calo sull’anno precedente (-3,9% a/a). Al suo interno:
Direzione commerciale/Retail Banking
• Ricavi: € 3.321 milioni (+5,9% a/a).
• Raccolta Diretta: € 75.689 milioni (-1,4% a/a; +0,3% t/t).
• Crediti “vivi” verso clientela: € 60.042 milioni (-4,3% a/a; -1,1% t/t).
Direzione commerciale/Corporate Banking
• Ricavi: € 2.081 milioni (+12,4% a/a).
• Raccolta Diretta: € 21.185 milioni (-2,5% a/a; -8,1% t/t).
• Crediti “vivi” verso clientela: € 63.837 milioni (-3,6% a/a; -3,0% t/t).
Si segnalano inoltre i risultati delle principali società, già compresi nella totalità dei settori di attività (Direzione commerciale Retail & Corporate Banking e Corporate Center), in conformità a quanto richiesto dal principio contabile IFRS 8.
Banca Antonveneta
· Risultato Operativo Netto: € 19,5 milioni. · Risultato d’esercizio influenzato dall’impairment su avviamenti e ammortamento intangible.
· Raccolta Diretta Commerciale: -3,3% a/a e +1,4% t/t; Crediti vs clientela: +0,3% a/a e -0,5% t/t.
Consum.it:
· Risultato Operativo Netto: € 16,7 milioni. · Utile (Perdita) Netto d’esercizio: € 9,7 milioni.
MPS Capital Services Banca per le Imprese:
· Risultato Operativo Netto: € 75,5 milioni. · Utile (Perdita) Netto d’esercizio: € 1,3 milioni.
MPS Leasing & Factoring:
· Risultato Operativo Netto: € -28,3 milioni. · Utile (Perdita) Netto d’esercizio: € -32,9 milioni.
Eventi Societari di rilievo del 2012
Aprile
Insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione.
Maggio
Nomina dell’Amministratore Delegato Fabrizio Viola.
Varo della nuova struttura di Capogruppo.
Giugno
Avvio del nuovo Piano Industriale 2012-2015.
Luglio
Disdetta dell’accordo parasociale con la società Spoleto-Credito e Servizi relativo alla partecipazione detenuta dalla Banca in Banca Popolare di Spoleto.
Ottobre
Attribuzione della delega al CdA ad aumentare il capitale sociale per un importo massimo di € 1 miliardo.
Modifica dello Statuto. Le modifiche hanno riguardato le disposizioni relative alle autorizzazioni assembleari di atti gestori, la definizione delle materie rimesse alla competenza del CdA e l’individuazione, tra queste, di quelle che possono essere oggetto di delega ad altri organi sociali.
Novembre
Riorganizzazione della Rete commerciale. Autorizzazione del CdA per l’emissione di Nuovi Strumenti Finanziari governativi computabili nel patrimonio di vigilanza Core Tier 1, per un importo massimo complessivo di € 3,9 miliardi. Tale importo è comprensivo tra l’altro di € 500 milioni a copertura dei possibili impatti patrimoniali di alcune operazioni strutturate effettuate in esercizi precedenti.
Dicembre
Cessione della partecipazione del 60,42% del capitale sociale della Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli (BiverBanca) alla Cassa di Risparmio di Asti.
Raggiunta ipotesi di accordo con le organizzazioni sindacali sul Piano Industriale.
La correzione retrospettiva di errori nella rappresentazione contabile in bilancio delle operazioni in derivati “Alexandria”, Santorini e “Nota Italia” e di alcuni disallineamenti nei costi del personale, ha determinato una rettifica dei saldi dell’esercizio precedente, con negativi impatti patrimoniali.
Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio
Gennaio
Attribuzione al CdA, da parte dell’Assemblea straordinaria, delle deleghe per aumentare il capitale sociale, fino a un massimo di € 4,5 miliardi, al servizio esclusivo dell’esercizio della facoltà, da parte della Banca, di convertire i Nuovi Strumenti Finanziari governativi. Depositati i progetti di fusione per incorporazione nella Capogruppo di Banca Antonveneta e Mps Gestione Crediti Banca. L’agenzia di rating Dominion Bond Rating Service (DBRS) ha avviato la copertura su BMPS. La valutazione è iniziata con rating investment grade a lungo termine a ‘BBB’ con outlook negativo e rating a breve termine ‘R-2(mid)’ con outlook stabile. Tale giudizio è stato confermato in data 8 febbraio 2013.
Moody’s ha posto sotto osservazione per un possibile downgrade il rating di lungo termine “Ba2” di Banca Monte Paschi di Siena. Standard&Poor’s ha abbassato il rating a lungo termine a BB da BB+, mantenendo un Outlook negativo.
Febbraio
Completata l’emissione dei Nuovi Strumenti Finanziari governativi per un ammontare complessivo di € 4.071 milioni di euro.
Marzo
Completato il processo di accoglimento integrale delle richieste dei dipendenti di aderire al Fondo di Solidarietà, a seguito del quale usciranno anticipatamente dal servizio 1.660 dipendenti. Avvio da parte del CdA di azioni di responsabilità e risarcitorie in relazione ad alcune operazioni strutturate effettuate in esercizi precedenti.
Fitch Ratings ha confermato i rating a lungo e a breve termine a BBB/F3, rivedendo l’Outlook da “stabile” a “negativo”.