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Quirinale: più tempo a Bersani, nuovo giro di consultazioni

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ROMA (WSI) – L’ufficio stampa della presidenza della Repubblica rende noto il calendario della seconda tornata di consultazioni: alle 11 gruppi parlamentari del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati Il Popolo della Libertà; gruppi parlamentari del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati Lega Nord e Autonomie; alle 16 gruppi parlamentari del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati Movimento 5 Stelle. Alle 18 convocata Sel e mezz’ora dopo il PD. Terminate le consultazioni, il presidente comunichera’ le proprie decisioni, probabilmente gia’ nel tardo pomeriggio di venerdì.

Sara’ una giornata intensa per tutti, ma per i pentastellati l’appuntamento di oggi ha una valenza maggiore, costituendo un nuovo momento della verita’. Il Movimento si presenta da Napolitano con la proposta di un esecutivo a 5 stelle (pronta una rosa indicativa con Rodota’ e Zagebrelsky, tra gli altri). In alternativa, dalle ultime indiscrezioni, pare che il gruppo sia disposto ad appoggiare uno “pseudo governo tecnico”.

Al Quirinale si e’ gia’ svolto l’incontro tra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Silvio Berlusconi e Roberto Maroni. La delegazione congiunta di Pdl e Lega era composta, oltre che dai due leader, dal segretario del Pdl, Angelino Alfano, e dai capigruppo di Camera e Senato, Renato Brunetta e Renato Schifani. Per la Lega erano presenti i due presidenti dei gruppi parlamentari, Massimo Bitonci e Gincarlo Giorgetti.

Il centro destra unito ha ribadito le sue condizioni per un governo di larghe intese, sottolineando che accetterebbero anche Bersani premier. L’importante e’ non ripetere l’esperienza di un governo tecnico.

È il secondo ‘round’ di consultazioni al Colle la formazione del governo. Un giro ‘lampo’ che si concluderà, dopo aver ascoltato tutti i gruppi politici, questa sera.

Tra i nomi che stanno circolando sul possibile premier del governo del presidente, oltre quello della Cancellieri, Fabrizio Saccomanni, direttore generale di Bankitalia; Enrico Giovannini, numero uno dell’Istat e Pietro Grasso, presidente del Senato, che pero’ starebbe perdendo quota dopo la polemica aperta con il giornalista Marco Travaglio.

Nelle ultime ore sono stati indicati come papabili anche il presidente della Corte costituzionale Franco Gallo e altri “costituzionalisti” come Enzo Cheli, Valerio Onida e Piero Capotosti.

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ROMA (WSI) – Un confronto lungo piu’ di un’ora, serrato e articolato, che tutti pero’ definiscono positivo. Quando Pierluigi Bersani esce dallo studio alla Vetrata del Quirinale ha in tasca una carta che ha tenacemente voluto. Un ‘supplemento’ di tempo. Non un via libera per andare alle Camere, come ha perorato, ma nemmeno la rinuncia al mandato.

Sara’ pero’ Giorgio Napolitano in persona a condurre l’ulteriore verifica nel tentativo di trovare una maggioranza di governo. Una sorta di tentativo di dar vita a un governo del presidente a guida Bersani, insomma, mentre qualcuno parla di governo d’emergenza. Con il Capo dello Stato garante di un accordo che riguardi il governo ma anche il clima tra i partiti alla vigilia dell’elezione del suo successore.

Questo supplemento di indagine implica dunque un ‘congelamento’ del mandato di Bersani e un nuovo, anche se rapidissimo, giro di consultazioni con le quattro principali forze politiche: Pdl, Scelta civica, M5s e Pd.

Il Capo dello Stato ha ricevuto Bersani ed ha ascoltato le sue conclusioni: una maggioranza certa non c’e’, ma ci sono spiragli, a fronte pero’ di condizioni, quelle poste dal Pdl, ritenute dal leader Pd inaccettabili. Le condizioni sono quelle di una garanzia sul futuro inquilino del Colle, che negli auspici di Berlusconi dovrebbe essere espresso dal centrodestra.

Napolitano ha ricordato che un governo non puo’ approdare in Parlamento se non ha la garanzia di numeri certi e si e’ proposto per un ulteriore ricerca di un’intesa. Ha presente l’urgenza di dare un governo al Paese. E sa anche che senza il Pd non e’ possibile dar vita a nessun esecutivo. Una riflessione che gli e’ stata fatta anche daBersani, che ha anche sottolineato come dallo stesso Pdl sia giunto un no a un nuovo governo tecnico.

Il mio tentativo, ha detto senza mezzi termini il leader Pd, non ha grandi chances, ma ogni altro ne ha di meno. Con o senza questa sottolineatura da parte di Bersani, la situazione era gia’ ben presente a Napolitano ed e’ stata proprio questa, spiegano al Colle, la ragione di questo “inedito passaggio”. Un passaggio in cui dunque il Capo dello Stato dovra’ analizzare le esigenze che i partiti gli presenteranno. Alcuni ipotizzano anche la richiesta di una sua riconferma, ma su questo fronte dovrebbe giungere di nuovo il suo ‘no’.

La strada assai stretta sarebbe quella di farsi garante di un’intesa che riguardi anche la sua successione. Ma al Colle e’ ben presente la difficolta’ di garantire sul voto di 1007 parlamentari. Certo il Presidente mettera’ sul tavolo tutta la sua influenza, tutto il credito guadagnato in questi sette anni come presidente super partes. Ma sa che la via e’ molto impervia e potrebbe portarlo a dover valutare ipotesi successive a quella Bersani.

Al momento, ma questo sara’ oggetto anche delle consultazioni di domani, Pd e Pdl sembrano convergere solo su un’ipotesi: un governo del presidente, non tecnico, che porti al voto, magari dopo aver fatto la riforma elettorale. Dal Pdl si avanza il nome di Annamaria Cancellieri, dal Pd si attende ma si preferirebbe un nome piu’ spendibile per provvedimenti economici come quello di Saccomanni.

VIDEO Bersani