ROMA (WSI) – Il telefono di Silvio Berlusconi era controllato dai servizi segreti italiani del Sismi, che evidentemente avevano ragioni valide per non fidarsi del tre volte premier.
E’ quanto emerge dai verbali dell’inchiesta sulla compravendita di senatori all’epoca dell’ultimo governo Prodi. Le rivelazioni sono dell’ex senatore Sergio De Gregorio, nella testimonianza che ha reso lo scorso dicembre ai pubblici ministeri.
“Berlusconi, a detta di diversi alti esponenti dei servizi di sicurezza presentava ‘diverse falle'”, si legge negli atti della procura. Questi problemi avevano allarmato il leader del PdL, il quale aveva deciso pertanto di parlarne con l’ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga.
Cossiga, ha raccontato il controverso senatore ai giudici, “mi disse che Berlusconi aveva dei problemi con esponenti del Sismi, che avrebbero effettuato anche registrazioni di conversazioni relative ad incontri personali dello stesso”.
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Davanti al pm Woodcock De Gregorio ha parlato anche dei suoi guai con gli usurai napoletani (per cambiare 7 milioni di euro) e di una sua presunta missione segreta in Iran per la liberazione di due soldati israeliani. “Mi accorsi di essere spiato dai servizi segreti”, per ottenere tramite l’Iran, la “liberazione dei due militari israeliani prigionieri di Hezbollah”.
L’allora primo ministro Romano Prodi fece saltare tutto per “non far portare a casa a me e a Nicolò Pollari (allora a capo del Sismi)” il risultato positivo.