NEW YORK (WSI) – Padre e figlio hanno appena venduto una Porsche Cayman S del 2007 per un controvalore di circa 300 monete virtuali, i cosiddetti Bitcoin che vengono scambiati online. L’equivalente di 39 mila dollari (senza contare una commissione dello 0,99% per la transazione). E’ successo a Austin, capitale del Texas.
La crescita esponenziale della moneta virtuale ha dell’incredibile e sta assumendo i connotati di una bolla. Il valore e’ piu’ che triplicato nel solo mese di marzo, con il prezzo che ha superato i 145 dollari (massimi di sempre).
L’inizio della corsa ha coinciso con le misure adottate a Cipro dove e’ stato imposto un prelievo forzoso. I clienti con piu’ di 100 mila euro nel conto corrente di Bank of Cyprus, il maggiore istituto di credito del paese, rischiano di vedere confiscato fino al 60% del patrimonio.
Nell’analizzare il fenomeno, c’e’ pero’ un particolare che sfugge anche ai maggiori esperti di mercato. Per come e’ programmato il sistema della valuta virtuale (che per valenza e funzionamento somiglia piu’ a un titolo azionario che a una divisa vera e propria), non ci possono essere piu’ di 21 milioni di monete al mondo. La bolla e’ in parte dovuta al fatto che la gente si sta rendendo conto che il limite ultimo non e’ poi cosi’ lontano.
Al momento le monete emesse in circolazione sono 10 milioni e 986.175. C’e’ ancora spazio per crescere, ma visto l’andamento esponenziale della domanda di Bitcoin, assume ancora piu’ significato il fatto che abbiamo raggiunto gia’ meta’ strada della massima offerta possibile.