MILANO (WSI) – Fine settimana in ribasso per le piazze europee, ma non per la Borsa di Milano che stacca il gruppo sul finale chiudendo in testa, in controtendenza con il resto dei mercati. Sono giornate concitate per gli operatori di borsa. Ci si aspettava un martedi’ nero dopo il prolungarsi dello stallo politico italiano, invece lo spread tra Btp e Bund e’ sceso anche sotto i 320 punti base.
A livello macroeconomico, l’indice sulle vendite al dettaglio ha registrato un calo dello 0,3 nell’Eurozona. Il rapporto sull’occupazione Usa di marzo e’ arrivato come una doccia fredda per Wall Street e le altre borsa. Lo Stoxx Europe 600 Index ha iniziato a scendere subito dopo la comunicazione del report -2% circa, a quota 286,12, al minimo in più di un mese.
Piazza Affari ha chiuso a +0,64% a 15.250 punti. Ritrovano forza i finanziari – in particolare Mediobanca, Ubi Banca e Banco Popolare – così come alcuni dei titoli industriali più penalizzati di recente. Telecom Italia, che conferma le trattative con 3, controllata di una grande compagnia cinese, fa oltre +1%. Ignorata dunque completamente la nota negativa di Fitch sul settore finanziario.
Il dato Usa ha messo in evidenza una creazione di nuovi posti di lavoro al tasso minimo in dieci mesi; ancora, il tasso di disoccupazione è sì sceso, al 7,6%, ma semplicemente per la minore partecipazione della forza lavoro, che è scesa ulteriormente. Il dato mette sotto pressione il dollaro e l’euro torna sopra quota $1,30, fino a $1,3017.
In settimana c’era molta attesa per quanto riguardava la riunione di Bce, ma Draghi non ha lasciato aperto per il momento nessuno spiraglio per il possibile taglio del costo del denaro. Turbolenze sul mercato italiano sono da mettere in conto per i prossimi giorni, riferiscono gli analisti. Affila la lama Moody’s, che potrebbe tagliare il rating sul credito italiano, abbassandolo a BBa3, come la Spagna.
Banche italiane snobbano completamente la nota di Fitch, che ha un outlook negativo per il settore, preoccupata per il rischio di un aumento degli accantonamenti per far fronte alle perdite. Detto questo, l’osservazione dell’agenzia di rating viene snobbata.
La situazione di stallo politico dell’Italia preoccupa l’hedge fund Bridgewater, che afferma che esiste una possibilità compresa tra il 5 e il 10% che l’Italia esca dall’euro e questo dovrebbe essere sufficiente a tenere lontani gli investitori dal paese.
Focus poi sulla dichiarazione di Federico Ghizzoni, numero uno di Unicredit che ha affermato che, al fine di salvare le banche, una confisca dei risparmi sarebbe accettabile, anche se dietro una precisa condizione. E si teme sempre più, oltre al sequestro dei conti correnti, anche la confisca dell’oro.
Intanto, in tema di tassi di interesse, il capo economista dell’Ocse Piercarlo Padoan ha affermato che “c’è ancora spazio per abbassare i tassi nella zona euro”, anzi “secondo l’Ocse una scelta simile andava forse già fatta”.
In generale, tra i titoli europei male Lufthansa che, così come i titoli delle compagnie aree quotate a Hong Kong, sconta l’allarme aviaria in Cina.
Buoni dati dalla Germania, con gli ordini dell’industria manifatturiera in crescita; ma peggioramento per i consumi dell’Eurozona, che a febbraio hanno perso -1,4% su base annua.
Intanto, riguardo all’Italia, il rapporto deficit/pil del 2012 si attesta al 3%, scendendo nel quarto trimestre all’1,4%. Il paese continua a soffrire la pesante pressione fiscale, che sale al record del 52% nel quarto trimestre dell’anno. L’Inps comunica poi che a febbraio le richieste di sussidio di disoccupazione tra vecchie indennità e Aspi sono state pari a 88.096 con un calo del 2,86% rispetto a febbraio 2012.
Balzo della borsa di Tokyo, con l’indice Nikkei che ha aperto la seduta con un rally oltre +4%, e in crescita +6,75% rispetto ai livelli precdenti l’annuncio della mega iniezione di liquidità che verrà avviata dalla Bank of Japan.
Durante la sessione il listino è arrivato a testare anche quota 13.000, il record dal settembre del 2008, ovvero dai tempi precedenti il collasso di Lehman Brothers. Riserve sulle decisioni di politica monetaria del paese con l’analista Kile Bass, che sottolinea come i cds per proteggersi dal rischio default siano più che raddoppiati nell’arco degli ultimi quattro mesi. E anche George Soros non manca di esprimere le sue riserve.
Il Nikkei ha frenato nel finale con un rialzo +1,8%. Di fatto, si teme che la Banca del Giappone abbia perso il controllo.
“Globalmente siamo in presenza di un tifone di liquidità – ha commentato in una intervista a Bloomberg Jason Brady, gestore di bond presso Thornburg Investment Management a Santa Fe, in Ndew Mexico – Ovunque (a parte in Europa) le banche centrali stanno facendo la stessa cosa. E si spera che tutto questo stampare di denaro e tutti questi stimoli porteranno davvero a una crescita economica sostenibile”.
Listino di Hong Kong in perdita -2,6%, preoccupazioni sul rischio epidemia dell’influenza aviaria che ha ucciso in Cina sei persone. In generale, l’indice MSCI Asia Pacific Index è cresciuto +0,4%, riducendo le perdite di questa settimana a -1,1%.
BTP – Spread Btp-Bund a 10 anni in restringimento del -4,55% a 314,78 punti base, a fronte di tassi sui BTP decennali in calo -4,01% al 4,37%.
ALL’INTERNO DEL FTSE MIB – Banche miste dopo l’allarme di Fitch, ma prevale ancora il segno positivo: in vetta al listino principale troviamo Mediobanca, Banco Popolare e Ubi Banca. Bene anche Telecom, che guadagna oltre l’uno per cento dopo aver confermato che ci sono stati contratti preliminare per realizzare una fusione con 3. Male Fiat Industrial, Fiat e sopratutto Mediaset, maglia nera di giornata.
ALTRI MERCATI – In ambito valutario, l’euro mette a segno un solido rialzo dopo il rapporto sull’occupazione Usa, salendo anche oltre $1,30, per poi ridurre i guadagni e fare +0,46% a $1,2995; dollaro/yen -0,05% a JPY 96,28. euro/franco svizzero -0,08% a JPY 1,2146. Secondo l’analisi tecnica l’euro sarebbe entrato in piena fase correttiva nei confronti del dollaro. Ma saranno i prossimi dati macro a delineare i movimenti futuri.
Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio -0,92% a $92,40 al barile, mentre quotazioni oro +0,77% a $1.564,30 l’oncia.
TUTTI GLI HIGHLIGHT DI GIORNATA:
– Irlanda: Banca Centrale Stima Pil 2013 +1,2%, Nel 2014 +2,5%.
– Cig: Inps, A Marzo -2,8% (nel 1* Trim. +11,98%).
– “Lo stato fallimentare”: puntata di Report su flop Alitalia.
– Borsa: europee contrastate a meta’ mattina, bene Milano e Madrid.
– Oro: anniversario di confisca.
– Torna l’aviaria: mercati asiatici sotto stress.
– Borse, Europa poco mossa in avvio. Bene Milano.
– Crisi: Spread Btp-bund Apre In Calo A 326 Punti.
– Borsa Tokyo: Chiude In Rialzo. Nikkei-225 +1,58% Tra Volumi Record.
– Tares, ovvero patrimoniale mascherata.
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